Detrazione 730 interessi mutuo 2020: prima casa e ristrutturazione

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Detrazione 730 interessi mutuo 2020: prima casa e ristrutturazione

La Detrazione interessi mutuo 2020 è un'agevolazione che spetta ai contribuenti che hanno acquistato una prima casa attraverso il mutuo.

 

Tale agevolazione, consiste quindi nel poter detrarre ai fini IRPEF e quindi dalle tasse, il 19% delle spese pagate dal contribuente a titolo di interessi passivi del mutuo.

 

La detrazione mutuo 2020 spetta sia se che si utilizzi per la dichiarazione dei redditi il modello 730 ordinario o precompilato, o il modello Unico, a patto però che tali dichiarazioni siano riferite all'acquisto dell'abitazione principale del soggetto o familiare entro le modalità e i limiti fissati dalla legge.

 

Detrazione interessi mutuo 2020: obbligo tracciabilità

Vi ricordiamo che per effetto della legge di Bilancio 2020 detrazioni, da quest'anno per la maggior parte delle detrazioni fiscali 2020 è scattato l'obbligo di pagamento tracciabile.

 

Per tutti coloro che intendono fruire della detrazione fiscale al 19% sulle spese per interessi mutuo prima casa non devono effettuare il pagamento in contanti ma tramite carta di credito, bancomat ecc.

 

Detrazione interessi mutuo 2020: a chi spetta?

Chi ha diritto alla detrazione interessi mutuo 2020?

La detrazione interessi mutuo 2020 spetta al contribuente che ha stipulato un contratto di mutuo per acquistare l'abitazione principale, ossia, la casa in cui egli dimora abitualmente con i suoi familiari, per cui spetta al contribuente che ha acquistato e intestato il mutuo, anche se l’immobile è adibito ad abitazione principale di un suo familiare come ad esempio il coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado.

 

Cosa succede in caso di separazione o divorzio tra i coniugi?

In caso di separazione o divorzio, succede che il coniuge separato, fino a quando non viene annotata la sentenza di divorzio, rientra ancora tra i familiari mentre in caso di divorzio, il coniuge che ha trasferito la sua dimora abituale, spetta comunque la detrazione per la quota di competenza, se nell'immobile vivono abitualmente i suoi familiari.

 

Ricordiamo che la suddetta detrazione spetta per una spesa massima di 4.000 euro, ciò significa che è scaricabile dalla dichiarazione dei redditi, effettuata con modello 730 o Unico, una spesa per interessi mutuo che non supera predetta soglia limite e nel caso in cui via sia un mutuo cointestato coniuge non fiscalmente a carico, tale limite è da riferire all’ammontare complessivo degli interessi + oneri accessori + quote di rivalutazione sostenuti e non può superare l'importo massimo di 2.000,00 euro ciascuno.

 

Se il mutuo è cointestato con il coniuge fiscalmente a carico, il contribuente che sostiene il carico familiare può fruire di entrambe le quote.

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Detrazione interessi mutuo passivi al 19%: quando spetta?

La detrazione interessi passivi sul mutuo è l'agevolazione prevista per i contribuenti che hanno stipulato un contratto di mutuo ipotecario per l'acquisto della prima casa, la costruzione della loro casa di abitazione principale o per la ristrutturazione della prima casa.

 

Tale detrazione è pari al 19% sulle spese sugli interessi passivi e sugli oneri accessori pagati sul mutuo ipotecario, costruzione o ristrutturazione dell'immobile e spetta per un importo fino a 4.000 euro. La detrazione per gli interessi passivi è ammessa anche al personale in servizio permanente delle Forze armate e Forze di polizia a ordinamento militare, Forze di polizia a ordinamento civile, a prescindere dal requisito della dimora abituale.

