Plastic tax: cos’è e come funziona, a quanto ammonta, da quando

Plastic tax: cos'è e come funziona, a cosa serve, a quali prodotti si applica, da quando entra in vigore, sanzioni e modalità, plastic tax europea

Plastic tax: cos’è e come funziona, a quanto ammonta, da quando

La plastic tax entrerà in vigore il prossimo anno. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in occasione di una conferenza stampa con alcuni giornalisti stranieri.


Inserita nella legge di Bilancio 2020 e prevista a partire da luglio 2020, è stata sospesa a causa dell’emergenza Covid-19.


La plastic tax però è rispuntata anche a livello europeo, che la sta studiando da tempo: è stata infatti inserita nel Multiannual Financial Framework (Mff) o Quadro Finanziario Pluriennale, approvato dal Consiglio europeo insieme al Recovery Fund.

 

Plastic tax: cos’è

La plastic tax è, come suggerisce il nome, è un’imposta sulla plastica. Più precisamente sui manufatti con singolo impiego-denominati MACSI- che “hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari” anche sotto forma di pellicole e fogli.

 

Quindi sono considerati MACSI anche i dispositivi realizzati con l’impiego parziale di materie plastiche che consentono la chiusura e la commercializzazione degli stessi MACSI, nonché i semilavorati costituiti sempre dalle precedenti materie plastiche.


La plastic tax si applica a determinati prodotti non compostabili e monouso, tetrapak inclusi.

Plastic tax, ci sono dei prodotti esclusi dalla tassa? Secondo quanto contenuto nella Legge di Bilancio 2020, sono esclusi dalla plastic tax:

  • i MACSI che risultino compostabili in conformita' alla norma UNI EN 13432:2002;

  • i dispositivi medici classificati dalla Commissione unica sui dispositivi medici;

  • i MACSI adibiti a contenere e proteggere dispositivi medici.

 

Plastic tax: come funziona?

La plastic tax prevede un prelievo pari a 45 centesimi di euro per ogni chilogrammo di materia plastica che è contenuta nei MACSI, in misura ridotta rispetto all’iniziale proposta di 1 euro al chilogrammo.


Nell’ambito dell’imposta è stato riconosciuto un incentivo alle plastiche biodegradabili sotto forma di credito d'imposta del 10% concesso alle imprese nel settore delle materie plastiche, produttrici di MACSI, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, per l'adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili.

 

Plastic tax, a cosa serve? Con la con la plastic tax l’Italia non ha fatto altro che adeguarsi alla direttiva comunitaria del 5 giugno 2019 n. 2019/904/UE.

 

L'obiettivo è quello di disincentivare l’utilizzo di prodotti fabbricati con questo materiale, nemico numero uno degli oceani e dell’ambiente, sulla scia di molti paesi europei, che hanno già introdotto una misura di questo tipo.


Al momento della sua introduzione all’interno della Legge di Bilancio, nel 2019, ha fatto molto discutere perché considerata un aggravio di costi sia per le imprese del settore, che potenzialmente anche per i cittadini.

 

 

Da quando entrerà in vigore la plastic tax?

Il rinvio della plastic tax è contenuto nel Decreto Rilancio: l'imposta è prevista a partire dal 1 gennaio 2021.

 

Chi è obbligato a versare la plastic tax?

Sono obbligati al pagamento dell’imposta:

  • il fabbricante sui MACSI prodotti nel territorio nazionale;

  • nel caso provengano da altri paesi dell’Unione Europea, il soggetto che acquista i MACSI nell’ambito dell’esercizio dell’attività economica o il cedente se acquistati da consumatori privati;

  • l’importatore se provenienti da paesi terzi.

L’accertamento è effettuato sulla base di dichiarazioni trimestrali e deve essere presentata presso l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli entro la fine del mese successivo al trimestre solare cui la dichiarazione si riferisce.


La soglia minima per il versamento dell’imposta è 10 euro: al di sotto di questa cifra non si deve procedere con la dichiarazione.

 

Plastic tax, le sanzioni

La Legge di Bilancio ha previsto anche delle sanzioni in caso di mancato pagamento dell’imposta o di presentazione in ritardo della dichiarazione.


Il mancato pagamento dell'imposta è punito con la sanzione amministrativa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa, ma in misura non inferiore a euro 500.


In caso di ritardato pagamento si applica la sanzione amministrativa pari al 30% dell'imposta dovuta, non inferiore comunque a euro 250.

 

Per la tardiva presentazione della dichiarazione o per altre violazione si applica la sanzione amministrativa da euro 500 ad euro 5.000.

 

Plastic tax europea: cos’è e come funziona

Oltre alla pastic tax, introdotta nella legge di Bilancio 2020, c’è anche una plastic tax europea che però non si riferisce agli imballaggi nuovi, bensì ai rifiuti di materiale plastico non riciclato.

 

Secondo quanto riportato da AdnKronos, in linea con gli obiettivi del Green Deal, è stato previsto di introdurre, sempre dal 1 gennaio 2021, una risorsa composta da una quota dei ricavi di un contributo nazionale calcolato sul peso dei rifiuti costituiti da imballaggi di plastica non riciclata di 0,80 euro al kg.


Questo e altri provvedimenti serviranno infatti per ripagare il rimborso anticipato dei debiti contratti per il Next Generation Eu.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA