Dalle mascherine ai rifiuti, l’inchiesta di Genova si allarga

Genova, la Superba, si trova al centro di un’inchiesta giudiziaria che potrebbe scuotere le fondamenta della politica regionale. Un’indagine che, tra le pieghe di accuse di corruzione, vede emergere nomi noti e potenti, con la città che attende risposte e verità.

Gli interrogatori al centro dell’inchiesta

La giornata di ieri a Genova è stata caratterizzata dagli interrogatori di alcuni dei protagonisti dell’inchiesta che sta tenendo banco nelle cronache cittadine. Aldo Spinelli, il figlio Roberto e Francesco Moncada, ex consigliere di amministrazione di Esselunga, si sono trovati di fronte alla Gip Paola Faggioni per rispondere a domande incalzanti. Le indagini si concentrano su presunti finanziamenti illeciti legati a pubblicità elettorale e allo sblocco di pratiche per nuovi punti vendita Esselunga.

Aldo Spinelli, al termine di un’ora di interrogatorio, ha dichiarato di aver agito sempre nell’interesse del porto e della città, sostenendo la regolarità dei propri finanziamenti.

Roberto Spinelli, a sua volta soggetto a misure interdittive, ha preso le distanze dalle decisioni del padre, sottolineando il proprio disaccordo con la gestione imprenditoriale e i finanziamenti politici. Le intercettazioni lo ritraggono in una posizione di netta separazione dalle azioni contestate, attribuendo ogni responsabilità al genitore. Queste dichiarazioni potrebbero aprire nuovi scenari nell’ambito dell’inchiesta, delineando responsabilità e possibili sviluppi futuri.

Nel contesto dell’inchiesta che ha scosso le fondamenta della politica e dell’imprenditoria genovese, emerge la figura di Francesco Moncada, il quale, assistito da un team di avvocati capitanato dalla professoressa Paola Severino, ha preso parola per affermare la propria estraneità ai fatti contestati. Con dichiarazioni spontanee, Moncada ha proclamato la propria innocenza, enfatizzando la volontà di aver sempre operato nel rispetto della legalità e con la massima trasparenza. Ha categoricamente negato ogni coinvolgimento in accordi illeciti, sottolineando che l’incontro del 17 marzo 2022 in Regione è stato condotto “alla luce del giorno”.

Per quanto riguarda la pratica di Sestri, Moncada ha chiarito che il processo ha avuto un percorso complesso e prolungato, iniziato a livello comunale nell’agosto del 2010 e successivamente confermato da sentenze positive del Tar e del Consiglio di Stato, culminando ora nella prima conferenza dei servizi. Al contrario, ha precisato che la pratica di Savona non ha richiesto alcun intervento a livello regionale.

Mentre, Matteo Cozzani, capo di gabinetto del governatore Toti, si è trovato ad affrontare accuse di aver agevolato gruppi criminali, ma ha respinto tali imputazioni con dichiarazioni spontanee, scegliendo di non rispondere al Gip di La Spezia. Una posizione simile è stata mantenuta da Toti l’11 maggio.

Attesa per Toti

L’attesa cresce per l’interrogatorio del governatore Toti, che dovrebbe essere programmato oggi. I pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde hanno ascoltato la deputata Ilaria Cavo e Beatrice Cozzi Parodi, quest’ultima nota per aver ricevuto doni, come una borsa Chanel e soggiorni a Montecarlo, finanziati da Aldo Spinelli.

Nei giorni a venire, sarà ascoltata anche Tamara Musso, accompagnatrice di Signorini, e tra i testimoni convocati figura anche il sindaco di Genova, Marco Bucci. Dagli atti si intravedono ulteriori filoni investigativi che si aggiungono alle accuse già note. Oltre alle questioni legate al porto, alla distribuzione commerciale e alla gestione dei rifiuti, si profilano interessi nel settore della sanità privata e relative alla pandemia di Covid-19. In particolare, emerge una frode milionaria relativa alle mascherine, parte di un più ampio schema di voto di scambio che coinvolge le comunità riesina e calabrese e la lista di Toti.