168° giorno di guerra in MO

Gaza: appelli USA e Ue per aiuti e un cessate il fuoco immediato

La comunità internazionale si mobilita per la Striscia: pressioni su Netanyahu per evitare attacchi a Rafah e salvare vite, mentre i negoziati avanzano.

Gaza: appelli USA e Ue per aiuti e un cessate il fuoco immediato

Nel cuore del Medio Oriente, la guerra di Gaza segna il suo 168° giorno. Un bilancio pesante grava sulle spalle del mondo: quasi 32mila morti, di cui 37 madri muiono ogni giorno. Gli occhi della comunità internazionale sono puntati sui leader mondiali, mentre gli Stati Uniti e l’Unione Europea fanno pressione su Netanyahu affinché eviti ulteriori attacchi a Rafah e protegga i civili. La risoluzione dell’ONU e i negoziati in corso a Doha e Israele rappresentano un barlume di speranza per una tregua duratura.

 

Diplomazia in azione

La diplomazia internazionale lavora contro il tempo. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea esercitano un pressing costante su Netanyahu: “Fermate l’offensiva su Rafah, salvate i civili”. 

Da una parte la presa di posizione netta dell'Europa con il Consiglio europeo che invita Israele a non procedere con l’operazione di terra a Rafah. Una mossa del genere, avvertono, peggiorerebbe una situazione umanitaria già critica, impedendo l’arrivo di aiuti e servizi fondamentali per la popolazione assediata. Dall'altra gli Usa con Antony Blinken, Segretario di Stato americano, che in visita ufficiale in Israele dopo il Cairo, ribadisce il messaggio della pace: “L’attacco a Rafah non è necessario”. Con toni pacati ma decisi, Blinken respinge l’idea di un’offensiva militare israeliana a Rafah, sottolineando l’esistenza di alternative più efficaci per affrontare la minaccia di Hamas. Le distanze tra le parti si riducono, e la possibilità di una tregua si fa concreta.

 

 

Consiglio UE e la crisi di Gaza

Il Consiglio europeo si è espresso con urgenza sulla crisi in Gaza, esprimendo profondo sgomento per le perdite di vite civili e la grave situazione umanitaria. In un appello accorato, il Consiglio ha richiesto una “pausa umanitaria immediata” che conduca a un cessate il fuoco duraturo, al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione assediata.

Dopo mesi di divisioni, i ventisette stati membri dell’UE hanno trovato un accordo unanime sul conflitto, chiedendo a Israele di astenersi dall’operazione militare annunciata a Rafah e di rispettare la recente ordinanza della Corte internazionale di giustizia. Il Consiglio ha condannato fermamente la violenza dei coloni israeliani e l’espansione degli insediamenti illegali, sollecitando azioni legali contro i responsabili.

Il vertice anche espresso grave preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza, sottolineando gli effetti sproporzionati sui civili e il rischio di carestia. È stata evidenziata la responsabilità del governo israeliano nell’impedire l’ingresso di aiuti. Inoltre, il Consiglio ha sostenuto l’importanza delle indagini indipendenti su violazioni e violenze, ribadendo il sostegno ai servizi essenziali forniti dall’Unrwa e attendendo i risultati delle indagini delle Nazioni Unite.

 

Vertice di alta sicurezza: il Mossad in Qatar per la pace

Il capo del Mossad, David Barnea, si trova oggi in Qatar per una serie di incontri di alto livello con il direttore della CIA, William Burns, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel. L’obiettivo è negoziare un accordo per il rilascio degli ostaggi e stabilire una tregua duratura. Questa missione diplomatica segue un breve ritorno di Barnea in Israele dopo una visita iniziale a Doha lunedì.

Nel frattempo, l’esercito israeliano continua le operazioni presso l’ospedale Shifa di Gaza, dove afferma di aver neutralizzato 150 combattenti. Centinaia di sospetti sono stati arrestati e infrastrutture militari scoperte. Il portavoce militare ha rivelato che 50 combattenti si sono asserragliati nell’edificio del pronto soccorso, posti di fronte a una scelta critica tra la resa e la morte. L’esercito insiste sul fatto che le operazioni sono condotte con precisione per evitare danni ai civili e al personale medico.

 

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU al voto

Oggi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si prepara a votare una risoluzione statunitense che chiede un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Dopo aver posto il veto a precedenti risoluzioni, gli Stati Uniti, rappresentati dal segretario di Stato Antony Blinken, esprimono un forte desiderio di supporto internazionale per questa nuova iniziativa, considerata un passo cruciale verso la pace.

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