Il Regime dei minimi, è stato introdotto con l’articolo 27, comma 3, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, che ha previsto a partire dal 1 Gennaio 2012, il nuovo regime fiscale agevolato come Misure Urgenti per la stabilizzazione e la ripresa economica dell’Italia servirà quindi a favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani, o meglio, di giovani che hanno perso o non trovano lavoro, e proprio per tale motivo che i regimi forfetari sono stati riformulati in modo tale da soddisfare l’obiettivo della crescita.
Dal 1° gennaio 2015 il regime dei minimi è cambiato per effetto dell'articolo 9 della Legge di Stabilità, e da tale data è entrato in vigore il nuovo regime forfettario, ossia, un regime contabile agevolato riservato alle persone fisiche, imprenditori, professionisti, purché di piccole dimensioni.
Per il 2020:, pertanto, il regime dei minimi 2020:, ossia, il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità previsto dal D.L. 98/2011, rimane in vigore solo per coloro che essendo già in attività continuano ad essere in possesso dei requisiti di permanenza tra i contribuenti minimi.
Per chi apre una nuova attività con partita IVA nel 2020:, l'unico regime naturale è il regime forfettario.
Regime dei minimi novità: Vi ricordiamo che da quest'anno è entrata in vigore la flat tax partite iva con aliquota al 15% mentre è al 5% per la flat tax per start up.
Regime dei minimi 2020::
Regime dei minimi 2020: La Legge Delega sulla revisione fiscale, legge 11 marzo 2014, n.23 ha delegato il Governo ad emanare entro il 27 marzo 2015, i decreti semplificazione per un fisco italiano più equo e trasparente. Tali decreti, sono stati emanati ed hanno previsto la totale revisione dei regimi fiscali in vigore facendoli scendere da 5 a 3: regime ordinario, regime forfettario e il regime semplificato.
A partire dal 1° gennaio 2015, pertanto, i contribuenti che aprono una nuova attività a partita IVA, accedono, qualora in possesso dei requisiti d'accesso, al regime forfettario 2018 mentre coloro che alla suddetta data, sono nel regime dei minimi possono:
chiedere il passaggio dal regime dei minimi al forfettario, sempre se in possesso dei requisiti;
permanere nel regime dei minimi fino a quando ne saranno mantenuti i requisiti.
Per i contribuenti minimi che richiedono il passaggio al nuovo regime forfettario 2020:, è prevista un'aliquota sostitutiva del 15%, limiti ricavi e compensi anno precedente fino a 65.000 euro, coefficienti di redditività in base all'attività svolta e quindi in funzione del codice ATECO solo per il calcolo della flat tax, riduzione dei contributi INPS, semplificazioni fiscali e pochi obblighi contabili.
Regime dei minimi 2020: requisiti
I requisiti regime dei minimi 2020 sono i criteri di permanenza nel regime fiscale che i contribuenti minimi devono mantenere per non fuoriuscire dal regime.
A partire dal 1° gennaio 2015, infatti, il regime dei minimi è stato abolito ed al suo posto è arrivato il nuovo regime forfettario con aliquota al 15%, che è ormai il regime contabile natruale per chi apre una nuova attività e una nuova partita IVA.
Il legislatore ha però previsto delle importanti novità consentendo ai contribuenti di applicare il regime dei minini fino:
- al termine massimo di applicabilità del regime, massimo 5 anni;
- al compimento dei 35 anni.
purché vengano mantenuti i seguenti requisiti regime dei minimi 2020:
Non aver esercitato attività artistica o professionale o di impresa, anche in forma associata o familiare, nei tre anni precedenti.
Che l’attività non sia la prosecuzione di altra già iniziata di lavoro dipendente o autonomo, fatta eccezione che essa sia sia sotto forma di praticantato obbligatorio allo svolgimento dell’esercizio di arti o professioni.
Nel caso di proseguimento di attività svolta da terzi l’ammontare dei ricavi/compensi del periodo precedente all’ingresso nel regime sia inferiore a 30.000 euro.
Requisiti soggetti beneficiari regime dei minimi:
i soggetti che nel corso dell’anno solare precedente:
hanno conseguito ricavi non superiori a 30.000 euro;
non hanno effettuato cessioni all’esportazione;
non hanno sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori.
nel triennio solare precedente non hanno effettuato acquisti di beni strumentali, anche mediante contratti di appalto e di locazione, pure finanziaria, per un ammontare complessivo superiore a 15.000 euro;
non si avvalgono di regimi speciali ai fini dell’imposta sul valore aggiunti;
sono soggetti residenti;
non effettuano in via esclusiva o prevalente cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili e di mezzi di trasporto nuovi
non partecipano a società di persone o associazioni, ovvero, a società a responsabilità limitata.
