la stabilità finanziaria

S&P mantiene la fiducia nell’economia italiana: rating stabile

S&P Global Ratings conferma BBB all’Italia con prospettive stabili. Il debito pubblico mostra segni di risalita, ma la tendenza generale rimane positiva

S&P mantiene la fiducia nell’economia italiana: rating stabile

In un contesto economico globale in continua evoluzione, la stabilità finanziaria di una nazione può influenzare significativamente la fiducia degli investitori. In questa ottica, la conferma di ieri da parte di S&P Global Ratings del rating dell’Italia rappresenta un segnale rassicurante per il mercato. La decisione, che riflette le aspettative preannunciate, sottolinea la resilienza dell’economia italiana nonostante le sfide macroeconomiche e i cambiamenti nei trend del debito pubblico.

 

Conferma di stabilità

La stagione dei giudizi sul debito sovrano italiano si apre sotto i migliori auspici. S&P Global Ratings, nel suo ultimo resoconto, ha mantenuto invariato il rating dell’Italia a BBB, con un outlook stabile. Una valutazione questa, in linea con le precedenti stime autunnali, testimonia una continuità di fiducia nell’economia del Paese.

Nonostante la conferma del rating, si osserva un lieve incremento del debito pubblico, stimato al 2,5% in rapporto al PIL per il prossimo biennio. Tuttavia, questo incremento segue un periodo di significativa riduzione del debito, che ha visto una diminuzione del 17,6% dai massimi del 2020, superando le previsioni più ottimistiche. Tale miglioramento è stato favorito anche dalla revisione positiva del PIL italiano da parte dell’Istat a marzo. Sebbene si preveda un’inversione di tendenza nel breve termine, le proiezioni indicano un ritorno alla discesa del debito a partire dal 2027, grazie all’eredità di un passato che ha saputo generare un ampio margine di manovra finanziaria.

 

Prospettive di crescita

Il motore della crescita italiana prosegue il suo cammino con un ritmo moderato, attestandosi intorno all’1% annuo. Questo andamento, sebbene non brillante, si avvale ora del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che, superata la fase preparatoria di bandi e progetti, entra nel vivo con la spesa effettiva. In un panorama internazionale segnato da incertezze, gli analisti si mostrano prudenti, evitando giudizi affrettati e tenendo conto di un contesto di regole fiscali europee ancora in fase di definizione.

I conti pubblici italiani si trovano in una sorta di limbo, come evidenziato dal recente Documento di economia e finanza. Il Governo ha scelto di mantenere lo status quo, senza proporre nuove misure economiche, in attesa di settembre. Sarà allora che l’Italia dovrà negoziare con la Commissione Europea il suo primo piano fiscale strutturale post-riforma del Patto di Stabilità, che prevede una strategia di riduzione del debito su un arco temporale di sette anni. Questo momento segnerà una svolta decisiva per i conti nazionali e per le politiche di stimolo alla crescita, fondamentali per il controllo del debito.

I prossimi mesi saranno cruciali, con gli incontri fissati per il 26 aprile con DBRS, il 3 maggio con Fitch e il 31 maggio con Moody’s, tutti attesi a confermare un outlook stabile per l’Italia.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA