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Rete unica, via libera di TIM e CDP. Ok del CdA a creazione FiberCop

Il colosso delle tlc italiano e CDP hanno siglato un Memorandum of Understanding (MoU) sulla rete. Il Cda di TIM ha approvato la creazione di FiberCop

Rete unica, via libera di TIM e CDP. Ok del CdA a creazione FiberCop

Rete Unica, TIM e CDP ultime notizie:

 

***Rete Unica, TIM e CDP ultime notizie 21 settembre 2020: l'accordo sulla Rete Unica non è stato ancora raggiunto, ricorda il presidente del gruppo Tim, Salvatore Rossi riferendosi alle voci di un possibile stop dell'Ue al progetto che ha fatto perdere terreno al titolo in Borsa. "Voci poi smentite ma messe in giro chissà da chi e basate su chissà quali presupposti, dal momento che finché non sia stato raggiunto un accordo completo non può essere fatta alcuna notifica alle Autorità, che quindi non hanno elementi per esprimere un giudizio, neanche parziale".

 

In ogni caso Tim intende avere la maggioranza azionaria perché conferisce cespiti e competenze di valore maggiore, ha ribadito Rossi specificando che il gruppo accetta di "non avere la maggioranza del CdA, perché è evidente che esiste un tema di presenza pubblica e di garanzia di neutralità e di accesso equo alla rete da parte di tutti i fornitori di servizi". 

 

***Rete Unica, TIM e CDP ultime notizie 1° settembre 2020: via libera di TIM e CDP alla Rete Unica. Il Consiglio di Amministrazione del colosso delle tlc ha approvato l’accordo con KKR Infrastructure e Fastweb relativo alla costituzione di FiberCop, la NewCo in cui verranno conferite la rete secondaria di TIM (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da TIM (80%) e Fastweb (20%). 

 

TIM ha accettato l'offerta vincolante di 1,8 miliardi di euro da parte di KKR Infrastructure, che acquisterà il 37,5% di FiberCop, sulla base di un enterprise value di circa 7,7 miliardi di euro (equity value 4,7 miliardi di euro), mentre  Fastweb avrà il 4,5% di FiberCop a seguito del conferimento del 20% attualmente detenuto in FlashFiber.

 

Il Board di TIM ha inoltre esaminato e approvato la lettera d’intenti con CDP Equity finalizzata ad integrare FiberCop nel più ampio progetto di costituzione di una società della rete unica nazionale. Il Cda ha dato mandato all’Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, di sottoscrivere l’intesa.

 

Rete Unica, TIM e CDP a confronto per trovare la quadra del dossier

Sta per cambiare radicalmente lo scenario delle tlc in Italia, con TIM che sta mettendo a punto i dettagli per la realizzazione di una rete unica TIM-Open Fiber fondamentale per accelerare la trasformazione digitale del Paese.

 

In queste ore CDP, che possiede la metà di Open Fiber e quasi il 10% di TIM, sta valutando la proposta del colosso delle telecomunicazioni italiano per arrivare alla definizione di un Memorandum of Understanding (MoU) che permetta a TIM di mantenere il controllo della società per la rete unica ma con una governance plurale e “terza”.

 

Intanto, lunedì 31 agosto, si terrà il Consiglio di Amministrazione di TIM che potrebbe approvare la cessione al fondo americano KKR della quota di minoranza di FiberCop, società che TIM costituirà per trasferire la sua rete secondaria, ossia l’ultimo miglio che va dalle cabine in strada agli appartamenti degli utenti. Questa operazione getterà le basi per la realizzazione della rete unica in Italia.

 

Rete unica: Gubitosi incontra Palermo

Proseguono le trattative tra TIM e CDP per la realizzazione di una rete unica, con un confronto per la definizione dei dettagli del dossier sempre più serrato. L'Amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, ed il CEO di TIM, Luigi Gubitosi, si sono incontrati nei giorni scorsi per mettere a punto una strategia che porti alla creazione di una grande rete, quella che nascerà dalla fusione tra gli asset di TIM e Open Fiber.

