Riapertura scuole a settembre: le linee guida proposte dalle regioni

Riapertura scuole a settembre: le linee guida della Conferenza delle Regioni al MIUR. Niente mascherine in aula, ricreazione più lunga, misurazione febbre

Riapertura scuole a settembre: le linee guida proposte dalle regioni

Le Regioni e le province autonome si sono riunite per affrontare il tema della riapertura delle scuole a settembre.

In attesa delle linee guida del MIUR, la Conferenza della Regioni ha depositato le proprie misure, anticipate dal governatore del Veneto Zaia.


Intanto la Ministra Azzolina ha dichiarato di aver proposto come data di inizio del nuovo anno scolastico il 14 settembre 2020, mentre dal 1 settembre la scuola sarebbe comunque aperta per permettere il recupero delle attività di apprendimento.

 

Riapertura scuole a settembre: distanze e mascherine secondo le Regioni

Ma cosa hanno previsto le regioni per il rientro a scuola a settembre? Alcune indicazioni sono differenti rispetto a quelle già stilate dal Comitato Tecnico Scientifico.

 

In particolare,la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiedono che venga misurata la febbre a scuola e non a casa, come ipotizzato dal Cts per evitare assembramenti all’esterno dell’edificio scolastico.


Un’altra differenza riguarda le mascherine: il Cts suggerisce che debbano sempre essere indossate, tranne che durante i pasti e l’attività motoria.

 

Mentre le regioni le vorrebbero solo nella fase degli spostamenti: ingresso, uscita e passaggio nei corridoi. Come sottolineato da Zaia, «Non possiamo pensare che i bambini respirino la propria anidride carbonica, dentro le mascherine per 5 o 6 ore al giorno.»


Stessa regola per gli insegnanti: niente mascherina durante la lezione, ma solo per allontanarsi dall’aula. Sarà obbligatoria nel caso ci siano soggetti immunodepressi in classe.


Per quanto riguarda le distanze, la proposta è che sia di due metri quadrati per alunno, che non risolve la problematica legata agli spazi e al numero degli alunni presenti in ogni aula.

 

Il docente dovrà rimanere in cattedra e non avvicinarsi agli studenti.

 

La ricreazione dovrà essere più lunga rispetto al solito, in modo da consentire agli alunni di rilassarsi e sgranchirsi le gambe, dopo aver fatto merenda al banco.


Un altro aspetto da gestire sono le mense, per le quali le regioni propongono monoporzioni e un menù apposito, semplificato, per il periodo "Covid".


La pulizia frequente e l'igienizzazione di tutti gli ambienti rimane in ogni caso una misura fondamentale da rispettare.

 

Riapertura scuole a settembre: personale e didattica a distanza

La didattica a distanza non dovrà essere considerata, secondo le regioni, e andrà eliminata sia per le scuole primarie che secondarie di primo e secondo grado.

 

Un’altra criticità del rientro a scuola a settembre, evidenziato dal documento, riguarda il personale: “Il personale è insufficiente rispetto alla gestione di orari più ampi e con maggiore necessità di controllo e vigilanza soprattutto all’entrata e uscita e negli spostamenti”, sottolineano le regioni, quindi “occorre implementare le dotazioni con particolare attenzione al personale Ata”.

 

Rientro a scuola a settembre, gli scenari del MIUR

Il MIUR ha ipotizzato finora 3 scenari per quanto riguarda il ritorno in aula, come riferito dal Sole 24 Ore.

 

Il primo contempla regole di pulizia e anti-assembramento: un rientro quasi normale, che potrebbe verificarsi con contagi prossimi alla zero.

 

Il secondo scenario è più complesso, con regole di distanziamento, dispositivi di protezione per alunni e insegnanti, riduzione di orario e turni.

 

L’ultimo è quello peggiore, quindi simile a quanto si è verificato durante il lockdown, con la ripresa della didattica a distanza.

 

Che però non sarebbe più improvvisata, ma gestita e regolamentata tramite disposizioni nazionali.

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