A Palazzo Chigi

Liste d’attesa, il dl in CdM: visite ed esami nel weekend e Cup unico

Un mini decreto legge anti liste di attesa di 7 articoli sarà presentato oggi in Consiglio dei Ministri dal ministro della Salute Schillaci, ecco le novità

Liste d’attesa, il dl in CdM: visite ed esami nel weekend e Cup unico

Il sistema sanitario italiano è alle prese con una sfida cruciale: ridurre le lunghe liste d’attesa per le prestazioni mediche. Per questo motivo, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha elaborato un piano ambizioso in 7 articoli per affrontare e risolvere l'annoso problema. Un decreto legge anti liste di attesa, che sarà presentato oggi in Cdm e sul quale la premier Giorgia Meloni sta puntando per concludere la sua campagna elettorale.

 

La misura chiave: “taglia fila”

Se le cure non saranno erogate nei tempi previsti (entro 72 ore per le più urgenti fino ai 120 giorni per quelle programmabili), le Asl (Aziende Sanitarie Locali) dovranno garantire ai cittadini una sorta di “passepartout” per accedere alle prestazioni. Questo significa che, se la lista d’attesa supera i tempi stabiliti, i pazienti potranno usufruire della prestazione tramite l’intramoenia (la libera professione in ospedale) o attraverso strutture private accreditate con tariffe concordate. Una misura di buon senso che potrebbe dunque rivoluzionare l’esperienza dei pazienti e migliorare l’accesso alle cure.

 

Il confronto con il Mef

Il piano ha incontrato resistenze da parte del Mef, che ha sollevato preoccupazioni sulle risorse finanziarie disponibili. Tuttavia, il governo sta procedendo con decisione: un mini-decreto di 7 articoli, che include la misura “taglia fila”, e un disegno di legge di 14 articoli, che richiederà più tempo per l’approvazione. Quest’ultimo conterrà misure che richiedono coperture finanziarie, come la defiscalizzazione degli straordinari e incentivi per i manager ospedalieri.

Schillaci ha dichiarato: “Vogliamo che se un cittadino deve fare un esame, una Tac, entro 72 ore, la faccia a carico del Servizio sanitario. Sarebbe veramente epocale.”

Le Regioni, tuttavia, protestano per non essere state coinvolte nella pianificazione e chiedono una collaborazione più stretta. L’approvazione di questo pacchetto di misure, a partire dal “voucher”, potrebbe avere un impatto significativo, con stime che indicano oltre un miliardo di euro. Schillaci mira a inserire il “voucher” nel mini-Dl, e un decreto ministeriale definirà le modalità entro 60 giorni.

 

Visite ed esami nel weekend 

Il decreto legge prevede che visite ed esami siano effettuati anche durante il sabato e la domenica. Inoltre, sono introdotte altre misure, a costo zero, per migliorare la gestione delle liste d’attesa. La Piattaforma Nazionale, attivata presso l’Agenas, monitorerà le prestazioni in tempo reale, garantendo trasparenza e tempestività. Nasce anche un Ispettorato presso il Ministero della Salute, con funzioni di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria. Questo organismo vigilerà sulla correttezza della gestione delle liste e segnalerà eventuali irregolarità. Sarà inoltre supportato dalla Guardia di Finanza e dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS).

 

Cup unici regionali

Il decreto introduce l’obbligo di creare Cup unici regionali o infraregionali, che includano tutte le prestazioni disponibili sia nel settore pubblico che in quello privato convenzionato. Attualmente, questa integrazione è solo parziale. I privati che non aderiranno a questa disposizione vedranno i loro contratti annullati. Inoltre, l’accreditamento richiederà l’adesione a questo sistema.

Nel Dl, oltre alle verifiche più stringenti sugli abusi dell’intramoenia, si prevede il superamento del tetto di spesa per le assunzioni di medici e infermieri. Nel 2024, tale spesa crescerà del 15% dell’incremento del Fondo Sanitario, mentre dal 2025 sarà sostituita dai fabbisogni standard. Anche i tetti di spesa per gli acquisti di prestazioni dai privati convenzionati saranno rivisti, tenendo conto delle modifiche già previste dall’ultima manovra.

 

Misure sul personale nel disegno di legge

Il disegno di legge affronterà le misure relative al personale, per le quali dovranno essere individuate le coperture finanziarie. Questo processo richiederà più tempo, poiché coinvolge l’approvazione parlamentare. Le misure includono:

  • Flat tax al 15% sugli straordinari del personale: Attualmente, le tasse per i medici sono al 43%. Questa riduzione potrebbe incentivare gli straordinari.

  • Aumento della tariffa oraria per specialisti ambulatoriali: Portando la tariffa a 100 euro, si mira a valorizzare il lavoro di questi professionisti.

  • Incarichi per gli specializzandi: Saranno previsti 10 ore a settimana di incarichi specifici.

  • Premi e sanzioni per i manager delle Aziende Sanitarie: Si introdurranno premi, con un incremento del 10% della retribuzione di risultato, ma anche sanzioni, che potrebbero arrivare fino alla revoca dell’incarico. L’obiettivo è migliorare la gestione delle liste d’attesa e ridurre le ricette mediche non necessarie che gravano sul Servizio Sanitario Nazionale.

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