duro dibattito a montecitorio

Strategie e diplomazia: l’Italia di Meloni sul palcoscenico europeo

In vista del Consiglio UE di oggi e domani, Meloni si è presentata al Senato e alla Camera per l’approvazione della risoluzione su Ucraina, MO e Russia

Strategie e diplomazia: l’Italia di Meloni sul palcoscenico europeo

In un’epoca di incertezza globale, l’Italia si appresta a definire il proprio corso all’interno del panorama europeo. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si prepara a portare la voce dell’Italia a Bruxelles, delineando una strategia che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro dell’Europa e delle sue relazioni internazionali.

 

In vista del Consiglio europeo

Mentre i leader dei 27 paesi dell’Unione europea si preparano per il Consiglio europeo di oggi e domani, l’Italia, sotto la guida della presidente Giorgia Meloni e affiancata dai vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, si è apprestata a presentare le proprie posizioni. Il dibattito parlamentare, acceso e partecipato, si è concluso ieri con l’approvazione della risoluzione di maggioranza, riflettendo un consenso politico che segue le linee già tracciate in Senato. 

Un momento di profonda commozione ha attraversato l’aula quando la premier Meloni ha reso omaggio a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi in Somalia nel 1994. Questo gesto ha non solo rinnovato il ricordo di due figure emblematiche del giornalismo e della ricerca della verità, ma ha anche introdotto un discorso più ampio sull’Ucraina. L’Italia, ha ribadito Meloni, rimane fedele agli impegni presi sulla scena internazionale, mantenendo una posizione di chiarezza e fermezza, nonostante le critiche di alcuni settori dell’opposizione.

 

La questione ucraina

Nel suo intervento, la presidente Meloni ha sottolineato la necessità di un ritiro delle truppe russe come passo indispensabile verso la pace in Ucraina. Ha evidenziato l’importanza di mantenere un equilibrio strategico che consenta all’Ucraina di resistere e di perseguire negoziati costruttivi.

 

La crisi mediorientale

La premier ha affrontato poi la delicata questione di Gaza, esprimendo la convinzione che ripristinare i fondi all’Unrwa senza un’analisi approfondita sarebbe prematuro e potenzialmente dannoso. 

Ha sottolineato la necessità di avviare soluzioni concrete per una risoluzione strutturale della questione palestinese. “Nell’ultimo consiglio europeo non siamo riusciti a raggiungere conclusioni unanime a causa di divergenze significative,” ha dichiarato Meloni, evidenziando l’importanza dell’impegno italiano affinché il prossimo consiglio europeo possa concludersi con una posizione chiara e definita. L’Italia continua a lavorare per un prolungato cessate il fuoco e per il rilascio incondizionato degli ostaggi, oltre a sostenere la necessità di aiuti umanitari massicci.

 

Antisemitismo: un allarme sociale

Meloni ha espresso preoccupazione per l’ondata di antisemitismo che sta interessando anche l’opinione pubblica italiana, definendola “grave e preoccupante”. Ha criticato la decisione del Senato accademico dell’Università di Torino di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele, una scelta avvenuta dopo l’occupazione da parte dei collettivi studenteschi. “Se le istituzioni cedono a questi metodi, il rischio è di incorrere in gravi problemi,” ha aggiunto.

 

Il duro dibattito in Aula

Il dibattito alla Camera di ieri ha visto momenti di tensione e scambio di accuse, con il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, che ha rivolto critiche incisive al governo. Conte ha messo in discussione l’approccio del governo alla crisi ucraina, accusando la presidente Meloni di non voler inviare truppe né partecipare a un tavolo di pace, e di non cercare una soluzione negoziata che potrebbe evitare un conflitto globale. “Lei si presenta senza soluzioni: non vuole inviare le truppe in Ucraina, non vuole trattare in Ucraina e non vuole nemmeno un negoziato,” ha esclamato Conte, esortando la presidente a prendere un ruolo più attivo e coraggioso nella ricerca di una soluzione pacifica. Conte ha inoltre espresso preoccupazione per la situazione nella Striscia di Gaza, chiedendo al governo di agire per porre fine alla violenza che ha già causato un numero elevato di vittime. Ha criticato la posizione del governo italiano sull’astensione all’ONU riguardo al cessate il fuoco, sottolineando la necessità di una risposta più forte e decisa.

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha sollevato la questione dell’omicidio di Giulio Regeni, chiedendo a Meloni di esigere risposte durante la sua visita in Egitto. Ha inoltre rinfacciato a Meloni una precedente dichiarazione di ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin, evidenziando un cambiamento di posizione rispetto al passato. “Ce ne ha messo un po’ di tempo a capire che Putin non è un fiero democratico e per questo la ringraziamo,” ha detto Schlein, con una nota di sarcasmo, sottolineando l’importanza di mantenere coerenza e integrità nelle politiche estere.

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