Al congresso di ANM

Nordio: indipendenza della magistratura è pilastro non negoziabile

Da Palermo, il ministro della Giustizia e la segretaria dem Elly Schlein esprimono opinioni contrastanti sulla separazione delle carriere dei magistrati

Nordio: indipendenza della magistratura è pilastro non negoziabile

In un’epoca in cui la giustizia è spesso al centro del dibattito pubblico, l’indipendenza della magistratura emerge come un principio sacrosanto e inderogabile. Al 36esimo congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati, tenutosi nella storica città di Palermo, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein hanno acceso i riflettori su una questione cruciale: la separazione delle carriere dei magistrati.

 

L’intransigenza di Nordio 

Il Ministro Nordio, con un passato da magistrato lungo quattro decenni, ha ribadito con vigore l’importanza dell’indipendenza della magistratura, sia giudicante che requirente, definendola un pilastro non negoziabile della democrazia. Durante il suo intervento, ha riconosciuto le divergenze di opinione e le tensioni con l’Associazione Nazionale Magistrati, ma ha accolto il dissenso come elemento vitale per una democrazia sana. Nordio ha anche evidenziato gli sforzi del ministero nel promuovere l’efficienza della giustizia, annunciando l’avvio di tre concorsi per colmare le lacune entro il 2026 e respingendo le accuse di concorsi irregolari.

Nordio ha proseguito il suo discorso evidenziando la necessità di un dialogo aperto e senza pregiudizi tra la magistratura e il potere politico. Ha esortato a un confronto costruttivo, basato su proposte concrete e un impegno comune verso il miglioramento del sistema giudiziario. Il Ministro ha poi lodato il lavoro svolto dai magistrati italiani, riconosciuto a livello internazionale come modello di eccellenza nella lotta contro la criminalità organizzata, come emerso durante l’ultimo G7 a Venezia. Ha sottolineato che le riforme in discussione non mirano a compromettere l’indipendenza della magistratura, ma a rafforzare l’efficienza e l’efficacia della giustizia.

 

La ferma contrarietà di Schlein 

Dall’altra parte, la segretaria Schlein ha espresso una ferma opposizione alla proposta di separazione delle carriere, temendo che ciò possa portare a una sottomissione dei magistrati all’esecutivo e minare l’obbligatorietà dell’azione penale. Intervenendo tra gli applausi dei magistrati, Schlein ha sottolineato che tale separazione non solo non risolverebbe i problemi della giustizia, ma potrebbe anche compromettere l’indipendenza della magistratura, un valore fondamentale per il mantenimento di una giustizia equa e imparziale.

La segretaria dem ha ribadito la posizione del suo partito, insistendo sulla pericolosità di una riforma che potrebbe alterare l’equilibrio dei poteri e indebolire l’autonomia dei magistrati. Ha messo in guardia contro qualsiasi tentativo di influenzare la magistratura attraverso cambiamenti strutturali, sostenendo che la separazione delle carriere potrebbe essere un passo verso una giustizia meno indipendente e più vulnerabile alle pressioni politiche. La segretaria ha concluso il suo intervento con un appello alla cautela e al rispetto dei principi fondamentali che regolano il sistema giudiziario italiano.

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