 

L’operatore wholesale only nel mercato italiano di infrastrutture di rete, ossia di sola vendita all’ingrosso, controllato al 50% da Enel e al 50% da CDP, è nato per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra-larga (BUL) interamente in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le Regioni italiane. Dopo aver rilevato la milanese Metroweb e le sue reti metropolitane in fibra ottica sta espandendo questa cablatura a tutta l’Italia, in parallelo a quella di TIM. Il suo obiettivo è quello di garantire a tutti, dai piccoli borghi alle grandi aree metropolitane, l’accesso ai servizi digitali innovativi offerti da un mondo sempre più interconnesso.

 

TIM: lunedì 31 agosto CdA per FiberCop

L’obiettivo del principale operatore telefonico italiano è la sigla di un Memorandum of Understanding (MoU), una lettera di intenti, con Cassa Depositi e Prestiti, prima che il CdA di TIM convocato per il 31 agosto dia il via libera alla nascita di FiberCop, società che TIM è pronta a realizzare con il fondo USA KKR e Fastweb per farvi confluire la sua rete secondaria di cavi in rame o fibra che vanno dagli armadi su strada fino alle case degli utenti.

 

Il fondo infrastrutturale americano sembra intenzionato ad investire 1,8 miliardi di euro per acquisire una quota del 37,5% della newco che controlla la rete secondaria passiva di TIM mentre a Fastweb andrebbe il 4,5%. Il restante 58% resterebbe di proprietà dell’operatore tlc italiano guidato da Luigi Gubitosi. In un secondo momento entrerebbe CDP, ma ancora non si sa come e con quale quota.

 

Governo spinge per accordo tra TIM e CDP

TIM vuole mantenere la maggioranza (50,1%) della società per la rete unica visto che contribuisce con un’infrastruttura più grande di quella Open Fiber ma sta lavorando ad una governance “terza” affidata a CDP, per arginare il problema Antitrust. La nuova società, infatti, non dovrà risultare “verticalmente integrata” (rete + servizi finali) per ottenere il via libera delle autorità di regolazioni europee ed accedere ai fondi pubblici messi a disposizione dall’Europa, come quelli del Recovery Fund.

 

L’operazione studiata da TIM per l’integrazione di Open Fiber sembra trovare l’appoggio delle diverse forze politiche, in quanto prevede la separazione dell’infrastruttura in una società controllata da TIM ma con la garanzia della “terzietà” grazie alla presenza forte di CDP.

 

Il sottosegretario allo Sviluppo economico Mirella Liuzzi ha ribadito che “il cardine è la presenza dello Stato, con una forte componente di CDP. Che sia una nuova società o meno è secondario rispetto al ruolo statale, che deve essere di controllo e di gestione, con l’ingresso di tutti gli operatori che si occupano di telecomunicazioni. Non possiamo rischiare di dare la nostra Rete a un’azienda che un giorno potrebbe passare in mani straniere”.

 

Via libera anche dai sindacati, che chiedono un tavolo per valutare le ricadute occupazionali. “Altre soluzioni, come scissioni, non permettono di competere con i colossi di Cina e USA” e “impensieriscono molto sul piano della tenuta occupazionale”, sottolineano le associazioni di categoria.

 

Soddisfatti anche gli investitori, visto che il titolo TIM ieri, 26 agosto 2020, ha guadagnato in Borsa a Piazza Affari oltre cinque punti percentuali.

 

Rete unica Italia: Bruxelles segue gli sviluppi

Sinora si tratta di scenari ipotetici, non ancora pienamente confermati, ecco perché non arrivano commenti da parte della Commissione Ue, che però continua a seguire da vicino gli sviluppi dell'operazione per la nascita di una rete unica in Italia.

 

Osservata speciale anche Enel, che ha in mano l’altro 50% di Open Fiber, con l’offerta sempre valida del fondo Macquarie. A metà giugno il CdA della multinazionale italiana dell’energia ha confermato di aver ricevuto un’offerta non vincolante da parte del fondo infrastrutturale australiano Macquarie Infrastructure Real Asset (MIRA), avente ad oggetto l’acquisizione da parte di MIRA, in tutto o in parte, del 50% del capitale di Open Fiber posseduto da Enel.

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