Dal dossier 2024 di LoJack Italia

Furti e auto cannibalizzate, l’Italia è al secondo posto in Europa

Oltre 1 milione e mezzo di veicoli rubati: Fiat Panda e 500 sono i bersagli principali dei ladri. La maggior parte dei furti in Lombardia, Campania, Lazio

Furti e auto cannibalizzate, l’Italia è al secondo posto in Europa

L’Italia si conferma un crocevia per i furti di veicoli, con un incremento preoccupante che pone il paese al secondo posto nel triste podio europeo. Un fenomeno in ascesa, che vede le nostre strade e i nostri parcheggi trasformarsi in veri e propri terreni di caccia per i ladri di auto. Le statistiche parlano chiaro: un veicolo su dieci sottratto è una Fiat Panda, simbolo dell’automobilismo nazionale, seguita a ruota dalla Fiat 500. Ma non è solo una questione di numeri; dietro ogni furto si nasconde una rete ben organizzata, che agisce con precisione chirurgica.

 

I veicoli più rubati

La cronaca degli ultimi anni ha visto un’escalation nei furti di veicoli, con la Fiat Panda e la Fiat 500 in cima alla lista dei modelli più a rischio. Questi due simboli dell’automobilismo italiano sono diventati il bersaglio preferito dei ladri, specialmente nelle regioni Lombardia, Campania e Lazio, dove si registra l’80% dei furti. La tendenza all’aumento dei furti, che ha visto un incremento del 7% nell’ultimo anno, è accompagnata da una preoccupante crescita delle operazioni di smembramento per singoli pezzi, alimentando così il mercato nero dei ricambi.

 

Il triste podio europeo

L’Italia si posiziona al secondo posto in Europa per il numero di furti di veicoli, con oltre 1 milione e 550mila veicoli rubati dal 2013 ad oggi. Di questi, meno della metà sono stati ritrovati, mentre per quasi 940mila si sono perse le tracce. Questi dati emergono dal ‘Dossier sui furti di veicoli 2024’, elaborato da LoJack Italia. La relazione evidenzia come il fenomeno sia ormai prerogativa di organizzazioni criminali strutturate, capaci di smontare e dirottare i veicoli o i loro componenti verso i mercati dell’Est Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente. La crescente sofisticazione tecnologica dei ladri, che utilizzano dispositivi hi-tech per agevolare i furti, e l’attenzione crescente verso i SUV/Crossover sono tra i fattori che hanno contribuito all’escalation di questo fenomeno.

 

La geografia dei furti in Italia

Nella classifica dei veicoli più difficili da recuperare, la Volkswagen Golf si colloca al primo posto con solo il 35% di possibilità di ritrovamento, seguita dalla Citroen C3 e dalla Smart Fortwo, con percentuali di recupero del 36% e 37% rispettivamente. 

Tra i SUV/Crossover, la Fiat 500X domina la scena con 1.997 unità rubate nel 2023, rappresentando il 10% del totale dei furti in questa categoria. La seguono la Jeep Renegade, la Peugeot 3008, la Jeep Compass e la Renault Captur, tutti modelli altamente desiderati dai malintenzionati.

La mappa dei furti di autoveicoli mostra una distribuzione geografica polarizzata, con cinque regioni italiane particolarmente colpite: Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. Queste aree contano 80.559 furti su un totale di 99.153 a livello nazionale, concentrando l’80% dei furti in territorio italiano. La Campania detiene il record negativo con 26.045 furti, seguita da Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. In queste regioni, le probabilità di recuperare un veicolo rubato sono particolarmente basse, con circa due terzi dei veicoli che scompaiono senza lasciare traccia.

In Puglia, la situazione è ancora più grave: i veicoli recuperati sono spesso ritrovati come semplici carcasse, smantellati rapidamente per la vendita dei pezzi di ricambio. Al contrario, ci sono regioni dove i furti sono meno frequenti, come Basilicata, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria, dove i proprietari di veicoli possono dormire più sonni tranquilli.

 

Scooter: SH, Liberty e Vespa i più contesi

Il mercato nero degli scooter non conosce crisi e continua a espandersi, con un incremento annuale del 2%. Nell’ultimo anno, 31.856 scooter sono stati sottratti, e solo il 42% di questi è stato restituito ai legittimi proprietari. La maggior parte degli scooter rubati, circa 28.000 unità, è stata invece irrimediabilmente persa, probabilmente rivenduta nei Paesi dell’Est Europa o smembrata per il mercato dei pezzi di ricambio.

La distribuzione geografica dei furti rivela una concentrazione nelle regioni di Campania e Lazio, con 6.272 e 5.842sottrazioni rispettivamente, seguite da vicino dalla Sicilia con 5.298 furti. La Lombardia, la Toscana e la Puglia seguono nella classifica, con numeri che riflettono una problematica diffusa su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda i modelli più colpiti, l’Honda SH si conferma al primo posto con 7.226 unità rubate nel 2023, quasi un quarto del totale degli scooter sottratti. Seguono il Piaggio Liberty e la Piaggio Vespa, con 2.332 e 1.878 furti rispettivamente, mostrando una preferenza dei ladri per questi modelli iconici. L'Aprilia Scarabeo e l’Agility Kymco completano la top five. Tra questi, l’SH e la Vespa si distinguono anche per essere i più difficili da recuperare, con percentuali di ritrovamento del 38% e 34%.

 

Auto cannibalizzate, il lato oscuro dei furti

Le metropoli italiane come Milano e Roma, insieme ad aree strategiche vicine a porti e frontiere, sono diventate epicentri del riciclaggio internazionale di veicoli rubati. In questo traffico illecito, i ladri, i custodi di garage e magazzini, i trasportatori e i broker criminali collaborano in una catena di attività che culmina con la vendita dei veicoli nei paesi destinatari. Una utilitaria rubata può fruttare fino a 1.000 euro di guadagno immediato, cifra che può salire fino a 5.000 euro per le vetture di lusso.

Il costo del trasporto varia notevolmente: si stima tra 2.000 e 3.000 euro per spostamenti verso l’Est Europa, mentre il trasporto marittimo può costare tra 10.000 e 15.000 euro. Un metodo più economico implica l’uso di staffette di autisti che si alternano alla guida del veicolo rubato fino alla destinazione, con un profitto che oscilla tra 500 e 1.000 euro.

A complicare ulteriormente la situazione, si è verificato un aumento dei furti parziali di componenti auto con la cd. cannibalizzazione dei veicoli, con la quale vengono depredati navigatori satellitari, pneumatici, marmitte, catalizzatori, fari LED e batterie elettriche. Questa tendenza è stata alimentata dalla crisi produttiva del settore automobilistico e dalle tensioni commerciali causate dai recenti conflitti in Ucraina e nel Canale di Suez. I pezzi sottratti finiscono spesso sul mercato nero nazionale o vengono esportati via mare.

Dall’era post-Covid, questo settore criminale ha visto una crescita costante, aumentando l’allerta in Italia, specialmente tra i proprietari dei modelli più desiderati dai ladri. Analizzando i dati dell’ultimo decennio, dal 2013 al 2023, la situazione appare allarmante: 1 milione e 550mila veicoli sono stati rubati, con solo 609mila recuperati. Per quanto riguarda le sole automobili, le sottrazioni dal 2013 superano 1 milione e 113mila, un numero preoccupante se confrontato con le nuove immatricolazioni del 2023.

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