Bonus baby sitter, congedi e legge 104: cosa sono e come ottenerli

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Bonus baby sitter, congedi e legge 104: cosa sono e come ottenerli

Con le scuole chiuse e i bambini a casa molti genitori si sono trovati in difficoltà a dover gestire figli e lavoro.

 

Il Decreto "Cura Italia" del 17 marzo ha quindi previsto una serie di provvedimenti a misura di famiglia, come il bonus baby sitter, congedi parentali straordinari retribuiti e permessi allargati per prendersi cura di parenti con disabilità.

 

Agevolazioni previste anche nel Decreto Rilancio approvato dal CdM e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

 

Decreto Rilancio Bonus baby sitter 1200 euro: cos’è e come ottenerlo

Cos’è il bonus baby sitter per figli fino ai 12 anni:

Nel Decreto Cura Italia il bonus per l’acquisto di servizi di baby sitting ammonta a 600 euro.

Spetta alle famiglie di lavoratori dipendenti del settore privato, di lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps, degli autonomi iscritti all’Inps o ad altre casse previdenziali.

 

Mentre per altre categorie di lavoratori (come medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari, personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per esigenze legate all’emergenza epidemiologica da COVID-19) il bonus baby sitter ammonta a 1000 euro.


Bonus baby sitter Decreto Rilancio:

nel Decreto Rilancio il bonus baby sitter 2020 è raddoppiato ed esteso anche a servizi educativi territoriali, per la prima infanzia e centri ricreativi.

Secondo quanto contenuto nel testo definitivo, è passato quindi da 600 a 1200 euro e da 1000 a 2000 euro.

Bonus baby sitter: come ottenerlo? 

La domanda per il bonus baby sitter deve essere inoltrata all’INPS accedendo all'apposito servizio telematico tramite le credenziali PIN, SPID, CIE o CNS.

 

Nel caso gli interessati non abbiano queste credenziali, è possibile accedere al servizio in modalità semplificata, compilando e inviando la domanda online inserendo solo la prima parte del PIN, ricevuto via SMS o email subito dopo la relativa richiesta.


Per la successiva fase dei pagamenti tramite Libretto Famiglia è comunque necessario essere in possesso del PIN dispositivo.


In alternativa, la domanda per il bonus baby sitter può essere inoltrata tramite patronato o il contact center dell’Inps, telefonando gratuitamente al numero 803 164 da rete fissa oppure a pagamento al numero 06 164164 da rete mobile. Anche in questo caso può essere utilizzato il servizio in modalità semplificata.


L’esito della domanda, secondo quanto contenuto sul sito dell’INPS, viene comunicato via sms, email o PEC con assegnazione del bonus richiesto tramite il servizio Prestazioni di lavoro occasionale - Libretto – Famiglia.


Entro i 15 giorni solari successivi il genitore che ha inoltrato la domanda deve provvedere all'appropriazione telematica del bonus: se non lo fa il bonus decade.

 

L’importo sarà disponibile nel suo "portafoglio elettronico" e lo può utilizzare tramite la piattaforma Inps per il pagamento della prestazione al beneficiario.


Le disposizioni di pagamento inserite entro il 3 di ogni mese vengono accreditate entro il 15 del mese stesso al lavoratore.

Bonus baby sitter: quando non può essere richiesto?

Il bonus non spetta alle famiglie che hanno un genitore disoccupato o che percepisce altre misure di sostegno al reddito; inoltre non può essere richiesto in contemporanea con il congedo parentale.

 

Decreto Rilancio, Congedo parentale: cos’è e come ottenerlo

Cos’è il congedo parentale per i lavoratori dipendenti: il congedo parentale straordinario, contenuto del Decreto Cura Italia, consente ai lavoratori dipendenti di richiedere 15 giorni (anche separatamente dai due genitori ma fruibili in modalità alternata e validi per nucleo familiare)

  • con un'indennità del 50% dello stipendio per figli da 0 a 12 anni o con grave disabilità senza limite di età, se iscritti a scuole di ogni ordine e grado oppure ospitati in centri diurni a carattere assistenziale;

  • senza indennità né contribuzione figurativa dell’INPS per figli con età compresa tra 13 e 16 anni.


Congedo parentale Decreto Rilancio: nel Decreto Rilancio il congedo parentale era stato inizialmente previsto fino al 31 luglio per un massimo di 30 giorni.

