Politically correct

Disney+ censura Peter Pan, Dumbo e gli Aristogatti: troppo razzisti

Nuova polemica per la decisione di eliminare i famosi cartoon, ritenuti discriminatori e razzisti. Polemiche sui social, ma per Disney ci sono stereotipi

Disney+ censura Peter Pan, Dumbo e gli Aristogatti: troppo razzisti

Non c’è pace per Trilli, Peter Pan e neppure per Capitan Uncino, che viene sconfitto dall’eterno bambino che crede nella fantasia e nell’immaginazione. Tempi duri anche per l’elefante volante Dumbo, che riesce a riscattarsi dalla cattiveria di chi lo deride per “quelle orecchie che solo una madre riesce ad amare”. Una madre, peraltro, single e dunque molto “all’avanguardia” per quei tempi (siamo nel 1941). Che dire poi del gatto Romeo che negli Aristogatti, a dispetto della sua condizione di randagio che vive sui tetti di Parigi, aiuta a Duchessa, Minou, Matisse e Bizet a sbarazzarsi dell’avido maggiordomo che vuole impossessarsi dell’eredità della loro padrona. Niente, i messaggi positivi dei classici Disney non sono sufficienti a riscattarli dagli stereotipi che, secondo il colosso, sono troppo discriminatori e razzisti, quindi non possono essere visti dai bambini con età inferiore ai 7 anni.

 

Scatta la censura di Disney+

Prima sono arrivati i disclaimer, i messaggi per avvertire il pubblico che Le avventure di Peter Pan, Dumbo e Gli Aristogatti includono "rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone e culture" e dunque la visione dei cartoni animati dovrebbe essere accompagnata dalla presenza di un adulto. Ora è arrivato la vera e propria messa al bando, senza neppure un avviso che ne motivi la decisione. La notizia, infatti, è arrivata dai media inglesi e non dalla piattaforma tv. Il risultato, però, non cambia: Disney+ ha deciso di eliminare completamente questi classici dai profili dei bambini. I film d’animazione, dunque, pur restando disponibili sulla piattaforma, possono essere visti solo accedendo ai profili degli adulti.

 

Perché sono discriminatori

Ad essere incriminata, nel caso degli Aristogatti, sarebbe l’immagine degli asiatici fornita dal gatto Shun Gon, il siamese dai denti sporgenti, gli occhi e con le bacchette tra le zampe. Secondo la Disney, Peter Pan sarebbe razzista per aver definito Giglio Tigrato e la tribù indiana come “pellerossa”. In Dumbo, poi, è stata condannata la canzone con cui i corvi deriderebbero gli schiavi afroamericani intonando “E quando poi veniamo pagati, buttiamo via tutti i nostri soldi”.

 

Le polemiche social e i precedenti

Immediata la reazione di milioni di persone nel mondo, cresciute vedendo (e ricordando) i classici Disney. D’altra parte non è la prima volta che la censura si abbatte sui classici Disney. Nel 2019 era toccato Lilli e il Vagabondo: nel realizzarne il film erano stati eliminati gli antipatici e dispettosi gatti siamesi per “discriminazione razziale nei confronti degli asiatici”.

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