continua il grande pasticcio

Caos Calabria, il “mea culpa” di Conte che ammette i “passi falsi”

Tre commissari alla Sanità “saltati” in dieci giorni. Il ruolo di Gino Strada con la sua associazione: “Emergency collaborerà con la Protezione civile”

Caos Calabria, il “mea culpa” di Conte che ammette i “passi falsi”

Non c’è pace per la sanità calabrese. E non c’è pace nemmeno per il Governo che sul caso Calabria con tre commissari ‘saltati’ in dieci giorni non riesce a imprimere una svolta. Il premier Conte dice: “mi assumo tutta la responsabilità” ma la mina ormai è scoppiata. Troppe gaffes, troppa approssimazione. Sullo sfondo una regione nella morsa del Covid che è ancora in regime commissariale ma senza un commissario che la guidi fuori dall’emergenza.

 

La storia: Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio

Il caos Calabria esplode con Saverio Cotticelli, commissario ad acta alla Sanità calabrese che durante un’intervista tv ha rivelato di non sapere che tra i suoi compiti vi era la redazione del piano per il rientro dalla voragine finanziaria che rischia di inabissare la sanità calabrese. Palesemente inadeguato per il ruolo che il governo nazionale gli aveva conferito, Cotticelli viene dimissionato. Lo sostituisce nell’arco di poche ore Giuseppe Zuccatelli, che in Calabria aveva già guidato due aziende ospedaliere. Ma ad appena due giorni dal conferimento dell’incarico arrivano anche le sue dimissioni. Un video in cui il manager si diceva convinto dell’inutilità delle mascherine costringe il ministro Speranza, che pure aveva sostenuto la sua nomina, a un passo indietro. Messo alla porta anche Zuccatelli, lunedì 16 novembre è la volta di Eugenio Gaudio. Originario di Cosenza, medico e ricercatore, rettore dell’Università la Sapienza, l'ateneo più grande d’Europa, Gaudio nell’arco di 24 ore rinuncia “per motivi familiari”. Perché, dice, “mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro”. 

 

Gino Strada ed Emergency

Lunedì sera il nome del fondatore di Emergency circolava come consulente per la gestione dell’emergenza covid in Calabria e per affiancare Gaudio. Il governo voleva rimediare alla pessima figura dei giorni addietro con profili alti e di comprovata esperienza. Gino Strada, uno dei medici italiani più conosciuti al mondo e la cui organizzazione ha già curato decine di migliaia di malati nelle zone colpite da fame e guerre. E il rettore Gaudio. Dopo la rinuncia dell’ex numero uno della Sapienza, Strada ha fatto però sapere di non essere disponibile a un ruolo da commissario e nemmeno a uno diretto di gestione. Piuttosto sarà Emergency a collaborare con la Protezione Civile “per contribuire concretamente a rispondere all’emergenza sanitaria in Calabria”. Già da oggi l’associazione “è al lavoro su un progetto da far partire al più presto”.  L’accordo che è stato già definito sarà per il ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, “un sostegno concreto” alla Calabria. Emergency, spiega, “con la sua rete sommata a quella della Protezione Civile non può far altro che rafforzare nei luoghi in cui siamo più sofferenti le strutture sanitarie”. 

 

Accuse dall’opposizione. Conte: “Mia la responsabilità” 

In attesa del nuovo commissario che dovrà guidare la sanità in Calabria il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fa il “mea culpa” e ammette i “passi falsi”. Ma non mancano le polemiche. Scalpore hanno suscitato le parole del presidente facente funzioni, il leghista Antonio Spirlì, che ieri sulla possibile nomina di Strada dichiarava: “Dovranno passare sul mio corpo, non abbiamo più bisogno di commissari”. E che oggi cambia versione: “Il problema non è Strada che si occupa di emergenza. Il commissario ad acta ha un'importanza incredibile in questo momento ma il problema è evitare i patrocini” politici. Di “farsa” parla il leader del Carroccio, Matteo Salvini. Mentre Giorgia Meloni accusa i rappresentanti del governo di essere “presuntuosi e incompetenti”.

 

Conte spera di mettere a tacere gli attacchi. “Mi dispiace per i calabresi che meritano una risposta dopo anni di malasanità. Mi assumo la responsabilità non solo del fatto che la designazione di Gaudio non sia andata a buon fine, ma anche delle designazioni precedenti. Di Saverio Cotticelli che ha scoperto, purtroppo in ritardo, di essere in difficoltà nel ruolo di commissario. Di Giuseppe Zuccatelli che aveva un curriculum di assoluta competenza ed esperienza pluriennale, ma che ha oggettivamente aperto una ferita nella comunità calabrese con dichiarazioni del tutto inappropriate per l'emergenza sanitaria che è in corso", dichiara ad alcuni quotidiani. 

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