Regime dei minimi 2020: obblighi, esclusioni e esoneri
Quali sono gli adempimenti, eslusione ed esoneri nel regime dei minimi 2020?
Regime dei Minimi 2020 adempimenti
numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali
Emettere fattura, per maggiori informazioni leggi, Fattura minimi esempio modello fac simile, esempi di modelli fatture professionisti in ambito nazionale e intracomunitario, con le diciture e assolvimento marca da bollo fatture regime dei minimi.
certificazione dei corrispettivi; sulle fatture emesse ai sensi dell’articolo 21 del D.P.R. n. 633 del 1972 annotando che trattasi di:“Operazione soggetta al regime dei minimi effettuata ai sensi dell’articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008”
integrare la fattura per gli acquisti intracomunitari e per le altre operazioni di cui risultano debitori di imposta (ad esempio, nell’ipotesi di operazioni soggette al regime dell’inversione contabile o reverse charge) con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta
obbligo di versare l’imposta di cui al punto precedente entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni
obbligo di presentare agli uffici doganali gli elenchi intrastat.
Regime dei Minimi imposte sul reddito:
I contribuenti minimi sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili ai fini delle imposte dirette devono altresì:
Conservare i documenti ricevuti ed emessi;
Presentare la dichiarazione dei redditi nei termini e con le modalità previste dal D.P.R. n. 322 del 1998.
Regime dei Minimi esclusioni: Esonero dagli obblighi di liquidazione e versamento e da tutti gli obblighi previsti dal D.P.R. n. 633 del 1972, nello specifico dalla:
Registrazione delle fatture emesse
Registrazione dei corrispettivi
Registrazione degli acquisti
Tenuta e conservazione dei registri e documenti, fatta eccezione per le fatture di acquisto e le bollette doganali di importazione
Dichiarazione IVA annuale;
Spesometro esonero dall’obbligo di effettuare la comunicazione telematica delle fatture e delle liquidazioni periodiche.
Durata del regime dei minimi:
Secondo i chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, provvedimento n°185825/2011, la durata del regime agevolato dei minimi si applica:
Per il periodo di imposta di inizio attività e per i quattro anni successivi. I soggetti che non hanno ancora compiuto il 35° anno di età possono continuare ad applicare il regime fiscale di vantaggio fino al periodo di imposta di compimento del 35° anno di età, senza esercitare alcuna opzione espressa.
Per esercizio di attività e per inizio di una nuova attività produttiva si fa riferimento allo svolgimento effettivo e all’inizio effettivo della stessa e non alla sola apertura della partita IVA.
Coloro che, per scelta o al verificarsi di un motivo di esclusione, cessano di applicare il regime fiscale di vantaggio non possono più avvalersene, anche nell’ipotesi in cui, nel corso del quinquennio ovvero non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età, tornino in possesso dei requisiti.
Cause uscita dal Regime dei minimi:
La fuoriuscita dal regime dei minimi si verifica quando vengono meno determinate condizioni di sussistenza previste per l’accesso al regime.
Nello specifico il regime dei superminimi cessa dall’anno successivo, se nel corso dell’anno:
viene superato il limite dei 30.000 euro.
vengono effettuate esportazioni.
vengono assunti impiegati lavoratori dipendenti o parasubordinati.
viene superato il limite di acquisti di beni strumentali nel triennio, 15.000 euro o si verifica uno dei seguenti eventi:
il contribuente rientra in uno dei regimi speciali ai fini dell’IVA come quello dell’agricoltura e attività connesse e pesca, vendita sali e tabacchi, commercio dei fiammiferi, gestione di servizi di telefonia pubblica etc..
il contribuente effettua in via prevalente o esclusiva cessioni di fabbricati, di porzioni di fabbricati, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto.
trasferisce la propria residenza all’estero.
acquisisce partecipazioni in società di persone, in SRL o in associazioni professionali.
Regime dei minimi contributi INPS e costi Partita IVA:
Le spese accessorie annuali che i soggetti devono ottemperare annualmente per sostenere i Costi di "mantenimento" della Partita Iva nel regime dei minimi sono:
Spese per il commercialista: tra € 154,93 e € 464,80,
Diritto annuale camerale circa 200 euro ridotto del 50% per effetto del Decreto Competitività varato dal Governo Renzi e pubblicato In GU.
Contributi INPS: i contribuenti nel regime dei minimi devono versare obbligatoriamente all'INPS i contributi previdenziali indipendentemente dal fatturato.
Tali contributi INPS, per gli iscritti alla gestione separata quindi professionisti, autonomi, pensionati, lavoratori porta a porta, a progetto ecc senza cassa, versano tali contributi con le seguenti aliquote gestione separata:
Liberi professionisti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie: aliquota contributiva è al 25%.