L’Italia e la Russia hanno sempre avuto un rapporto privilegiato, ma la morte del dissidente Alexei Navalny ha scosso le fondamenta di questa alleanza. Il presidente russo Vladimir Putin ha cercato di rafforzare i legami con il Belpaese, lodando la sua accoglienza e la sua vicinanza. Parole che sono state ovviamente interpretate come una mossa propagandistica, soprattutto in vista del G7 che si terrà in Puglia. Il tutto mentre il caso Navalny ha acceso una feroce polemica politica in Italia, mettendo in evidenza le divergenze anche all'interno della stessa maggioranza che punta il dito verso Salvini e la Lega.
Navalny, Salvini: “La verità la dicono i giudici, non noi”
Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha assunto una posizione cauta e distaccata sulla morte di Navalny, avvenuta in circostanze misteriose dopo un presunto avvelenamento. Salvini ha dichiarato che “bisogna fare chiarezza, ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”. Una frase che ha scatenato le reazioni indignate delle opposizioni, che lo hanno accusato di essere complice del regime di Putin e di ignorare le violazioni dei diritti umani in Russia.
Tajani: “Navalny è stato fatto morire, parliamo di gulag”
A rispondere a Salvini ci ha pensato anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani esprimendo sulla vicenda un giudizio diametralmente opposto a quello di Salvini, sostenendo che Navalny “è stato fatto morire” dal Cremlino. Tajani ha usato parole durissime, parlando di “gulag” per il dissidente russo e aggiungendo che “la sua morte se non è stata provocata direttamente, lo è stata in maniera indiretta”. Il capo della Farnesina ha anche convocato l’ambasciatore russo in Italia Alexei Paramonov per chiedere spiegazioni e manifestare la solidarietà dell’Italia alla famiglia di Navalny.
L’Ue: “Non servono indagini penali, è chiaro chi è responsabile”
Anche la Commissione Ue ha espresso la sua condanna per la morte di Navalny, ribadendo che “non servono indagini penali per definire che cosa ha esattamente causato la sua morte”. Un portavoce dell’esecutivo europeo ha ricordato che tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, hanno sottoscritto una “dichiarazione a 27” in cui si attribuisce la responsabilità del decesso al governo russo. L’Ue ha anche invitato i membri del governo italiano a “leggere cosa i loro governi stanno adottando” in materia di relazioni con la Russia.
Il centrodestra si divide, l’opposizione attacca la Lega
Il caso Navalny ha anche creato dunque delle spaccature anche all’interno del centrodestra, che sostiene il governo guidato da Meloni. Fratelli d’Italia ha espresso la sua convinzione che Putin sia il mandante della morte di Navalny, Forza Italia, con Tajani, ha espresso la sua solidarietà al dissidente russo. Noi Moderati, invece, ha espresso dei dubbi “sull’indipendenza della magistratura russa”.
Dall’opposizione, invece, sono arrivati gli attacchi più duri alla Lega, accusata di avere dei “rapporti con la Russia” e di aver rinnovato l’accordo con il partito di Putin Russia Unita. Azione ha minacciato di presentare una mozione di sfiducia contro Salvini, mentre il Partito Democratico ha annunciato un’interrogazione al governo sui legami tra la Lega e il Cremlino. Il vicesegretario della Lega e ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha difeso il suo partito, sostenendo che “non c’è nulla di losco” nei rapporti con la Russia e che “non siamo né filo-russi né filo-americani, ma solo filo-italiani”.