246esimo giorno di guerra

Gaza, Gantz e il futuro di Israele: una crisi politica e umanitaria

Le dimissioni del ministro della Difesa scuotono il governo Netanyahu, mentre la comunità internazionale critica Tel Aviv per le sue azioni nella Striscia

Gaza, Gantz e il futuro di Israele: una crisi politica e umanitaria

A 246 giorni dall'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, la situazione non mostra segni di miglioramento. Mentre gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco sembrano arenarsi, le tensioni politiche interne in Israele raggiungono un nuovo apice con le probabili dimissioni del Ministro della Difesa Benny Gantz. La visita del Segretario di Stato americano Antony Blinken nella regione potrebbe portare nuovi sviluppi, ma il futuro rimane incerto. Intanto, le accuse dell'ONU e la pressione internazionale crescono, evidenziando ulteriormente la fragilità della leadership di Netanyahu.

 

Gantz e la crisi politica in Israele

La scena politica israeliana è in fermento. Benny Gantz, ex capo dell'esercito israeliano e attuale Ministro della Difesa, è vicino a rassegnare le dimissioni dal governo Netanyahu. Gantz, leader del partito Unione Nazionale, ha lanciato un ultimatum al primo ministro, richiedendo un piano d'azione post-bellico per Gaza. La sua frustrazione è culminata in una conferenza stampa programmata per stasera, durante la quale si prevede annuncerà la sua uscita dall'esecutivo.

Il partito di Gantz ha presentato una proposta di legge per lo scioglimento del Parlamento, un passo che, sebbene improbabile, riflette il crescente malcontento. Netanyahu è sotto pressione non solo dall'opposizione ma anche dai suoi alleati di estrema destra, come Itamar Ben-Gvir, che minacciano di abbandonare il governo in caso di un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Se il governo cadesse e si andasse a elezioni anticipate, Gantz potrebbe emergere come figura centrale per formare una nuova coalizione, in un contesto di crescente pressione internazionale su Israele.

 

Israele nella "lista della vergogna" dell'ONU

Intanto la crisi internazionale si intensifica con l'annuncio che Israele è stato aggiunto alla "lista della vergogna" delle Nazioni Unite per le violazioni dei diritti dei bambini nei conflitti. L'ambasciatore israeliano presso l'ONU, Gilad Erdan, ha espresso shock e disgusto per la decisione del Segretario Generale Antonio Guterres. Fonti diplomatiche indicano che anche Hamas e la Jihad Islamica saranno inclusi nella lista, sottolineando la complessità del conflitto.

Nel frattempo, gli aiuti internazionali faticano a raggiungere Gaza, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli allarmanti. Un molo temporaneo costruito sulla costa di Gaza per il trasporto di aiuti, danneggiato recentemente, è stato riparato dall'esercito americano. La popolazione palestinese, stremata dalla guerra, cerca sollievo come può, con molti sfollati che si rifugiano sulle spiagge inquinate per sfuggire ai bombardamenti.

 

Scontri mortali e condanne internazionali

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver eliminato 17 terroristi in un attacco contro una scuola dell'UNRWA a Gaza, causando almeno 35 morti, tra cui molti civili. L'ONU ha condannato l'attacco come un ulteriore massacro di civili, con il Segretario Generale Guterres che ha sottolineato il prezzo pagato dalla popolazione civile. Hamas ha contestato la versione israeliana, accusando l'esercito di disinformazione e dichiarando che l'attacco ha ucciso molti bambini.

L'esercito israeliano ha giustificato l'azione affermando che la scuola era utilizzata da Hamas per lanciare attacchi. Tuttavia, il capo dell'UNRWA, Philippe Lazzarini, ha accusato Israele di aver colpito senza preavviso una struttura che ospitava 6.000 sfollati. Le testimonianze sul campo parlano di una tragedia umanitaria, con l'ospedale Al-Aqsa che ha riportato 37 vittime dall'attacco.

 

Il rapporto della CIA

Secondo un rapporto della CIA diffuso dalla CNN, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ritiene di poter evitare di definire un piano post-bellico per Gaza, nonostante la pressione dell'amministrazione Biden. Netanyahu sembra credere di poter mantenere il sostegno dei suoi capi della sicurezza e prevenire le defezioni dell'ala destra della sua coalizione discutendo del futuro di Gaza in termini vaghi. Questo approccio ha suscitato critiche sia all'interno del suo governo che dalla comunità internazionale.

L'analisi della CIA avverte che Netanyahu potrebbe prolungare le operazioni militari per mesi, con l'obiettivo di eliminare i principali leader di Hamas come Mohammed Deif. Questo atteggiamento ha messo in difficoltà le relazioni con l'amministrazione Biden, che ha mostrato segni di impazienza verso l'approccio israeliano.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA