Regimi fiscali 2020 dopo il riordino dei regimi fiscali voluta da Renzi con la Legge Delega Fiscale, in Italia sono stati ridotti i regimi contabili che sono passati da 5 a 3.
Il regime dei minimi, infatti, non esiste più, fatta eccezione per qualche caso particolare, al suo posto, è stato istituito il regime forfettario con aliquota agevolata al 15% e al 5% per 5 anni per le nuove imprese, con coefficienti di reddito e specifiche soglie di ricavi diverse in base alla categoria dell'attività svolta, distinte in base al Codice Ateco.
Nuovi regimi fiscali 2020:
I nuovi regimi fiscali sono stati introdotti e semplificata dalla Legge Delega con l'obiettivo di semplificare il sistema fiscale italiano, ora sono solo 3.
Fino al 2014, infatti, il nostro ordinamento, contemplava diversi regimi fiscali:
a) Regime ordinario, disciplinato dall'art. 13 e ss. del d.P.R. n, 600/1973;
b) Regime semplificato per ie imprese minori.
e) Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo, chiamato forfetario.
d) Regime dei contribuenti minimi chiamato forfettone, disciplinato dall'art. 1, commi da 96 a 117,1. n. 244/2007;
e) Regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (nuovo regime dei "minimi").
Con la semplificazione della riforma fiscale, invece, i regimi fiscali 2019 sono 3:
Regime forfettario 2020: con determinazione del reddito calcolato su un'aliquota sostitutiva di tipo forfettario pari al 15%, nuovi coefficienti di redditività e alla previsione di soglie di ricavi in base al tipo di attività, ad esempio per i professionisti finora è stato a 30.000 euro ma dal 2019, con l'arrivo della flat tax il limite è aumentato a 65.000 euro. A tale proposito leggi la nostra nuova guida al regime forfettario 2020 requisiti e fattura flat tax.
Regime ordinario.
Regime ordinario semplificato 2020: riservato alle imprese che hanno conseguito ricavi inferiori a 400 mila euro se prestazioni di servizio o 700 mila euro per attività diverse.
Il Regime dei minimi permane, solo per coloro che non hanno terminato i 5 anni di permanenza o che non hanno superato i 35 anni di età.
Cosa ha previsto la riforma fiscale?
La legge 11 marzo 2014, n.23 Delega Fiscale al Governo i decreti per una riforma e revisione fiscale atti a rendere il fisco italiano più equo, trasparente e orientato alla crescita.
La legge Delega pubblicata in GU n. 59 del 12/03/2014 prevede, brevemente, le seguenti Semplificazioni:
- Revisione e riordino dei regimi fiscali.
- Aliquota unica al 15% per il regime forfetario.
- Soglie di ricavi massimi differenziate in base codice attività Ateco.
- Coefficienti di redditività graduati a seconda della categoria di attività.
- Tassazione redditi di impresa e da lavoro autonomo con la nuova IRI. Tale norma non è stata attuata.
Contribuente dei minimi che entra nel forfettario:
Cosa è cambiato per il regime dei minimi?
1) Il regime dei minimi è confluito nel nuovo regime forfetario con un'unica aliquota sostituiva.
2) Aumento dell'aliquota sostitutiva dal 5% al 15%;
3) Introduzione di coefficienti di redditività.
4) Nuove soglie ricavi.
Per quanto riguarda invece la permanenza nel regime dei minimi, attualmente fissata a 5 anni e in deroga solo per i contribuenti che non hanno compiuto 35 anni, con il nuovo regime forfetario, il Governo ha eliminato la durata e il limite di età per accedere ai nuovi minimi a partire da chi apre una nuova partita IVA dal 1° gennaio.
Inoltre, introdotte una serie di semplificazioni come l'esclusione dal pagamento e dichiarazioni di IRAP e IVA come avviene oggi nel regime dei minimi oltre all'esonero dall'obbligo di registrazione e di tenuta delle scritture contabili, applicazione degli studi di settore, comunicazioni black list e spesometro operazioni IVA.
Regime forfettario 2020: cos'è e come funziona?
Con la nuova legge di Billancio 2020 che sarà presto approvata dal governo giallorosso, è stato previsto un importante intervento per le partite IVA 2020 nel nuovo regime forfettario.
Dal 1° gennaio 2020 vengono infatti confermati i coefficienti regime forfettario:
Alimentari, bevande: soglia ricavi 65.000 e coefficienti di redditivitità 40%;
Commercio (ingrosso e dettaglio): 65 mila, redditivitità 40%;
Commercio ambulante (alimenti e bevande): 65mila, redditivitità 40%;
Commercio ambulante altri prodotti: 65 mila, redditivitità 54%;
Costruzioni, immobiliari: 65.000 e redditivitità 86%;
Commercio (intermediari): 65 mila, redditivitità 62%;
Servizi alloggio e ristorazione: 65 mila, redditivitità 40%;
Attività dei professionisti: 65.000, redditivitità 78%;
Altre attività: 65.000, redditivitità 67%;
inoltre, per il nuovo regime dei minimi a tassazione semplificata è stata prevista un'aliquota agevolata per le start up al 5% per 5 anni.
IRI abolita per far posto alla flat tax:
La nuova tassazione sui redditi di impresa e da lavoro autonomo Imposta sul reddito imprenditoriale IRI, prospettata con la Legge Delega sarebbe dovuta entrare finalmente in vigore nel nostro sistema contabile fiscale a partire dal 2018 con i primi effetti nel 2019.
Ma cos'è IRI come si calcola? L'IRI, è un'unica Imposta sul Reddito Imprenditoriale con aliquota al 27,5% da calcolare sui redditi di impresa e sui redditi da lavoro autonomo, per cui sui redditi invece che calcolare l'IRES e l'IRPEF, si sarebbe applicata l'imposta sul reddito imprenditoriale.
Ciò avrebbe portato, una netta distinzione tra il reddito personale del professionista con quello della sua impresa, e gli utili non prelevati se rimasti come patrimonio dell'impresa sarebbero stati tassati con la IRI al 27,50% mentre quelli prelevati dal titolare, artigiano, professionista per soddisfare i suoi bisogni e quelli della famiglia, sarebbero tassati in base agli scaglioni IRPEF.
Ebbene per effetto del decreto fiscale l'IRI sarà abolita per far posto alla flat tax regime forfettario.