Covid: vaccini e test senza IVA

Covid, esenzione IVA su vaccini e test, via libera del Parlamento Ue

Nuova proposta da Bruxelles in materia fiscale: il Commissario Gentiloni annuncia l’ok dell’Eurocamera a non applicare l’IVA su vaccini e test anti-virus.

Covid, esenzione IVA su vaccini e test, via libera del Parlamento Ue

Non c’è ancora un vaccino contro il covid-19, ma le istituzioni Ue si stanno muovendo con anticipo adottando nuove misure nel settore fiscale e doganale.

 

È Paolo Gentiloni, Commissario Ue per l’Economia, ad annunciare oggi via Twitter che il Parlamento europeo ha approvato la proposta intavolata dall’Esecutivo Ue per esentare da IVA – in via temporanea - i futuri vaccini e i kit per i test del coronavirus.

 

Il regime transitorio si applicherebbe fino a quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità non dichiarerà la fine della pandemia.

 

 

Tutti i dettagli sono contenuti nel pacchetto di misure messe a punto dalla Commissione, e presentato lo scorso 28 ottobre, in risposta all’emergenza sanitaria. Nello stesso documento, Bruxelles ha inserito anche la proroga dell’esenzione di dazi e IVA sull’importazione di dispositivi medici e altro materiale sanitario.

 

Durante la sessione del 26 novembre, con 684 voti favorevoli, 5 contrari e 5 astensioni, gli eurodeputati hanno approvato l’emendamento alla Direttiva IVA, le cui attuali norme consentono una riduzione parziale dei costi di vaccinazione e screening del coronavirus, ma non consentono di applicare l’aliquota zero ai vaccini o l’aliquota zero o ridotta ai dispositivi medico-diagnostici in vitro.

 

La Decisione della Commissione Ue di aprile 2020 mirava a sostenere la sospensione temporanea dei dazi doganali e dell’IVA su dispositivi di protezione, kit di test o dispositivi medici come i ventilatori. Misura che, in termini di costi, ha facilitato l’importazione e l’acquisto delle attrezzature mediche e dei dispositivi di protezione individuale di medici, infermieri e pazienti. La misura iniziale è stata applicata per un periodo di sei mesi e ulteriormente prorogata a scadenza. Con la Decisione sulle nuove misure del 28 ottobre, Bruxelles ha prorogato l’esenzione sulle importazioni nei 27 Paesi dell’Ue fino alla fine di aprile 2021, fino al 31 dicembre 2020 per il Regno Unito.

 

Un elenco indicativo dei prodotti (tra cui tamponi, ventilatori, maschere, visiere, guanti, dispositivi per eseguire l’elettrocardiogramma, soluzioni e gel idroalcolici, ecc.) che rientrano nelle nuove disposizioni avanzate dalla Commissione è disponibile in questo documento ufficiale redatto dai Servizi Ue.

 

Quadro e iter normativo

La legislazione doganale dell’Ue (Regolamento (CE) n. 1186/2009 del Consiglio) prevede la possibilità di concedere sgravi fiscalia beneficio delle vittime di catastrofi”, ma anche in circostanze eccezionali, come la crisi sanitaria causata dal coronavirus. Riduzioni, sgravi o esenzioni possono essere applicate alle importazioni da amministrazioni statali, organizzazioni di beneficenza o filantropiche riconosciute ed approvate dalle autorità preposte a livello nazionale ed europeo. Per concedere la franchigia, è necessaria (comunque e in tutti i casi) la relativa Decisione della Commissione, che agisce su richiesta degli Stati membri interessati.

 

Allo stesso modo, la legislazione dell’Ue in materia di IVA (Direttiva del Consiglio 2009/132 / CE) contiene disposizioni speculari per esentare dall’IVA l'importazione di determinate categorie di beni.

 

I risultati del voto espresso dagli eurodeputati sono stati già trasmessi alla Commissione e ai Parlamenti nazionali. Una volta approvate da tutti gli Stati membri, le nuove norme consentiranno di concedere un’esenzione temporanea dall’IVA ai vaccini e ai kit di analisi venduti a ospedali e medici, nonché a beni e servizi strettamente correlati.

 

A firma di Gentiloni la prima esenzione di aprile

Compariva la firma del Commissario Paolo Gentiloni nel documento ufficiale della Decisione approvata lo scorso aprile a Bruxelles per esentare dall’applicazione dell’IVA e dazi le importazioni e gli acquisti di materiale sanitario anti-covid19 e i dpi. In quella prima ondata di pandemia, infatti, si era stimato che l’Italia potesse risparmiare un terzo di quanto finora erogato nell’acquisto di prodotti e attrezzature a protezione dalla diffusione del coronavirus.

 

Il Commissario aveva anche espresso l’auspicio che tale misura potesse apportare un beneficio concreto e diffuso ai pazienti, medici e agli operatori sanitari. “Un’esenzione fatta per agevolare la reperibilità e l’accesso agli stock”, spiegava Gentiloni, sottolineando l’urgenza di procurare rapidamente le apparecchiature e i dispositivi medici dove servono.

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