i temi sul tavolo del vertice

Crisi globali al centro del G20 dei ministri degli Esteri a Rio

Il Brasile presiede il gruppo dei 20 Paesi più influenti del mondo e propone un’agenda su tensioni in Ucraina e MO, disuguaglianze, sviluppo e riforme.

Crisi globali al centro del G20 dei ministri degli Esteri a Rio

Il G20 dei ministri degli Esteri si riunisce oggi e domani, 21 e 22 febbraio, a Rio de Janeiro, per affrontare le sfide più urgenti che il mondo si trova ad affrontare. La prima riunione del gruppo sotto la presidenza del Brasile sarà dedicata alle crisi internazionali che minacciano la pace e la sicurezza, come quelle in Ucraina e nel Medio Oriente. Ma il Brasile, che guida il G20 per tutto il 2024, ha anche fissato tre priorità per il suo mandato: combattere le disuguaglianze, la fame e la povertà; promuovere lo sviluppo sostenibile; e riformare le istituzioni globali.

A questi temi si dedicheranno le altre sessioni della riunione ministeriale, che vedrà la partecipazione dei rappresentanti dei 19 Paesi membri, dell’Unione europea e dell’Unione africana, quest'ultima per la prima volta con lo status di membro permanente, acquisito al vertice di settembre in India. Saranno presenti anche i delegati dei Paesi invitati, sia permanenti che occasionali: Egitto, Spagna, Angola, Nigeria, Norvegia, Portogallo, Singapore, Emirati arabi. Inoltre, il G20 ospiterà i rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali, tra cui la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale (Fmi), la Banca interamericana di sviluppo (Bid), l’Organizzazione internazionale del commercio (Omc), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil).

 

Il confronto tra Usa e Russia sulle crisi internazionali

Uno dei momenti più attesi della riunione sarà il confronto tra il sottosegretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri della Russia, Sergej Lavrov, che si incontreranno anche in un bilaterale. I due Paesi sono in forte contrasto sulle situazioni di crisi in Ucraina e nel Medio Oriente, dove gli interessi e le alleanze sono opposti. Il G20, che è nato come un forum di coordinamento economico e finanziario, si è progressivamente occupato anche di questioni politiche e di sicurezza, ma non sempre con risultati condivisi. Nella precedente presidenza, guidata dall’India, le divergenze tra Usa e Russia hanno impedito di raggiungere un accordo sui comunicati finali delle riunioni ministeriali. Solo al vertice conclusivo, la presidenza indiana è riuscita a far approvare una dichiarazione in cui si invocava il pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite e l’astensione dall’uso della forza per cambiamenti territoriali, senza però condannare esplicitamente l’annessione russa della Crimea. Si prevede una situazione simile anche per gli incontri di Rio, con Lavrov che ha recentemente ribadito la volontà di Mosca di opporsi a “l’ucrainizzazione” del G20. “Operiamo nel G20, che rimane un importante strumento di armonizzazione delle posizioni nel settore dell’economia e della finanza”, ha affermato il capo della diplomazia russa. “Insieme agli Stati del sud del mondo, continueremo a bloccare i tentativi della minoranza occidentale di trasformare il G20 in uno strumento per perseguire i propri obiettivi ristretti, inclusa l’ucrainizzazione dell’agenda di questa associazione”, ha aggiunto il ministro. La situazione in Medio Oriente è altrettanto delicata.

 

Le priorità del Brasile per il G20

Oltre alle crisi internazionali, il Brasile ha voluto porre l’accento su tre temi che ritiene fondamentali per il futuro del pianeta: la lotta alle disuguaglianze, la fame e la povertà; lo sviluppo sostenibile; e la riforma delle istituzioni globali. Il Brasile, che è la sesta economia mondiale e il quinto Paese per popolazione, ha sperimentato negli ultimi anni una forte crescita economica e sociale, ma anche una grande disparità tra ricchi e poveri. Il governo brasiliano ha quindi proposto al G20 di adottare misure concrete per ridurre il divario tra i Paesi e all’interno dei Paesi, garantendo l’accesso universale ai beni essenziali come l’istruzione, la salute, l’alimentazione, l’acqua e l’energia. Il Brasile ha anche sottolineato l’importanza di promuovere uno sviluppo sostenibile, che rispetti l’ambiente e i diritti umani, e che favorisca la transizione verso un’economia verde e inclusiva.

Infine, il Brasile ha sollecitato il G20 a impegnarsi per una riforma delle istituzioni globali, che rifletta il cambiamento del peso economico e politico dei Paesi emergenti e in via di sviluppo. In particolare, il Brasile ha chiesto una maggiore rappresentatività e legittimità del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, e una maggiore efficacia e trasparenza dell’Organizzazione mondiale del commercio.

 

La partecipazione dell’Italia al G20

L’Italia partecipa al G20 in qualità di membro fondatore e di settima economia mondiale. L’Italia è rappresentata alla riunione dei ministri degli Esteri dal viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, che ha espresso il pieno sostegno dell’Italia alle priorità del Brasile. Cirielli ha anche annunciato che l’Italia intende svolgere un ruolo attivo e costruttivo nel G20, in vista della sua presidenza. L’Italia ha inoltre espresso la sua preoccupazione per le crisi internazionali, in particolare per la situazione in Ucraina, dove l’Italia ha sostenuto la sovranità e l’integrità territoriale del Paese, e per il Medio Oriente, dove l’Italia ha contribuito alla coalizione internazionale contro lo Stato islamico e ha promosso il dialogo tra le parti in conflitto. L’Italia ha anche ribadito il suo impegno per la cooperazione internazionale, lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la democrazia.

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