Riforma tasse partite IVA

Riforma tasse partite IVA 2021: addio acconti e saldi, come funziona

Autonomi, partite IVA e professionisti: annunciata una riforma basata sulle spese effettive, eliminando acconti e saldi. La proposta MEF e del direttore AdE

Riforma tasse partite IVA 2021: addio acconti e saldi, come funziona

Riforma tasse partite IVA 2021

 

«Ci siamo, come Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate ci abbiamo lavorato per qualche mese e ora siamo pronti a dire addio all’attuale sistema di acconti e saldi, ormai obsoleto, per sostituirlo con uno più semplice ed immediato.»


Ad annunciarlo, con un post sul suo profilo Facebook è Laura Castelli, viceministro dell’Economia e delle Finanze.


A partire dal 1 gennaio 2021 saranno quindi introdotte rilevanti novità per partite IVA, autonomi e professionisti, duramente colpiti anche dall’emergenza coronavirus, per un progetto di fisco “in tempo reale”.

 

Una proposta illustrata anche da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate.

 

Tasse partite IVA, un primo passo verso la riforma fiscale

La rivoluzione anticipata dal viceministro Castelli riguarda ben 4 milioni di contribuenti: ossia autonomi, partite IVA e professionisti, che sono chiamati a versare una parte delle tasse in anticipo, senza realmente sapere quanto incasseranno. Generando "confusione e burocrazia inutile".


«Il progetto prevede il passaggio ad un sistema di pagamento basato sugli incassi e le spese effettive. Un metodo di cassa insomma. In questo modo non ci si dovrà più preoccupare di accantonare una somma per le imposte dell’anno successivo che ancora non si sa come andrà, ma si pagheranno le tasse solo su quanto già effettivamente guadagnato» si legge sul post.

La viceministro Castelli spiega inoltre che eliminare il sistema del saldo e dell’acconto rientra in un preciso progetto di riforma fiscale.  «Nel nostro progetto di ampia riforma fiscale, su cui stiamo lavorando anche in questi giorni con il Direttore dell'Agenzia Ruffini, non c’è solo l’obiettivo di abbassare le tasse, ma anche quella di rendere il fisco più semplice e più vicino al cittadino, perché il miglioramento della qualità della vita passa anche attraverso queste importanti misure.»

 

Tasse partite IVA, la proposta del direttore Agenzia Entrate Ruffini

Anche Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha parlato di questa proposta di semplificare gli adempimenti Irpef e Iva per le partite IVA, sia in occasione di alcune interviste che in audizione alla Camera del 22 luglio.


«La mia riflessione - ha spiegato nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera- mira a superare lo stress e l'ansia che circa 4 milioni di contribuenti tra autonomi, professionisti e partite Iva vivono ogni anno in relazione a un calendario di scadenze fiscali, spesso soggetto a cambiamenti.»

 

Secondo Ruffini «per le persone fisiche titolari di partita Iva e per le società di persone si tratterebbe di passare a un sistema di cash flow tax, cioè di tassazione per cassa.»

 

Quindi un passaggio dal "fisco per competenza" a quello "per cassa", in modo da calcolare mese per mese un netto, e proprio su quel netto calcolare le imposte. Senza necessariamente un prelievo diretto da parte dell'Agenzia, ma anche autorizzato dalla partita IVA.

 

Partite IVA e autonomi, cos'è la tassazione per cassa?

Ma in cosa consiste questa tassazione per cassa? Si tratta di un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi, però basato sugli incassi e le spese effettivi.

 

«Questo eliminerebbe l'attuale sistema degli acconti e dei saldi, che genera l'ansia di doversi procurare una provvista per pagare le imposte in anticipo rispetto a un anno che ancora non si sa come andrà e poi per il saldo, magari andando in credito con la conseguente attesa del rimborso» sottolinea il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini.

 

Una riforma che, come evidenziato dallo stesso Direttore nell'intervista, nel caso venisse varata oggi dal governo, richiederebbe pochi mesi all'Agenzia per diventare operativa.

 

Un'ulteriore ipotesi di Ruffini riguarda la sua applicazione, che potrebbe essere per tappe: ossia coinvolgendo prima imprese più piccole, con contabilità semplificata, e soggetti con regime forfettario. Per poi proseguire con autonomi, professionisti e soggetti in contabilità ordinaria.

 

Nell'audizione alla Camera Ruffini ha inoltre spiegato che è meglio avere un flusso costante piuttosto che un picco di entrate. 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA