urne aperte dalle 7 alle 22

Sardegna al voto: chi sono i quattro sfidanti per la presidenza

Tra i candidati alle elezioni da governatore della Regione, il sindaco di Cagliari Truzzu, la viceministra Todde, l’imprenditore Soru e l’insegnante Chessa

Sardegna al voto: chi sono i quattro sfidanti per la presidenza

La Sardegna è chiamata oggi a rinnovare le sue istituzioni regionali. Dalle 7 alle 22, i cittadini potranno esprimere il loro voto per scegliere il nuovo presidente della Regione e i componenti del Consiglio regionale. Si tratta di un appuntamento cruciale per il futuro dell’isola, che dovrà affrontare le sfide della ripresa economica, sociale e ambientale dopo la pandemia.

 

La corsa alla presidenza

Quattro sono i candidati che si contendono la poltrona di governatore.

 

Paolo Truzzu, 52 anni, è il sindaco uscente di Cagliari, eletto nel 2019 con il sostegno di una coalizione di centrodestra. Esponente di Fratelli d’Italia, è appoggiato da nove liste, tra cui Forza Italia, Lega, Riformatori Sardi e Udc. Consigliere regionale dal 2014, è anche vicepresidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci).

 

Alessandra Todde, 51 anni, è la candidata del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, che per la prima volta si presentano insieme in Sardegna. Deputata grillina, è stata sottosegretaria nel governo Conte II e viceministra dello Sviluppo economico nel governo Draghi. Ingegnere di formazione, ha lavorato per anni all’estero nel settore dell’energia e della digitalizzazione. La sua coalizione comprende dieci liste, tra cui il Partito democratico, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra e Demos.

 

Renato Soru, 63 anni, è il fondatore di Tiscali e già presidente della Regione dal 2004 al 2009. Si candida per la terza volta, sostenuto dalla Coalizione sarda, formata da sei liste, tra cui Italia Viva, Azione, +Europa e Rifondazione comunista. Ha iniziato la sua carriera nel mondo della finanza a Milano e Londra, per poi tornare in Sardegna e lanciare la sua azienda di telecomunicazioni. È stato europarlamentare e segretario regionale del Pd, partito da cui si è allontanato lo scorso anno.

 

Lucia Chessa, 60 anni, è l’unica candidata autonoma, appoggiata da una sola lista, Sardigna R-esiste. Insegnante di scuola media, ha una lunga esperienza politica a livello locale. È stata sindaca di Austis, un piccolo comune del Nuorese, per dieci anni, e segretaria del partito Rossomori dal 2021. Ha fatto parte del Consiglio delle autonomie locali della Sardegna e della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai.

 

Il rinnovo del Consiglio regionale

Oltre al presidente, i sardi dovranno eleggere anche i membri del Consiglio regionale, l’organo legislativo della Regione. Sono 1.415 i candidati per 58 seggi su 60. Gli altri due saranno assegnati al vincitore delle elezioni e al suo principale avversario. Si vota con la stessa scheda di colore verde, scrivendo il nome del candidato consigliere.

È prevista la doppia preferenza di genere, che obbliga a indicare due nomi di candidati di sesso diverso appartenenti alla stessa lista. In questo modo, si vuole garantire una maggiore rappresentanza femminile nell’assemblea regionale. È possibile, inoltre, esercitare il voto disgiunto, cioè scegliere una lista e un candidato presidente non collegati tra loro.

 

Il verdetto delle urne

Non ci sarà il ballottaggio: il candidato che otterrà più voti sarà eletto presidente della Regione al primo turno. Lo spoglio inizierà lunedì mattina alle 7 e si concluderà entro la serata. I risultati saranno comunicati dalla commissione elettorale regionale e saranno consultabili sul sito della Regione Sardegna. Si attende una sfida serrata tra i quattro contendenti, che potrebbe riservare sorprese e ribaltoni.

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