 

Per cosa spetta la detrazione Irpef e quando? La detrazione del 19% sugli interessi passivi mutuo spetta per:

  • Mutui stipulati prima del 1° gennaio 2001 la detrazione spetta solo se l'unità familiare viene adibita ad abitazione principale entro 6 mesi dall’acquisto mentre per i mutui stipulati nel corso del 1993 la detrazione spetta se l’unità immobiliare è adibita ad abitazione principale entro l’8 giugno 1994. Non viene invece tenuto conto del periodo tra la data di acquisto e stipula del mutuo, nel caso in cui il primo mutuo per acquistare la prima abitazione principale viene estinto per stipulare un nuovo contratto, anche con una banca diversa anche con la surroga del mutuo. In questo caso, come per la rinegoziazione mutuo, il diritto alla detrazione spetta per un importo inferiore a quello che risulterebbe con riferimento alla quota residua di capitale del vecchio mutuo, maggiorata delle spese e degli oneri accessori correlati con l’estinzione del vecchio mutuo e l’accensione del nuovo.

  • Mutuo acquisto abitazione principale: quando il contribuente dichiarante o uno dei componenti del nucleo familiare stipula un contratto di muto ipotecario per acquistare la prima casa casa, ove dimorano abitualmente i familiari e il contribuente.

  • Ristrutturazione immobile: Se l’immobile acquistato è soggetto ad una ristrutturazione edilizia, la detrazione del 19% interessi sul mutuo, spetta a partire dalla data in cui l'immobile viene adibito ad abitazione principale e sempre se questo avviene entro 2 anni dall'acquisto.

  • Acquisto immobile dato in locazione: Se l'immobile dato in locazione viene acquistato per adibirlo a prima casa, la detrazione spetta a partire dalla prima rata di mutuo corrisposta, a patto però che entro i successivi 3 mesi dalla data di acquisto, il locatore notifichi l'intimazione di sfratto all'inquilino per finita locazione ed entro 1 anno l'immobile venga rilasciato e adibito a prima casa.

  • Trasferimento per motivi di lavoro. La detrazione del 19% sugli interessi mutuo, spetta anche nel caso in cui il contribuente debba trasferirsi per motivi di lavoro. In questa ipotesi, la detrazione spetta anche se l'unità familiare è adibita ad abitazione principale entro un anno dalla data di acquisto.

  • Immobile non più utilizzato come prima casa: la detrazione non può essere fruita dal contribuente che non utilizza l'unità familiare come abitazione principale. Tale agevolaziane infatti decade dall'anno di imposta successivo in cui la casa non è più utilizzata come abitazione principale, fatta eccezione del caso in cui tra i motivi della variazione vi sia il trasferimento per motivi di lavoro o del ricovero permanente in istituti di ricovero o sanitari). Comunque sia, se in seguito il contribuente torna ad adibire l'immobile come prima abitazione, può fruire nuovamente della detrazione a partire dalle rate del mutuo pagate da quel momento.

  • Acquisto pertinenza abitazione principale: La detrazione non spetta se il mutuo viene stipulato autonomamente per acquistare una pertinenza dell’abitazione principale.

  • Contratti di mutuo stipulati prima del 1993: spetta la detrazione Irpef del 19% per un importo massimo di 4.000 euro per ciascun intestatario presente nel contratto di mutuo, a patto però che l'immobile oggetto di detrazione, venga adibito ad abitazione principale entro la data dell’8 dicembre 1993 e che, negli anni successivi permanga tale requisito se non per motivi di lavoro. Se nel corso degli anni successivi, la casa non viene utilizzata come abitazione principale, la detrazione a partire dallo stesso anno in cui si registra detta variazione, spetta solo sull’importo massimo di 2.065,83 euro per ciascun intestatario del mutuo.

  • Mutuo per la costruzione e ristrutturazione dell'abitazione principale: quando il contribuente accende un mutuo per costruire o ristrutturare la prima casa, come indicato nell’art. 31, comma 1, lett. d), della legge 5 agosto 1978, n.457 (ora trasfuso nell’articolo 3 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con Dpr 6 giugno 2001, n. 380).

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Detrazione interessi mutuo 2020: quando non spetta l'agevolazione?