 

Con un emendamento al decreto, il congedo parentale è stato successivamente esteso fino al 31 agosto 2020 aumentando anche da 15 a 30 giorni il periodo in cui è possibile usufruirne.

 

Con il messaggio n.2902 del 21/07/2020, l'INPS ha resto noto che il congedo è fruibile anche in modalità oraria a partire dal 19 luglio 2020, data di entrata in vigore della legge di conversione.

 

Inoltre, sempre con lo stesso messaggio, l'Istituto ha comunicato che l'applicazione sul sito internet è stata aggiornata per permettere la richiesta di periodi di congedo fino al 31 agosto.


Saranno successivamente fornite le indicazioni per presentare la domanda di congedo COVID-19 in modalità oraria. A questo proposito è stato anche sottolineato che la domanda potrà riguardare anche periodi di astensione antecedenti alla data di presentazione, ma comunque decorrenti dal 19 luglio 2020.

Congedo parentale: quando non può essere richiesto?
Il congedo parentale straordinario non è compatibile:

  • con il bonus babysitter per lo stesso nucleo familiare;

  • in contemporanea con eventuali congedi parentali residui o riposi per allattamento;

  • se un genitore non lavora o se percepisce altri strumenti di sostegno del reddito. Se l'integrazione salariale è per riduzione dell'orario di lavoro, il genitore può richiedere il congedo.


Congedo parentale: casi di compatibilità
Il congedo parentale può essere richiesto in caso di:

  • malattia dell'altro genitore;

  • congedi di maternità/paternità usati dall'altro genitore in caso di più figli;

  • ferie dell'altro genitore;

  • aspettativa non retribuita.


Congedo parentale, come ottenerlo: per richiedere il congedo parentale è necessario utilizzare la procedura già prevista sul sito dell’Inps tra i servizi online, presentando la relativa domanda anche al proprio datore di lavoro.

 

I genitori con figli tra i 12 e i 16 anni fanno richiesta solo al datore di lavoro.


I dipendenti pubblici non devono fare richiesta all’Inps, ma solo all’amministrazione di appartenenza.

Congedo parentale: come funziona per i lavoratori iscritti solo alla gestione separata dell’Inps?
Per questi lavoratori i permessi sono retribuiti al 50% del reddito annuale annuale usato come base per il calcolo dell’indennità di maternità.

 

Le domande possono essere presentate tramite il portale dell’Inps; mentre per i figli di età inferiore ai 3 anni è possibile inoltrare la domanda utilizzando la procedura di congedo parentale già prevista dalla normativa.

Congedo parentale: come funziona per gli autonomi iscritti alle gestioni Inps?

Questi lavoratori,  che hanno figli fino a 12 anni o con disabilità grave, possono usufruire di 15 giorni pagati al 50% della retribuzione convenzionale stabilita dalla legge in base al tipo di lavoro autonomo svolto.

 

Le domande possono essere presentate sempre tramite il portale dell’Inps predisposto ad hoc.

 

Chi ha figli di età inferiore a 1 anno può far domanda utilizzando la procedura di congedo parentale già prevista dalla normativa.

 

Decreto Rilancio legge 104: cosa sono e come ottenerli

Permessi 104 cosa sono: ai lavoratori dipendenti che assistono un familiare con disabilità ai sensi della legge 104/92, secondo il Decreto Cura Italia spettano 12 giorni complessivi di permesso retribuito in aggiunta ai tre ordinari, per i mesi di marzo e aprile.

 

Questi permessi 104 possono essere utilizzati anche a ore ed esaurirsi in un solo mese.


In caso di figli con disabilità, questi permessi possono sommarsi ai congedi parentali.


Permessi 104 Decreto Rilancio: secondo il testo definitivo pubblicato in GU, nel Decreto Rilancio i permessi 104 sono stati aumentati di altri 12 giorni anche per i mesi di maggio e giugno.


Permessi 104 come ottenerli: I datori di lavoro devono considerare valide le autorizzazioni già emesse, non è necessario presentare nuove domande.


Per maggio e giugno, vale la stessa regola.


Chi invece non ha l’autorizzazione, ma al contrario ha il riconoscimento della disabilità grave del familiare, deve provvedere a inoltrare domanda all’Inps.

 

Usando gli stessi canali: i servizi online per il cittadino con il Pin; chiamando il Contact Center Inps al numero 803.164 oppure tramite un patronato.

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