Biodiversità e “Farm to Fork”: l'Ue presenta 2 nuove strategie “green”

I nuovi target dell'agenda 2030 per un'economia agricola e l'alimentazione sostenibili, per la biodiversità e per contribuire alla riconversione 'verde'.

Biodiversità e “Farm to Fork”: l'Ue presenta 2 nuove strategie “green”

In piena gestione della crisi sanitaria covid-19 e delle allarmanti ricadute sull’economia, Bruxelles prosegue il cammino intrapreso affinché la transizione verso soluzioni sostenibili prendano piede anche nel settore agricolo e alimentare, come previsto dagli ambiziosi target di neutralità climatica e di economia circolare stabiliti nel Green Deal europeo.

 

Con questo obiettivo, la Commissione europea ha elaborato due nuove strategie, interconnesse tra loro, da implementare nel giro di 10 anni, entro il 2030. La prima, denominata “Biodiversity”, è pensata per arrestare la perdita della biodiversità. La seconda, la tanto attesa “Farm to Fork”, per promuovere un sistema alimentare “sano” e rispettoso degli equilibri ecologici, che applichi regole ‘eque’ a livello di mercato, ma senza penalizzare la competitività dell’impresa.

 

Gli elementi delle strategie sono stati presentati il 20 maggio, nel corso di una conferenza stampa congiunta dei tre rappresentanti dell’Esecutivo Ue: Frans Timmermans (Vice-presidente esecutivo con delega al Green Deal), Stella Kyriakides (Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare) e  Virginijus Sinkevicius (Commissario per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca). Si è posto l’accento sul fatto che il coronavirus ha dimostrato sia la precarietà della salute umana (per la quale è fondamentale la salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente) che la vulnerabilità dei sistemi produttivi attuali. Ragion per cui la Commissione punta ora a incentivare azioni che trasformino i sistemi alimentari in standard globali di sostenibilità.

 

Rivolgendosi ai giornalisti, Timmermans ha ribadito come Biodiversity e Farm to Fork siano “parte importante della grande transizione che stiamo intraprendendo”, con elementi fondamentali per il piano Ue di rilancio post-coronavirus. L’adozione, da parte della Commissione Von der Leyen, era prevista per la fine di marzo, ma è stata posticipata a causa dell’emergenza covid-19.

 

“Farm to Fork”: più agricoltura biologica e meno pesticidi. Obiettivi e finanziamenti

L’agricoltura produce il 10,3% delle emissioni di gas serra solo nei Paesi della zona Euro. Un dato importante per capire come gli incentivi alle pratiche ‘verdi’ possano essere un grande inizio per un futuro basato su modelli economici sostenibilli. L'uso di pesticidi in agricoltura contribuisce all'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria.

 

La strategia “Farm to Fork” (resa in italiano con lo slogan: “dal campo alla tavola”) mette al centro il rapporto tra uomo e natura, definendo nuovi target e provvedimenti al fine di:

  • dimezzare (- 50%), entro il 2030, l'uso dei pesticidi chimici considerati più rischiosi per l’ambiente e la salute.

  • riduzione del 20% dei fertilizzanti;

  • taglio del 50% delle vendite di anti-microbici (tra cui antibiotici) utilizzati negli allevamenti degli animali e in acquacoltura;

  • potenziamento dell’agricoltura biologica, ossia, convertire il 25% della superficie agricola in coltivazioni “bio”;

  • Etichettatura nutrizionale con un sistema armonizzato e obbligatorio (da definire) entro il 2022. La Commissaria Kyriakides, rispondendo ai giornalisti, ha affermato di non sostenere ancora alcun sistema. Non è ancora detta l’ultima parola che si tratti di quello basato sul Nutriscore  (il “dossier”, caro a molte multinazionali, sta sollevando reazioni da parte dei produttori italiani).

Un piano d’azione che si somma agli investimenti e provvedimenti in seno alla Politica Agricola Comune (PAC), gli eco-schemi, i finanziamenti aggiuntivi per servizi di consulenza e le misure della Politica Comune della Pesca (PCP).

 

Un altro elemento importante è il contributo delle ‘reti’ internet e della tecnologia. La strategia, infatti, prevede che tutte le aree rurali possano accedere alla connessione veloce della banda larga entro il 2025, per consentire l'innovazione digitale.

