ridisegnate le agevolazioni fiscali

Superbonus 2024, oggi il voto in Senato: 10 anni per le detrazione

La riforma introduce una serie di modifiche sostanziali alle agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica.

Superbonus 2024, oggi il voto in Senato: 10 anni per le detrazione

In un clima di attesa e aspettative, il Senato si appresta oggi a votare una delle riforme più discusse e attese: il decreto Superbonus. Questo provvedimento promette di ridisegnare il panorama delle agevolazioni fiscali per i lavori edilizi, introducendo cambiamenti significativi che influenzeranno cittadini, imprese e istituzioni finanziarie. Con un occhio di riguardo verso la sostenibilità e l’efficienza energetica, il decreto si propone di essere un passo avanti verso un futuro più verde e responsabile.

 

Dl Superbonus 2024, detrazioni e controlli

Il decreto Superbonus, attualmente in attesa del voto di fiducia da parte del Senato, introduce una serie di modifiche sostanziali alle agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Le detrazioni, che fino ad ora potevano essere suddivise in quattro anni, verranno dilazionate in un arco temporale di dieci anni, a partire dal primo gennaio 2024, trattasi quindi di una norma retroattiva. Questa estensione temporale riguarda anche il Sismabonus e il bonus barriere architettoniche, precedentemente fruibili in cinque anni. La nuova misura è pensata per venire incontro ai contribuenti con minore capacità fiscale, che in precedenza rischiavano di non beneficiare completamente delle detrazioni a causa di limiti temporali troppo stretti.

 

Un futuro sostenibile: riduzioni e responsabilità comunali 

Dal 2028, l’aliquota della detrazione per i lavori di ristrutturazione domestica subirà una decurtazione, passando dal 50% al 30%, con un tetto massimo di spesa detraibile che verrà ridotto progressivamente. Questa riduzione graduale delle agevolazioni fiscali è accompagnata da un incremento delle responsabilità dei Comuni, che saranno coinvolti attivamente nei controlli per verificare eventuali irregolarità. In cambio, riceveranno il 50% delle quote riscosse. Inoltre, il decreto prevede deroghe specifiche per i comuni colpiti da terremoti e per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), sottolineando l’importanza di un approccio equo e solidale.

 

Nuove regole per banche e assicurazioni: fine delle compensazioni

A partire dal 2025, un cambiamento significativo interesserà le istituzioni finanziarie: non sarà più possibile per banche e assicurazioni compensare i crediti derivanti dal superbonus con debiti previdenziali, assistenziali o premi assicurativi. Questa misura intende garantire una maggiore trasparenza e correttezza nel processo di compensazione fiscale. Inoltre, le entità che hanno acquisito crediti a un valore inferiore al 75% del loro valore originale dovranno ripartire il rimborso in sei rate annuali, senza possibilità di cessione o frazionamento ulteriore.

 

Fondi per la ricostruzione e per i controlli dei Comuni

Il governo ha stanziato un fondo di 400 milioni di euro per supportare interventi nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, con l’obiettivo di facilitare la cessione e lo sconto in fattura per nuovi progetti. Questo fondo sarà dedicato esclusivamente a nuove pratiche, escludendo il ‘Superbonus rafforzato’. Per il 2025, sono previsti ulteriori fondi: 35 milioni per la riqualificazione energetica e strutturale in zone sismiche e 100 milioni per iniziative di enti del terzo settore. I Comuni avranno il compito di effettuare controlli nei cantieri per assicurare la regolarità delle operazioni, ricevendo in cambio il 50% delle somme riscosse.

 

Rinvio Sugar Tax e Plastic Tax 

Le nuove imposte ambientali, la sugar tax e la plastic tax, previste per entrare in vigore a luglio, sono state posticipate. La sugar tax, che colpisce le bevande analcoliche zuccherate, sarà introdotta il primo luglio 2025, mentre la plastic tax, riguardante i manufatti in plastica monouso, sarà applicata a partire dal primo luglio 2026. Questo rinvio fornisce un periodo di transizione più lungo per consumatori e produttori, consentendo loro di adattarsi alle nuove normative.

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