Il pasticcio in Calabria

Governo naviga a vista: lo conferma il caso sanità in Calabria

Zuccatelli commissario no-mask. Il premier Giuseppe Conte telefona al fondatore di Emergency Gino Strada per rimediare al pasticcio della sanità in Calabria

Governo naviga a vista: lo conferma il caso sanità in Calabria

Problemi su problemi si aggiungono alla lunga lista del governo, che continua a dimostrare di aver mancato di progettualità nei mesi estivi per affrontare senza panico la seconda ondata di contagi.

 

Il premier Conte rinvia le accuse al mittente e chiede al Paese più coesione, ma come si fa ad essere uniti quando ci si sente abbandonati, quando non s’intravede l’uscita dal tunnel, quando si inizia a pensare che l’esecutivo sta navigando a vista?

 

Questi interrogativi nascono da numerosi indizi, uno tra tutti il caso sanità in Calabria.

 

Calabria zona rossa ma i contagi aumentano

Continua l’emergenza sanitaria in Calabria, zona rossa da inizio lockdown. 8.317 le persone risultate ieri positive al Covid-19, 409 in più rispetto alla vigilia con 7 persone decedute. Reggio Calabria e Cosenza le città più colpite, con 202 e 110 casi. Questo il bollettino Coronavirus della regione ma a spaventare non sono solo i numeri, è chi ci governa, chi viene messo a capo delle istituzioni.

 

A poche ore dalla nomina di Giuseppe Zuccatelli alla carica di commissario alla Sanità regionale è già scoppiato un caso. L’ex candidato Leu nel 2018, commissario straordinario dell’asl Pugliese Ciaccio e dell’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro, ha preso il posto di Saverio Cotticelli, dimessosi dopo un’intervista tv durante la quale confessava di aver “scoperto” solo al momento che doveva essere lui a scrivere il piano Covid per la Calabria. (È surreale ma il piano è ancora da scrivere!)

 

Calabria: Zuccatelli commissario alla sanità no-mask

Purtroppo, potremmo essere finiti di male in peggio: in passato Zuccatelli avrebbe più volte sminuito il contagio facendo sorgere grossi dubbi sulla sua capacità di essere all’altezza dell’incarico affidatogli. In particolare, avrebbe messo in dubbio l’utilità dell’uso delle mascherine, primo mezzo di contrasto alla diffusione del contagio. La stampa lo ha addirittura ribattezzato commissario no-mask dopo aver riportato tra virgolette una frase nella quale dichiarava che “le mascherine non servono a nulla” e che “per beccarti il virus, se io sono positivo, devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca. Altrimenti non te lo becchi il virus”.

 

La vicenda è imbarazzante non solo per i protagonisti ma anche per chi ha deciso di mettere queste figure ai vertici della sanità in un momento così delicato.

 “A seguito dell’uscita del video che lo riprende mentre esprime colorite teorie empiriche quasi negazioniste sulle modalità di contagio del virus Covid 19, a una settimana dalla proclamazione della Calabria ‘zona rossa‘, la nomina frettolosa di Zuccatelli si è rivelata inopportuna, un’inaccettabile beffa per i cittadini, costretti a restrizioni sulle attività produttive, sulla frequenza scolastica in presenza, non per il numero dei contagi, ma per una gestione sanitaria inadeguata a cui oggi la politica è chiamata a porre rimedio - hanno sintetizzato in una nota i parlamentari M5s eletti in Calabria, aggiungendo che - non possiamo permetterci un’altra figura inadeguata a sovrintendere alla sanità calabrese”.

 

Sanità Calabria: spunta il nome di Gino Strada

Fatto il danno si corre ai ripari, pensando di affiancare il nuovo commissario alla sanità calabrese con un’eccellenza, il fondatore di Emergency Gino Strada.

In fondo per rimettere a posto la sanità in Calabria ci vuole polso, e chi meglio di Gino Strada abituato ad operare in zone di guerra? Ricordiamo anche che in Calabria la sanità è commissariata da più di dieci anni, per essere precisi dall’agosto del 2010, e che la regione ha un buco nel bilancio di 160 milioni di euro circa.

Il nome del medico fondatore della ong sarebbe stato fatto da alcuni esponenti del Movimento 5 stelle e dalle Sardine.

 

L’idea sembra essere piaciuta al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della Salute, Roberto Speranza, che lo hanno immediatamente contattato per offrirgli un incarico attivo nella regione. Si tratterebbe di un affiancamento e non una sostituzione: secondo indiscrezioni a Strada potrebbe spettare il compito di organizzare i reparti Covid calabresi e gli ospedali da campo.

 

Tiani e la pubblicità del pendolo purificatore

Mentre il caso Calabria occupa le prime pagine dei giornali, spunta un’altra questione scottante, quella di Tiani e la pubblicità del pendolo purificatore (sembra un racconto de “Le mille e una notte”).

 

Giuseppe Tiani, segretario nazionale del Siap (Sindacato della Polizia di Stato) e presidente di InnovaPuglia (ente che gestisce gli appalti regionali della regione Puglia) alla Camera ha parlato di un micro-purificatore d’aria di tecnologia israeliana che si porta appeso al collo e “che genera ‘cationi’ che inibiscono qualsiasi virus” al prezzo di 50 euro.

Sembra una televendita ma non lo è, visto che siamo a Montecitorio davanti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera.

 

Ennesima vicenda che ci porta a pensare: ma chi ci governa?

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