il botta e risposta

Giorgetti-Tajani, scontro al vertice per il Superbonus e la Sugar Tax

La tensione sale tra il vicepremier e il ministro dell’economia riguardo ad emendamenti e retroattività delle norme scatenano un acceso dibattito politico.

Giorgetti-Tajani, scontro al vertice per il Superbonus e la Sugar Tax

In un clima di crescente tensione politica in vista delle Europee di giugno, arriva una nuova disputa tra figure chiave del governo italiano. Al centro della contesa, un emendamento che potrebbe riscrivere le regole del superbonus, con implicazioni significative per il settore edilizio e finanziario. La retroattività dell’emendamento, che impone la detrazione dei crediti in dieci anni a partire dal 2024, solleva preoccupazioni e dibattiti accesi tra i leader politici, con ripercussioni che vanno oltre la semplice politica fiscale.

 

Superbonus, l'emendamento della discordia

Il dibattito si infiamma all’interno della maggioranza governativa italiana. Da una parte, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, determinato a contenere l’ondata di bonus edilizi che sta gonfiando il debito pubblico; dall’altra, il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, che critica la retroattività dell’emendamento. Quest’ultimo, infatti, impone una detrazione dilazionata in dieci anni, modificando le condizioni di situazioni già definite e colpendo imprese e istituti finanziari. La stretta sui crediti del superbonus, che non potranno più essere compensati con debiti previdenziali, rappresenta un punto critico per le banche.

L’emendamento, definito ‘notturno’ per la sua improvvisa apparizione, ha scatenato polemiche fin dalle prime ore del giorno, ampliando le tensioni preesistenti. Tajani esprime il desiderio di esaminare attentamente il nuovo testo, mentre Giorgetti difende il buonsenso alla base dell’emendamento. Il botta e risposta tra i due politici non si fa attendere, con Tajani che solleva dubbi sul voto parlamentare e Giorgetti che insiste sulla necessità di una riflessione razionale. La situazione rimane tesa, con Forza Italia che cerca una posizione più conciliante nell’ultima bozza del provvedimento.

 

Reazioni, critiche e disaccordi

Francesco Boccia, il presidente dei senatori del Partito Democratico, si scaglia contro il ministro dell'economia, evocando la sua "scarsa credibilità" e definendo la sua ultima mossa come un'involuzione, lasciandolo "ridimensionato" dopo un braccio di ferro interno all'esecutivo. Secondo Boccia, il risultato sarà solo "caos e complicazioni senza fine" con risorse insignificanti, soprattutto per le aree sismiche ed Ets, riferendosi agli stanziamenti previsti per il 2025.

Elly Schlein, leader del PD, aggiunge che tali dissensi causano danni significativi, generando incertezza sul superbonus e sul PNRR fin dall'inizio. Se Federica Brancaccio, presidente dell'ANCE, attenua il tono delle critiche, Carlo Rienzi del CODACONS denuncia il caos totale derivante dalle norme retroattive, con milioni di cittadini colpiti da emendamenti che impediscono la cessione dei crediti d'imposta per lavori edilizi.

Infine, le controversie riguardano anche la plastic e sugar tax, con il rinvio della prima al 2026 e l'avvio della seconda a luglio di quest'anno, nonostante incongruenze e richieste di correzione da parte dell'industria alimentare. Il tutto mentre Forza Italia esprime disappunto per la mancanza di confronto preventivo su tali decisioni all'interno dell'esecutivo.

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