“Ci vediamo l’11 giugno”

Centrodestra, dopo la sconfitta sarda la parola d’ordine è minimizzare

Meloni ammette la delusione e lancia un monito agli alleati. Salvini e Tajani promettono di non ripetere gli errori. La coalizione cerca di rimanere unita

Centrodestra, dopo la sconfitta sarda la parola d’ordine è minimizzare

La sconfitta in Sardegna ha lasciato il segno nel centrodestra, che cerca di minimizzare l’impatto sul governo e di mostrare unità e autocritica. Ma tra le righe si percepiscono le tensioni e le   tra gli alleati, che dovranno affrontare le sfide elettorali future con maggiore coordinamento e strategia.

 

Meloni: “Ho perso la Sardegna”

La premier Giorgia Meloni non nasconde la sua amarezza per il risultato sull’isola, dove il candidato del centrodestra Paolo Truzzu è stato battuto dalla candidata del centrosinistra Alessandra Todde. “Ho perso la Sardegna”, dice senza mezzi termini, durante un incontro con la stampa estera. E lancia un avvertimento agli alleati: “sono buona ma mai sottovalutare un buono costretto a diventare cattivo”. Poi cerca di rialzare il morale con una battuta: “Se vi avanza qualche soldo da investire bene in una nazione seria, con un governo longevo, ci sarebbe questo BTp Valore a cui mi permetto di fare pubblicità…”.

 

Salvini e Tajani: “Abbiamo fatto degli errori, li correggeremo”

Il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente di Forza Italia Antonio Tajani firmano una nota congiunta con Meloni, in cui riconoscono di aver commesso degli “errori” nella campagna elettorale in Sardegna e si impegnano a non ripeterli nelle prossime tornate. “Il centrodestra resta unito e coeso”, assicurano, sottolineando che la coalizione ha aumentato il suo consenso “sfiorando il 50%” e che la Sardegna è una regione che cambia colore ogni cinque anni.

 

Le interpretazioni dei numeri e le candidature locali

Ogni partito del centrodestra cerca di leggere i numeri a suo favore. La Lega, con il Psd’az, ha migliorato la sua performance sull’isola, e respinge le accuse di aver favorito il voto disgiunto. “Impossibile”, dice il vice di Salvini, Andrea Crippa.

Dal Carroccio evidenziano il tracollo di Truzzu nelle città, a partire da Cagliari. “Altro che voto disgiunto”, commentano . Fratelli d’Italia lamenta il mancato rispetto dei rapporti di forza nel territorio. “Le candidature locali non si possono fare con il manuale cencelli”, dice il sindaco di Padova Massimo Bitonci, guardando al Veneto, dove il governatore Luca Zaia spera ancora di poter ottenere il terzo mandato. Il centrodestra accelera le prossime scelte, cercando di evitare di arrivare troppo tardi come in Sardegna. In Basilicata si profila la convergenza sul governatore uscente Vito Bardi, anche se la Lega ha altre opzioni. “Noi siamo per Bardi, con una convergenza più ampia”, dice il senatore Maurizio Gasparri. “Non ci sono preclusioni di Fdi”, chiarisce Giovanni Donzelli.

"Touché alla Todde che ha fatto una bella campagna elettorale" ma amministrative e regionali "sono un fatto locale. Ci vediamo l'11 giugno", dice il capogruppo alla Camera Tommaso Foti.

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