Come rimediare

Ravvedimento operoso 2020: sprint, breve, medio e lungo, oltre 2 anni

Ravvedimento operoso 2020 sprint breve medio lungo lunghissimo sanzioni e interessi di mora da calcolare in base ai giorni di mancato o ritardato pagamento

Ravvedimento operoso 2020: sprint, breve, medio e lungo, oltre 2 anni

Ravvedimento operoso 2020 cos'è e come funziona quello sprint, breve, medio, lungo e oltre 2 anni?


Le ultime importanti novità per il ravvedimento operoso sono contenute nel testo della Legge di Stabilità all'articolo 44 commi da 11 a 17, e riguardano le nuove sanzioni ridotte per i contribuenti che decidono di rimediare spontaneamente alle violazioni concernenti omessi, insufficienti o ritardati pagamenti e/o dichiarazione e comunicazioni obbligatorie non presentate entro i termini.

 

Con il ravvedimento lunghissimo anche oltre 1 anno, il contribuente ha tempo per sanare la sua posizione con il Fisco fino a quando non arriva la notifica dell'accertamento formale da parte dell'Amministrazione Finanziaria circa la violazione commessa, per cui anche dopo 2 anni può ravvedersi pagando una sanzione ridotta pari al 5% con il ravvedimento lunghissimo.

 

Vi ricordiamo che gli interessi di mora 2020 da applicare al calcolo del ravvedimento operoso devono ancora essere fissati dal MEF.

 

Ravvedimento operoso:

Cos'è il ravvedimento operoso: Il ravvedimento operoso 2020, è uno strumento atto a favorire il contribuente nel mettersi in regola autonomamente con il Fisco prima che la violazione venga accertata e notificata a seguito di controlli formali da parte dell'Amministrazione Finanziaria.

 

Il Ddl di Stabilità fa riferimento ai nuovi strumenti offerti dall'Agenzia delle Entrate al contribuente, ovvero, all'intermediario. Tali strumenti serviranno a garantire un maggior rapporto di scambio di informazioni tra l'Agenzia e lo stesso contribuente al fine di semplificare gli adempimenti e l'assolvimento degli obblighi tributari e aumentare il ricorso spontaneo al ravvedimento operoso circa pagamenti omessi, ritardati o insufficienti e dichiarazione dei redditi e comunicazioni obbligatorie non presentate da parte del contribuente.

 

Il sistema quindi si fonda sull'utilizzo di nuovi strumenti informatici messi a punto dall'Agenzia che serviranno all'intermediario per interrogare, anche per via telematica, i dati e le informazioni in possesso dell'Amministrazione Finanziaria, circa la specifica situazione in cui si trova il contribuente in merito a ricavi, compensi, redditi, volume d'affari, valore della produzione oltre che ad eventuali deduzioni, agevolazioni e detrazioni di imposta cui ha diritto il contribuente anche in relazione ai beni acquistati o posseduti.

 

Questa enorme banca dati dell'Agenzia, inoltre, serve a verificare eventuali omissioni circa tributi, dichiarazioni e comunicazioni e informazioni certe su come ravvedersi spontaneamente, inoltre, sarà sempre possibile far correggere o aggiornare, attraverso l'intermediario e la rete di assistenza dell'Agenzia, le omissioni sanate o eventualmente non dovute.

 

Ravvedimento operoso interessi di mora 2020 allo 0,05%: per il 2020 il decreto Mef ha stabilito gli interessi di mora 2020 allo 0,05%.

 

Ravvedimento operoso: cos'è e come funziona?

Che cos'è e e come funziona il ravvedimento operoso? Il Disegno di Legge di Stabilità 2015, è intervenuto a rinnovare l'istituto del ravvedimento operoso, uno strumento molto utile ma forse non troppo conosciuto dalla maggior parte dei contribuenti italiani.

 

Iniziamo col dire, che cos'è il ravvedimento: è uno strumento che consente di rimediare ad eventuali dimenticanze o errori di calcolo commessi dal contribuente in sede di pagamento dei tributi dovuti o della presentazione della dichiarazione dei redditi, IVA, comunicazioni obbligatorie. In caso quindi di omissioni, ritardi o insufficienti versamenti o di tardiva, omessa o sbagliata dichiarazione, il cittadino può sanare la sua situazione con il Fisco ricorrendo spontaneamente al ravvedimento operoso.

 

Il suo perfezionamento però si realizza solo se si paga il tributo omesso o si presenta la dichiarazione, si paga la sanzione ridotta che varia in percentuale in base ai giorni di ritardo e si calcolano gli interessi di mora sempre in base al numero dei giorni di ritardo rispetto alla data di scadenza originaria. Inoltre, un altro elemento imprescindibile ai fini di perfezionamento del ravvedimento è che la violazione commessa non deve essere stata notificata o accertata dall'Amministrazione Finanziaria.

