atteso il via libera

Missioni militari internazionali, Camera e Senato all’esame dell’Aula

Iniziato l’esame della deliberazione del CdM in merito alla partecipazione dell’Italia a tre nuove missioni “Levante”, “Eunavfor Aspides” e “Euam Ukraine”

Missioni militari internazionali, Camera e Senato all’esame dell’Aula

La politica internazionale si fa spazio nell’aula di Montecitorio, mentre il Mar Rosso diventa teatro di tensioni crescenti. La missione Aspides, con il suo mandato strettamente difensivo, si prepara a solcare le acque per garantire sicurezza e benessere alla regione. Vediamo cosa ci riserva questa operazione e quali sono le sfide che attendono l’Italia.

 

Aspides: uno scudo europeo nel Mar Rosso

La missione Aspides, dal greco antico “scudo” o “difesa”, è un’operazione navale guidata dall’Italia. Il suo obiettivo è proteggere le rotte commerciali nel Mar Rosso, dove gli attacchi delle milizie yemenite Houthi contro le navi commerciali sono sempre più frequenti1. Questa tratta è cruciale per il 12% del commercio globale e il 17% del traffico internet2.

A differenza di altre operazioni militari, Aspides agirà dunque esclusivamente in difesa. I compiti includono sorveglianza e pattugliamento per proteggere i mercantili dei Paesi dell’Unione europea in transito. La base operativa sarà sul Caio Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare che recentemente ha abbattuto un drone Houthi.

Aspides inoltre rispetterà il diritto internazionale, incluso il diritto all’autodifesa in caso di attacco imminente o in corso. Le attività esecutive saranno circoscritte al Mar Rosso e al Golfo di Aden, esclusivamente in mare o nello spazio aereo. Aspides non parteciperà a operazioni sulla terraferma. L’Italia auspica un cessate il fuoco sostenibile a Gaza per ridurre le tensioni regionali.

 

Le tre missioni al voto in Parlamento

Nell'Aula della Camera è partito l'esame della deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a tre nuove missioni internazionali. 

Si tratta della missione 'Levante', finalizzata a "fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas, inclusi interventi umanitari a favore della popolazione civile ell'area". 

 

Poi c'è la missione 'Eunavfor Aspides', che prevede "iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso, Golfo Persico e Oceano indiano nord-occidentale". In particolare, "l'avvio di EUNAVFOR ASPIDES - come si legge nel documento - è stato deliberato nel corso della riunione del Consiglio affari esteri del 19 febbraio, con l'obiettivo di ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo Persico, in linea con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2722(2024), approvata il 10 gennaio 2024, in cui si chiede l'immediata cessazione degli attacchi Houthi e si ribadisce il diritto degli Stati membri, in conformità al diritto internazionale, di difendere le loro navi da attacchi, compresi quelli che compromettono i diritti e le libertà di navigazione".

 

La terza missione è chiamata "Euam Ukraine" ed è finalizzata a sostenere l'Ucraina "nel suo impegno per la riforma del settore della sicurezza civile e si inserisce nel quadro del percorso di adesione di Kiev all'UE, che richiede l'adozione e l'attuazione delle riforme pertinenti, in particolare nei settori della democrazia, dei diritti umani, dell'economia di mercato e dell'attuazione dell''acquis' dell'UE, con particolare riguardo al rafforzamento dello Stato di diritto, attraverso la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione".

La missione mira dunque a fornire un sostegno cruciale all’Ucraina nella sua aspirazione a riformare il settore della sicurezza civile. Questo progetto si colloca all’interno del più ampio contesto dell’integrazione di Kiev nell’Unione Europea, un processo che implica l’adozione e l’implementazione di riforme chiave. Queste riforme riguardano principalmente la democrazia, i diritti umani, l’economia di mercato e l’assimilazione dell’acquis comunitario, con un occhio di riguardo verso il consolidamento dello stato di diritto, il rinnovamento del sistema giudiziario e la battaglia contro la corruzione.

Il documento di deliberazione rivela che il numero massimo di personale militare impegnato nei vari teatri operativi è fissato a 834 unità. Per quanto riguarda il budget necessario, si parla di una cifra complessiva di 45 milioni 863 mila e 901 euro. Di questa somma, 35.213.901 euro sono destinati all’anno 2024, mentre 10.650.000 euro copriranno le obbligazioni che matureranno nel 2025. In aggiunta, si contano 66.543 euro per il sostegno al magistrato italiano distaccato in Ucraina come parte della missione EUAM Ukraine.

Infine, la deliberazione invita l’Assemblea a concedere l’autorizzazione per la partecipazione dell’Italia alle tre nuove missioni internazionali, per l’intero arco del 2024, a partire dal 1° gennaio fino al 31 dicembre.

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