La detrazione mutuo 2020 al 19% sul 730 o sul modello Unico per gli interessi passivi sul mutuo per l'acquisto dell'abitazione principale o ristrutturazione, non spetta nei seguenti casi:

  • Mutuo stipulato nel 1991 o nel 1992 se acceso per motivi diversi dall’acquisto della propria abitazione come per esempio per la ristrutturazione della prima casa.

  • Mutuo stipulati a partire dal 1993 se acceso per motivi diversi dall’acquisto dell’abitazione principale come l'acquisto della seconda casa.

Non rientra nelle suddette limitazioni, il mutuo stipulato nel 1997 per la ristrutturazione dell'immobile e il mutuo ipotecario stipulato a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia dell’abitazione principale.

Il diritto alla detrazione, inoltre, non spetta per gli interessi pagati a seguito di aperture di credito bancarie, di cessione di stipendio e, in generale, gli interessi derivanti da tipi di finanziamento diversi da quelli relativi a contratti di mutuo, anche se con garanzia ipotecaria su immobili.

Vuoi maggiori informazioni invece sulla scadenza dichiarazione dei redditi 2020?

 

Detrazione 730 interessi passivi mutuo: esempio di calcolo

Per calcolare la detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo da dichiarare nel 730, il contribuente deve applicare la seguente formula di calcolo: Detrazione interessi mutuo = Costo di acquisto immobile x interessi passivi pagati / capitale erogato a titolo di mutuo. Il risultato va poi moltiplicato per 19 e poi diviso per 100.

 

A tal proposito, si ricorda che tale detrazione spetta solo per la parte di mutuo corrispondente al valore dichiarato nell'atto, per cui se la somma finanziata è maggiore rispetto a quella effettivamente sostenuta per acquistare l'immobile, possono essere portati in detrazione gli interessi relativi alla parte di mutuo che copre il costo + eventuali oneri accessori. Facciamo un esempio pratico: se il contribuente stipula un contratto di mutuo ipotecario per acquistare la prima casa per 300.000 euro ma nel rogito tale costo è più basso, diciamo 250.000 euro compresi gli oneri accessori, la detrazione interessi mutuo va calcolata sui 250 e non sui 300 mila euro.

 

Pertanto se gli interessi passivi in un anno ammontano a 4.500 euro, ovvero, 250.000 x 4.500 / 300.000 = 3.750 euro, la detrazione 19% spettante sul massimo importo di 4.000 euro come stabilito dalla legge, è pari a 712,50 euro.

 

Analogo discorso in caso di rinegoziazione del mutuo, operazione che consente al contribuente di mantenere il diritto alla detrazione sugli interessi mutuo a patto però che nel nuovo contratto, i contraenti siano gli stessi di quello originario e che l'immobile sia sempre dato a garanzia del finanziamento, in tale ipotesi, se il mutuatario ha richiesto una somma più alta rispetto a alla residua quota di capitale, la detrazione spetta limitatamente al capitale residuo del mutuo originario.

 

Detrazione interessi mutuo come si compila il 730/2020 Righi E7 e E8?

Il contribuente per poter fruire della detrazione Irpef del 19% sugli interessi passivi mutuo deve compilare sul 730 i righi del modello riservati alla dichiarazione dei suddetti interessi, ovvero: Rigo E7 e codici 8, 9, 10 e 11 e righi da E8 a E12 nei quali va indicato l'importo degli interessi passivi, degli oneri accessori e delle quote rivalutate pagate nel corso del 2019 per i mutui, indipendentemente dalla scadenza della rata del mutuo.