 

Come funziona il ravvedimento lunghissimo? Il contribuente ha più tempo per rimediare alla violazione commessa grazie al nuovo ravvedimento lunghissimo per sanare la propria situazione anche dopo oltre 1 anno.

 

Prima c'erano infatti solo 3 tipi di ravvedimento sprint, breve e lungo, il primo prevedeva una sanzione ridotta dello 0,2% se si rimediava alla violazione entro il 14° giorno, il secondo 0,3% se il pagamento avveniva dal 15° al 30° giorno di ritardo rispetto alla data di scadenza originaria e 3,75% per i versamenti dal 31° giorno in poi ma entro l'anno.

 

Il ravvedimento operoso lunghissimo, invece, non pone limiti temporali, nel senso che fino a quando l'Amministrazione non notifica la violazione, il contribuente può rimediare quindi anche dopo 2 anni dalla data di scadenza originaria, calcolando una nuova sanzione ridotta pari al 5% contro il 30% previsto in caso di accertamento fiscale da parte dell'Amministrazione.

 

Tale ravvedimento lungo però può essere utilizzato solo in caso di tributi e dichiarazioni facenti capo all'Agenzia delle Entrate quindi in caso di errori, ritardi o omissioni concernenti IRPEF, IVA, IRAP, imposta di registro, ipotecaria, catastale, imposta di bollo, successione ecc mentre non si applica a tributi comunali come IMU, TASI e TARI oppure bollo auto.

 

Ravvedimento operoso: calcolo sanzioni ridotte

Nuove sanzioni ridotte per il ravvedimento operoso, che si affiancano a quelli già previsti dall'attuale normativa quindi applicate dal ravvedimento sprint, breve e lungo arrivano le seguenti riduzioni:

  • Sanzione ravvedimento sprint: 0,1% e interessi di mora allo 0,1% se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza;

  • Sanzione ravvedimento breve: 1,5% se il pagamento avviene tra il 15° ed il 30° giorno;

  • Sanzione ravvedimento intermedio: 1,67% (1/9 del minimo, pari al 15%) se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni.

  • Sanzione ridotta al 4,2% (1/7 del minimo) se la regolarizzazione avviene entro 2 anni o entro la seconda dichiarazione successiva.

  • Sanzione ravvedimento lunghissimo 5% (1/6 del minimo) se la violazione viene sanata oltre i 2 anni o oltre 2 anni della dichiarazione successiva. La possibilità di ravvedimento lunghissimo di cui alle lettere b-bis) e b-ter), è applicabile esclusivamente ai i tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate per cui non può essere utilizzato per i tributi comunali, come ad esempio IMU, TASI, TARI, COSAP, TOSAP, diritto camerale annuale, o per il bollo auto ecc..

 

Ravvedimento per Inviti al contradditorio e processo verbale:

Il ravvedimento e notifca di liquidazione e accertamento, è la possibilità di ricorrere al ravvedimento anche se vi è in corso un’attività ispettiva o processo verbale di contestazione.

 

A tal proposito, va detto che agli inviti al contraddittorio concernenti imposte sui redditi, indirette e IVA  continua ad applicarsi la normativa vigente, qualora notificati entro il 31 dicembre 2015, stesse modalità anche per i processi verbali di contestazione in materia di imposte sui redditi e IVA consegnati entro il predetto termine.

 

Le relative abrogazioni, contenute nei commi della legge 208 Ddl 19 giugno 1997 agli articoli 5 e 11 sono abrogati, sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2016.

 

Dichiarazioni redditi integrative e IVA: novità

Novità Ravvedimento e dichiarazioni redditi integrative: Dichiarazione dei redditi integrativa in caso di omissione o eventuali errori i termini per la notifica della cartella di pagamento relativamente rispettivamente alla liquidazione di imposte, contributi, premi e rimborsi dovuti in base a tali dichiarazioni e di controllo formale concernenti le dichiarazioni integrative presentate per la correzione degli errori e omissioni che incidono sulla determinazione del tributo e relativo pagamento, partono dalla presentazioni di tali dichiarazione limitatamente agli elementi oggetto dell'integrazioni.

 

I termini per l'accertamento decorrono quindi dalla presentazione della dichiarazione integrativa mentre quelli per l'imposta di registro partono dal momento del ravvedimento operoso circa eventuali errori od omissioni.

Vedi le novità: dichiarazione integrativa a favore nuova scadenza.

 

Dichiarazione IVA da febbraio ad aprile: Per semplificare gli adempimenti dei contribuenti in merito all'imposta sul valore aggiunto, obblighi IVA a partire dalle dichiarazioni IVA dovute, il termine di presentazione unico di febbraio, è poi stato sostituito dalla nuova scadenza dichiarazione IVA 2020 dal 1° febbraio al 30 aprile.

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