Ue, ambiente: Green Deal, un’opportunità per rilanciare la crescita?

Ripresa dal crisi covid-19 e gli ambiziosi piani di Bruxelles per investire nella “green economy” e i target di neutralità climatica. Il dibattito in Ue

Ue, ambiente: Green Deal, un’opportunità per rilanciare la crescita?

È il nostro uomo sulla luna” – diceva la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, l’11 dicembre 2019 presentando il New EU Green Deal, il piano Ue per l’ambiente e l’economia verde che mira a raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

Investire sull’economia verde significa migliorare la resilienza dell'economia dei suoi Stati membri, renderla più attrezzata per affrontare le emergenze, ad esempio quelle sanitarie.

 

Implementare questo ambizioso programma richiede una strategia flessibile capace di adattarsi e rispondere – anche con un approccio di tipo bottom-up - alle esigenze dei cittadini, delle istituzioni nazionali e, soprattutto, dell’effettivo contributo delle imprese, grandi protagoniste della “rivoluzione verde” nel percorso di creazione di un economia circolare a livello globale. Il coronavirus ha cambiato le priorità di chi consuma, ma anche di chi produce. Di fatto, ha messo in discussione il futuro del Green Deal, cosi come presentato 4 mesi fa dall’Esecutivo Ue.

 

La Commissione europea non intende rallentare o rinunciare nel proseguimento degli obiettivi ambiziosi in materia di clima e ambiente. Sembrano invece essere le imprese a suggerire qualche segnale di sofferenza nella sua concreta applicazione per restare nella tabella di marcia già identificata. Nelle ultime settimane, sia la Von der Leyen che il suo “numero 2” - Frans Timmermans - hanno diffuso messaggi politici in cui si chiede di non rinunciare al nuovo programma di investimenti vitali per la lotta al cambiamento climatico. Alcuni eurodeputati e rappresentanti dell’industria (è il caso delle compagnie aree), invece, hanno esercitato pressioni al fine di allentare lenorme che spianano la strada al Green Deal. La nuova “sfida nella sfida”, infatti, è ora la difficoltà per le aziende e il sistema produttivo  di far rispettare le regole ambientali e, allo stesso tempo, riprendersi dalla crisi o, nei casi più gravi, evitare il fallimento.

 

La necessità di uno stimolo significativo per riavviare l'economia dei Paesi più colpiti dall’impatto del covid-19 arriva in un momento in cui le voci che chiedono maggiori “investimenti verdi” sono in aumento. Il Parlamento europeo pone l’accento sul fatto che l'azione dell’Ue per il clima e il Green Deal siano al centro della ripresa post-pandemia. C’è chi percepisce il Green Deal come "un inizio", ma avverte anche che le proposte potrebbero risultare incomplete o sotto-finanziate.

L’interconnessione tra Green Deal e ripresa dell’economia europea nell’era post coronavirus è stato oggetto di uno scambio di opinioni tra Timmermans e i deputati della Commissione per l'Industria, la ricerca e l'energia (ITRE) dell’Europarlamento, riuntasi in video-conferenza per la sessione straordinaria  dell'8 maggio scorso.

 

Al centro dell’incontro, le criticità su come “collegare” gli obiettivi del Green Deal con il piano Ue di risposta alla pandemia per superare l’emergenza sanitariae sostenere il riavvio del sistema economico-industriale. 

Per Timmermans, il Green Deal è una grande strategia per assicurare la crescita. “La crisi economica sta colpendo le industrie che si stavano già ristrutturando a causa delle nuove sfide e della crisi climatica, rendendo così la transizione verde ancora più complicata” - ha affermato Timmerans. Il piano di risanamento della Commissione Ue si baserà su un'analisi dei settori più colpiti dalla recessione, dando priorità a quelli con più ampio impatto sull'occupazione.

 

In una risoluzione adottata in aprile, l’Eurocamera ha chiesto che venga elaborato un pacchetto di risanamento e ricostruzione che ponga il Green Deal all’interno di una nuova strategia industriale più competitiva e resistente. In Commissione ITRE, si è discusso su come integrare la ripresa economica nel Green Deal e indirizzare il sostegno in alcuni settori specifici quali l'aviazione, lo stoccaggio di risorse energetiche, le rinnovabili e la produttività delle piccole e medie imprese (Pmi).

 

Continuano numerosi i dibattiti anche al di fuori degli edifici europei o delle "mura" istituzionali. Emerge, infatti, la necessità di coinvolgere i rappresentanti della società civile e il mondo accademico, oltre che alle imprese e le autorità locali. È il caso del seminario online del 12 maggio, organizzato dalla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, in cui Frans Timmermans ha presentato i contenuti del Green Deal e le sfide dell’era del post-coronavirus agli studenti provenienti da diverse parti del mondo (Europa, America e Cina). Nello specifico, il Vice-presidente ha spiegato che la strada è ancora lunga per trovare soluzioni comuni per contenere la crisi attuale, e parallelamente, per lavorare a un pacchetto di ripresa con una forte dimensione verde e digitale che possa essere approvato e avviato nel breve periodo.

 

Le discussioni con le giovani generazioni rappresentano un valido contributo per superare il modello economico attuale, sensibilizzando i cittadini e agevolando le imprese nella difficile transizione “verde” per un futuro più sostenibile. È possibile rivedere il dibattito cliccando sul link di YouTube contenuto nel tweet:

 

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