Eroi tra le Macerie

Catastrofe nella centrale a Suviana: cronaca di un incidente infernale

Un’esplosione nella centrale idroelettrica ha causato 3 morti e 4 dispersi. L’incidente ha scatenato un incendio sotterraneo e il crollo di un solaio

Catastrofe nella centrale a Suviana: cronaca di un incidente infernale

Un’esplosione devastante nella centrale idroelettrica a Suviana ha causato la morte di tre persone e quattro dispersi. Le fiamme, divampate a trenta metri di profondità, hanno richiesto l’intervento dei sommozzatori. Autorità e politici esprimono vicinanza e chiedono chiarezza, mentre l'Italia intera si prepara a commemorare le vittime di età compresa tra i 35 e i 73 anni: Pavel Petronel Tanase, 45 anni, originario della Romania e residente a Settimo Torinese; Mario Pisano, 73 anni, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe; e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra.

 

Il disastro sotterraneo

Ieri pomeriggio, alle 14.30, l’Appennino bolognese è stato teatro di una catastrofe. Una turbina della centrale elettrica di Suviana è esplosa, provocando un incendio e l’allagamento del nono piano. Il bilancio è drammatico: dodici tecnici, impiegati da società esterne, sono stati colti in pieno dall’esplosione e dal successivo crollo. Tre di loro, trovandosi all’ottavo piano, hanno perso la vita sul colpo, mentre i loro corpi venivano recuperati tra le macerie. Altri colleghi sono stati sorpresi dal cedimento del soffitto, e un tubo refrigerante rotto ha allagato la zona, complicando ulteriormente la situazione. Quattro lavoratori risultano ancora dispersi. Cinque tecnici sono stati trasportati in gravi condizioni negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa. 

Le squadre di soccorso, composte da dodici unità dei vigili del fuoco, inclusi sommozzatori, si sono mobilitate per un’operazione di salvataggio estrema. Due squadre specializzate stanno lavorando senza sosta da ieri, scavando fino a quaranta metri di profondità per trovare i dispersi. Cinque tecnici sono gravemente feriti e lottano per la vita negli ospedali della regione.

"La situazione è molto difficile, l'acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l'acqua che entra. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Questa è una situazione molto difficile, sta entrando l'acqua, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori". Ha spiegato Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco, parlando dell'intervento in corso da ieri pomeriggio alla centrale elettrica di Enel Green Power di Bargi al lago di Suviana. A entrare è proprio l'acqua del lago, che ormai ha invaso anche il piano coinvolto dall'esplosione della turbina. "Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro". 

 

Il cordoglio

In una delle giornate più oscure per il lavoro in Italia, le forze dell’ordine, comprese carabinieri, polizia e Guardia di finanza, si sono radunate sul luogo della tragedia. Le istituzioni, rappresentate dalla vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, e dai sindaci locali, incluso il sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, hanno espresso profonda preoccupazione: “Potrebbe essere una delle peggiori tragedie lavorative della storia recente del nostro Paese”, ha dichiarato Lepore.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha ricevuto le condoglianze del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato l’importanza di comprendere le cause dell’incidente: “Ora è il momento dei soccorsi, ma poi dobbiamo esigere risposte; non è accettabile morire così sul lavoro”, ha affermato Bonaccini. La premier Giorgia Meloni ha trasmesso la sua vicinanza e quella del governo ai familiari delle vittime e ai feriti. Anche il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, e l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, si sono recati sul posto, quest’ultimo per monitorare personalmente gli sviluppi. Enel Green Power ha comunicato la sua collaborazione con le autorità e la vicinanza alle famiglie e al personale coinvolto, considerati la priorità dell’azienda. Restano ancora incerti molti dettagli dell’incidente, tra cui un insolito rumore pre-esplosione che ha indotto alcuni lavoratori a evacuare l’area.

 

Inchiesta e scioperi

All’interno della centrale, nonostante il pericolo, due feriti hanno scelto di rimanere per non lasciare soli i colleghi in difficoltà. Il sindaco di Camugnano, Marco Masinara, ha riferito di questo atto di coraggio. Il lavoro incessante dei soccorritori proseguito per l’intera notte, continuerà fino a quando ogni disperso non sarà stato ritrovato. Le istituzioni locali hanno mostrato il loro supporto, fornendo sostentamento ai soccorritori con un centinaio di panini.

Il procuratore capo, Giuseppe Amato, presente sul luogo dell’incidente, ha dichiarato: “Ora è il momento della ricerca, successivamente ci concentreremo sulle indagini per comprendere l’accaduto”. Un’inchiesta sarà inevitabilmente avviata per fare luce sulla tragedia. “Stiamo cercando di capire l’accaduto, nei prossimi giorni procederemo con gli accertamenti urgenti, a partire dalle salme, per stabilire se siano necessarie le autopsie”, ha spiegato Amato ai giornalisti.

I sindacati, già impegnati nello sciopero nazionale del 11 aprile per la sicurezza sul lavoro, hanno esteso lo sciopero a otto ore. “Ci troviamo di fronte a un’altra terribile tragedia”, ha affermato Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil.

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