190esimo giorno di conflitto

MO, allerta globale: gli Stati Uniti si preparano a difendere Israele

Gli USA intensificano la difesa di Israele in risposta alle minacce iraniane. Navi da guerra americane si posizionano per intercettare possibili attacchi

MO, allerta globale: gli Stati Uniti si preparano a difendere Israele

In un clima di crescente tensione, gli Stati Uniti hanno preso misure decisive per salvaguardare Israele e le proprie truppe in Medio Oriente. All’ombra di un possibile attacco iraniano che si allunga sullo Stato ebraico, Washington ha risposto con una strategia di difesa attiva, spostando le proprie navi da guerra in posizioni chiave. Una mossa questa, che segue le dichiarazioni di un alto funzionario dell’amministrazione Biden, e segnala un momento critico nelle relazioni internazionali e nella sicurezza globale.

 

Allerta globale: USA in difesa di Israele 

Il Wall Street Journal ha recentemente pubblicato che gli USA hanno riorientato le proprie forze navali per proteggere Israele da minacce imminenti. La manovra segue le preoccupazioni che l’Iran possa lanciare attacchi diretti contro obiettivi israeliani, coinvolgendo potenzialmente anche alleati regionali. Secondo fonti della Cnn, alti ufficiali americani hanno confermato che l’Iran sta mobilizzando risorse militari per un possibile assalto. Nel tentativo di prevenire qualsiasi offensiva, le forze navali USA nel Mar Rosso hanno già intercettato missili diretti verso Israele, dimostrando la loro capacità di difesa. Inoltre, un recente incontro tra il generale Erik Kurilla e il tenente generale Herzi Halevi sottolinea la serietà della situazione e l’impegno degli Stati Uniti a garantire la sicurezza di Israele.

 

Imminente assalto: Israele nel mirino dell’Iran 

In un contesto di tensione crescente, Israele si trova di fronte alla prospettiva di un attacco senza precedenti. Fonti statunitensi delineano uno scenario in cui, entro le prossime 24/48 ore, l’Iran potrebbe lanciare un assalto massiccio con oltre 100 droni e decine di missili. Questa offensiva, mirata a obiettivi militari e governativi israeliani, viene descritta dalla Casa Bianca come una minaccia “ancora presente, reale e credibile”. Nonostante la promessa di supporto da parte degli Stati Uniti, l’atmosfera in Israele è tesa, con la popolazione che vive momenti di apprensione sotto una vernice di normalità. Il presidente Joe Biden ha esortato l’Iran a desistere dall’attacco, sottolineando il rischio imminente di un’offensiva.

 

Diplomazia e difesa: la risposta globale alla crisi 

Mentre la comunità internazionale si mobilita, con numerosi Paesi che sconsigliano viaggi nella regione, gli Stati Uniti annunciano l’invio di rinforzi, inclusa la portaerei Eisenhower, che si dirige verso il nord del Mar Rosso. La gravità della situazione è evidenziata dalla decisione del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di convocare una riunione urgente di valutazione della sicurezza. Al tavolo si sono riuniti figure chiave come il ministro della difesa Yoav Gallant, Benny Gantz e il capo di stato maggiore Herzi Halevi.

 

Nel frattempo, papa Francesco rinnova il suo appello per la pace, e la presenza in Israele del capo del Centro di Comando Usa (Centcom) Michael Kurilla segnala l’alto livello di allerta. Secondo le fonti della Cbs, l’attacco iraniano potrebbe consistere in un’ondata di droni e missili, una tattica volta a saturare le difese aeree israeliane. Tuttavia, si ipotizza che l’Iran, sotto la pressione internazionale e gli avvertimenti di Israele e degli USA, possa optare per un’azione più contenuta per evitare un’escalation. Gallant, dopo una conversazione con il segretario alla difesa USA Lloyd Austin, ha avvertito che un attacco diretto dell’Iran riceverà una risposta adeguata da Israele. Le parole di Gallant, che ha incontrato Kurilla, ribadiscono l’unità tra Israele e gli USA di fronte alla minaccia iraniana. Halevi ha confermato che l’Idf è pronto a rispondere a qualsiasi scenario, sia offensivo che difensivo.

 

Queste dichiarazioni arrivano mentre Hezbollah lancia razzi dal Libano, tutti intercettati o caduti in aree non abitate. Halevi sottolinea la stretta collaborazione con gli USA nel monitorare le attività in Iran e nei territori controllati da Hamas, Hezbollah, milizie siriane e Houthi. Mentre le capitali mondiali chiedono moderazione e sconsigliano viaggi nella regione, il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani invoca la calma in una conversazione con il suo omologo iraniano. La preoccupazione è quella di un conflitto ancora più ampio e pericoloso. Nel frattempo, i tentativi di tregua al Cairo sono in stallo, e i raid continuano nella Striscia di Gaza, con numerose vittime segnalate. L’Idf ha annunciato l’eliminazione di due membri di Hamas, sottolineando la propria vigilanza e prontezza di risposta.

 

Il ministero degli Esteri francese e quello tedesco hanno emesso avvisi contro i viaggi in Medio Oriente, in particolare in Iran, Israele, Libano e nei Territori palestinesi, a causa dell’instabilità crescente. Un portavoce del ministero tedesco ha espresso preoccupazione per la situazione in Iran e ha sottolineato gli sforzi per una de-escalation. Inoltre, i cittadini tedeschi presenti in Iran sono stati invitati a lasciare il paese.

In Israele, molti genitori hanno annullato la partecipazione dei propri figli ai viaggi organizzati durante le imminenti festività pasquali ebraiche. Questa decisione riflette la crescente ansia per possibili rappresaglie iraniane, in seguito all’uccisione di un generale dei Pasdaran a Damasco, un’azione attribuita a Israele. La tensione è palpabile mentre la nazione si prepara per le celebrazioni in un clima di incertezza.

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