 

Ricordiamo a tal proposito che:

  • Nel caso in cui il mutuo ipotecario, sia stato stipulato con l'aiuto dei contributi statali o degli enti pubblici, non erogati in conto capitale, la detrazione spettante sugli interessi passivi, spetta solo per l’importo effettivamente rimasto a carico del contribuente e se il contributo viene erogato nel periodo di imposta successivo, per esempio invece che nel 2018, nel 2019, rispetto a quello in cui il contribuente ha usufruito della detrazione per l’intero importo degli interessi passivi, l’ammontare del contributo percepito deve essere assoggettato a tassazione separata a titolo di “onere rimborsato”. Se il mutuo poi, è superiore a quello sostenuto dal contribuente per l'acquisto dell'abitazione principale, il diritto alla detrazione si ha solo sulla parte di mutuo che copre questo costo + le spese notarili + oneri accessori relativi all'acquisto utilizzando la formula di calcolo illustrata nel precedente paragrafo "Come si calcola la detrazione interessi mutuo?"

  • Se il mutuo è cointestato, ovvero, se è intestato a più persone, ogni contraente ha diritto a fruire della detrazione, solo per la propria quota di interessi.

  • Oneri accessori mutuo detraibili: Possono essere portati in detrazione sul 730, o dichiarazione dei redditi effettuata mediante modello Unico, le spese sostenute per stipulare il contratto di mutuo come ad esempio: gli importi versati in più a causa delle variazioni del cambio per mutui stipulati in altra valuta, commissione per l'intermediazione, oneri fiscali come l’imposta per iscrizione/cancellazione ipoteca e l’imposta sostitutiva sul capitale prestato, la provvigione per scarto rateizzato, le spese di istruttoria, notaio e perizia tecnica, penale per l'estinzione anticipata del mutuo. Tra le spese notarili rientrano oltre l'onorario corrisposto al notaio per stipulare il contratto di mutuo, anche le spese per l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.

  • Modello 730 Rigo E7 Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale: vanno indicati gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione per mutui ipotecari contratti per l’acquisto di immobili adibiti ad abitazione principale.

  • Codice 8 interessi mutui ipotecari per l’acquisto di altri immobili. Tale importo non può superare i 2.065,83 euro per ciascun intestatario del contratto di mutuo e riguarda gli interessi, oneri accessori e quote rivalutazione mutui ipotecari su immobili diversi all'abitazione principale stipulati prima del 1993. Per quelli stipulati nel 1991 e 1992  la detrazione spetta solo per l’acquisto di immobili da adibire a propria abitazione diversa da quella principale, per la quale valgono le istruzioni del rigo E7.

  • Rigo E7 o codice 8 Righi da E8 a E12: vanno indicate le somme pagate dagli acquirenti di unità immobiliari di nuova costruzione, alla cooperativa o all’impresa costruttrice a titolo di rimborso degli interessi passivi, oneri accessori e quote di rivalutazione, relativi a mutui ipotecari contratti dalla cooperativa stessa e ancora indivisi.

  • Tale detrazione spetta anche sulle somme pagate dagli assegnatari di alloggi cooperativi destinati a proprietà divisa. Se un contribuente ha stipulato un mutuo a seguito di una successione dopo il 1° gennaio 1993, ha diritto alla detrazione come il coniuge superstite se cointestatario dell'immobile acquistato come abitazione principale.

  • Codice 9 interessi relativi a mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio: La detrazione riguarda gli interessi passivi, gli oneri e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione per mutui (anche non ipotecari) stipulati nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione degli edifici. La detrazione spetta su un importo massimo di 2.582,28 euro.

  • Codice 10 interessi relativi a mutui ipotecari per la costruzione dell’abitazione principale. La detrazione spetta sia sugli interessi che sugli oneri accessori e quote di rivalutazione dei mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale. Per fruire di tale agevolazione prevista per la misura massima di 2.582,28, occorre però che la stipula del mutuo avvenga 6 mesi prima o 18 mesi dopo rispetto la data d'inizio dei lavori di costruzione. 

  • Codice 11 interessi relativi a prestiti o mutui agrari: detrazione per prestiti e mutui agrari spetta indipendentemente dalla data di stipula del mutuo, e va calcolata su un importo non superiore a quello dei redditi dei terreni dichiarati che deve comprendere gli interessi passivi sui mutui indicati nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica con il codice onere 11.

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