 

La PAC e PCP rimarranno strumenti chiave per finanziare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili, garantendo il reddito agli agricoltori e ai pescatori. Inoltre, tramite Horizon Europe, la Commissione propone di spendere 10 miliardi di euro in attività di ricerca e innovazione applicata ai prodotti alimentari, alla bio-economia, alle risorse naturali, all’agricoltura, alla pesca e acquacoltura e all’ambiente, nonché nell'uso di tecnologie digitali e soluzioni naturali per l'agro-alimentare.

 

Consistente è anche il contributo del fondo InvestEU. Il fondo promuove investimenti nel settore agro-alimentare, alleggerendo quelli delle aziende europee e facilitando l'accesso ai finanziamenti sia per le piccole e medie imprese (PMI) che le società a media capitalizzazione.

 

 

Correlazione con la normativa sui fito-farmaci e trattamenti animali: possibili sviluppi

Sulla base dell'esperienza acquisita con l'attuazione della Direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi, è chiaro che si può fare di più per ridurre il rischio complessivo dell'uso di pesticidi. Per la Commissione Ue, è il momento di promuovere pratiche di gestione integrata, ad esempio, per il problema dei parassiti.

 

Si suggerisce di alternare gradualmente i metodi chimici e i pesticidi tradizionali a nuove sostanze biologiche e strumenti eco-sostenibili per il trattamento delle colture, riducendo i danni ambientali. Per spianare la strada alle soluzioni ‘verdi’ e mantenere il reddito degli agricoltori, Bruxelles ha studiato una serie di misure, tra cui la revisione della “Direttiva Pesticidi”, il rafforzamento delle Disposizioni sulla gestione integrata dei parassiti.

 

La Commissione faciliterà inoltre l'immissione sul mercato di pesticidi contenenti sostanze attive biologiche e si impegnerà a rafforzare la valutazione del rischio ambientale dei pesticidi. Per perfezionare l'approccio, la Commissione svilupperà ulteriori indicatori (aggiornando anche quelli del 2009) per l’analisi del rischio e proporrà modifiche al Regolamento relativo alle statistiche sui pesticidi.

 

L’uso responsabile degli antimicrobici negli animali, le nuove norme sui medicinali veterinari e sui mangimi medicati, da applicare a partire dal 2022, prevedono un’ampia gamma di misure concrete. Il loro impatto sul terreno ridurrà l'uso di antimicrobici negli animali da allevamento, le cui vendite saranno monitorate su base annuale.

 

Cosa cambia in materia di biodiversità

La strategia per la biodiversità, presentata dal Commissario Ue per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca Virginijus Sinkevicius, ha lo scopo di ampliare il campo di applicazione della normativa “Natura 2000” per trasformare in zona protetta, il 30% della superficie dell’Ue (inclusi mari, laghi e fiumi). Riguarderà interventi sugli eco-sistemi più vulnerabili.

 

Si propone, per esempio, l’obiettivo della riforestazione, piantando 3 milioni di alberi. O di bonificare 25.000 Km di corsi d’acqua per renderli più puliti e percorribili (il cosiddetto “free-flowing”). Gli investimenti del programma (finanziato dalle politiche ambientali dell’Ue tramite 20 miliardi di euro all’anno) genererebbero nuovi posti di lavoro, contribuendo a nuovi stimoli per l’economia circolare.

 

Come verranno finanziate le azioni per la biodiversità?

Le strategia richiede una mobilitazione di finanziamenti pubblici e privati a livello nazionale ed europeo, attingendo da una serie di programmi diversi nell’ambito del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell’Ue (QFP). Una percentuale significativa del 25% del bilancio dell'Ue (dedicato all'azione per il clima) sarà destinata alla biodiversità e altri investimenti ambientali.

 

Nell'ambito di InvestEU, verrà istituita un'iniziativa dedicata al capitale naturale e all'economia circolare per mobilitare almeno 10 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, sulla base di finanziamenti misti pubblici e privati. Natura e la biodiversità sono anche una priorità per il piano europeo di investimenti nel Green Deal.

 

Per contribuire a sbloccare gli investimenti necessari, gli Stati membri devono fornire certezza a lungo termine agli investitori e contribuire a integrare la sostenibilità nel sistema finanziario. La tassonomia della finanza sostenibile dell'Ue sarà un aspetto chiave per guidare le dinamiche di trasformazione e ‘ripresa verde’.

 

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