elezioni regionali 2024

Centrodestra, una nota congiunta per blindare i governatori uscenti

Una nota congiunta dei partiti della coalizione ha annunciato il sostegno a Bardi, Cirio e Tesei. Ma tra gli alleati non mancano le tensioni e le sfide.

Centrodestra, una nota congiunta per blindare i governatori uscenti

Il centrodestra cerca di ricompattarsi dopo la sconfitta in Sardegna e di prepararsi alle prossime sfide elettorali regionali. La coalizione ha confermato i suoi governatori uscenti in Basilicata, Piemonte e Umbria, e si è candidata con Marco Marsilio in Abruzzo. Il centrodestra torna dunque a mostrarsi unito e coeso, ma dovrà impegnarsi ad evitare gli errori commessi in Sardegna, evitando polemiche sterili e divisioni tra i suoi leader e i suoi partiti, se intende tornare a vincere.

 

Una nota congiunta per blindare i governatori

"Il centrodestra unito conferma i suoi presidenti regionali che hanno ben amministrato le loro regioni e li candida per le prossime elezioni regionali. Si tratta di Vito Bardi per la Basilicata, Alberto Cirio per il Piemonte e Donatella Tesei per l'Umbria". Questo il testo della nota congiunta firmata da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e UDC, diffusa ieri sera dopo una lunga giornata di confronti e trattative tra i leader della coalizione.

La nota sancisce l'intesa raggiunta tra i partiti del centrodestra per sostenere i governatori uscenti che hanno ottenuto buoni risultati nelle loro regioni e che si ripresentano per un secondo mandato. Si tratta di una scelta di continuità e di coesione, che mira a rafforzare il centrodestra in vista delle prossime sfide elettorali.

 

Il centrodestra cerca di superare le divisioni

L'accordo sulle candidature dei governatori è stato raggiunto dopo una serie di tensioni e polemiche tra i partiti del centrodestra, che hanno evidenziato le difficoltà di trovare una linea comune e di gestire le ambizioni dei singoli leader.

La sconfitta in Sardegna, dove il centrodestra ha perso la regione a favore del centrosinistra, ha scosso la coalizione e ha fatto emergere le critiche e i malumori tra gli alleati. La stessa presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha ammesso che "qualcosa si è sbagliato" e che bisogna fare "sempre meglio".

 

Il nervosismo tra gli alleati

Il nervosismo tra gli alleati si è manifestato anche su altre questioni, come il caso Vannacci, che ha visto contrapposti il leader della Lega, Matteo Salvini, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, di Fratelli d'Italia, sulla sospensione disciplinare dall'impiego per 11 mesi, con "conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio”, quale esito al procedimento disciplinare di Stato avviato lo scorso 30 ottobre. L’avvocato dell’ufficiale Giorgio Carta, spiega: “La sanzione stigmatizza le circostanze della pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’ che avrebbe asseritamente denotato ‘carenza del senso di responsabilità’ e determinato una ‘lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata’, ‘compromettendo il prestigio e la reputazione dell'Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell'ambito della compagine militare’”. Contro il provvedimento, il legale ha annunciato “immediato ricorso al Tar Lazio”, con richiesta di sospensiva, rivelandone il contrasto con il diritto alla libera manifestazione del pensiero garantito a tutti i cittadini, compresi i militari.

Ma a far discutere c'è anche la questione del terzo mandato per il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha creato attriti tra la Lega e gli altri partiti del centrodestra e quella dell'autonomia differenziata, ovvero la possibilità per le regioni di ottenere maggiori competenze e risorse dallo Stato centrale. Si tratta di una proposta fortemente voluta dalla Lega, che ha presentato una legge costituzionale in tal senso, ma che incontra le resistenze delle opposizioni e di alcune regioni.

 

Il centrodestra si prepara per l'Abruzzo

Blindati gli uscenti, ora il centrodestra deve concentrarsi sull'Abruzzo, dove il 28 marzo si voterà per eleggere il nuovo presidente della regione. Il centrodestra si presenta con il candidato Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, che dovrà affrontare il candidato del campo largo a sinistra.

Il centrodestra spera di non ripetere l'errore commesso in Sardegna, dove ha perso la regione per pochi voti. Per questo motivo, i partiti della coalizione stanno cercando di restare compatti e di mobilitare i loro elettori, lanciando appelli alle urne e organizzando comizi e manifestazioni.

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