Il caso Zaki

Zaki, la fidanzata in carcere a fargli visita. Domani nuova udienza

Allo studente egiziano, in carcere da quasi un anno, anche la cittadinanza onoraria di Bologna, dove studia. L’attivista, grato: “Non vedo l’ora di tornare”

Zaki, la fidanzata in carcere a fargli visita. Domani nuova udienza

E’ in cella da quasi un anno, Patrick Zaki, che oggi ha potuto incontrare per la prima volta la fidanzata, che gli ha fatto visita nel cercare di Tora e alla quale ha regalato una rosa. E’ stata lei a informarlo della decisione della città di Bologna, dove lo studente egiziano 29enne segue un dottorato di ricerca, gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

 

Patrick Zaki: “Sono emozionato e desidero tornare a Bologna”

L’attivista si è detto “emozionato”, ma anche grato per la cittadinanza onoraria che Bologna ha deciso di conferirgli. Secondo quanto riportato sulla pagina Facebook “Patrick libero”, delle associazioni per i diritti umani che si battono per la sua scarcerazione, Zaki non vedrebbe l’ora di tornare proprio nella città delle Due Torri, che avrebbe definito “la mia Bologna”. “Giornate come questa ci riempiono il cuore d'amore e ci danno la forza di continuare, siamo certe e certi che Patrick tornerà presto da noi e sopravvivrà a questo, con il suo cuore buono” si legge sul social.

 

Domani nuova udienza: sarà scarcerato?

Intanto prosegue l’iter giudiziario, che però finora non ha portato alla scarcerazione per Patrick Zaki. Per domani, domenica 17 gennaio, è stata fissata una nuova udienza. E’ probabile che, come accaduto finora, venga rinnovato l’ordine di detenzione, ma gli attivisti non perdono la speranza. Zaki è stato arrestato subito dopo il suo atterraggio all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio del 2020, di ritorno da Bologna dove segue il Master internazionale GEMMA sugli studi di genere. Fermato da agenti dei servizi di sicurezza, viene accusato di diversi reati, compresi terrorismo e “istigazione al rovesciamento del Governo e della Costituzione”. Da allora è rimasto in cella e secondo i suoi legali avrebbe subito torture. L’ultima udienza, i primi di dicembre, aveva stabilito un prolungamento della carcerazione preventiva di 45 giorni. Per la sua liberazione, oltre che quella di altri attivisti per i diritti umani, si sono mobilitate ong e associazioni come EIPR, Egyptian Initiative for Personal Rights, e Amnesty International, il cui portavoce in Italia ha definito la la detenzione "sconcertante", "vergognosa". A mobilitarsi è stata anche l’attrice Scarlett Johansson.

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