Il Coronavirus ha fatto emergere tutte le differenze possibili tra lavori garantiti e lavori non garantiti, rendendo necessari interventi volti a colmare questo ampio gap.
Prima di tutto bisogna intervenire sulla cassa integrazione, ammortizzatore sociale ad oggi riservato solo ai lavoratori dipendenti. Durante i periodi più duri della pandemia da Covid-19 la cig ha salvato e sta salvando ancora molte famiglie, mentre la stessa cosa non possono dire i lavoratori autonomi e professionisti. Per loro non esiste infatti nessun tipo di cig, per ovviare a tale problema sono stati elargiti dei bonus Covid da 600 e 1.000 euro, delle prestazioni economiche una tantum, ma la normativa va rivista alla base.
Novità importanti nella legge di Bilancio 2021: arriva la cassa integrazione per le Partite Iva e un anno bianco contributivo.
Partite Iva 2021: anno bianco contributivo confermato e cassa integrazione per autonomi
Il Covid-19 sta cambiando in meglio il welfare italiano, dopo averne messo in luce tutte le criticità esistenti. In arrivo novità importanti per le Partite Iva, con una cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi, un sistema di protezione vicino a quello previsto per i lavoratori dipendenti. L’idea è quella di uscire dall’ottica emergenziale per creare uno strumento strutturale da utilizzare per ogni evenienza.
La notizia era stata anticipata dal viceministro dell’Economia, Antonio Misiani. Il governo, ha dichiarato, ha intenzione di introdurre un ammortizzatore sociale per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps, ci sono varie proposte da parte di gruppi di maggioranza e opposizione su cui l’esecutivo è pronto a lavorare. Inoltre, sono ben accette tutte le “proposte che vengono avanzate dal mondo autonomo e professionale nella direzione di un sistema fiscale più equo e di meccanismi di protezione sociale che non c’erano e che noi vogliamo introdurre per rendere il nostro sistema più universalistico possibile”.
L'emendamento alla legge di Bilancio 2021 a firma Chiara Gribaudo (Pd) sulla cig per le Partite Iva si accompagna ad un anno contributivo bianco, ossia alla volontà di escludere per un anno dal versamento dei contributi minimi gli autonomi con ricavi o compensi inferiori ai 50 mila euro che hanno registrato un calo del fatturato del 33% durante il lockdown.
Partite Iva: la cig da minimo 250 a massimo 800 euro mensili si chiamerà Iscro
In arrivo nuove misure per le Partite Iva con la Manovra finanziaria 2021. L’emendamento alla legge di Bilancio 2021 a firma Chiara Gribaudo (Pd) prevede l’istituzione dell’Iscro – Indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa – finanziata dalla gestione separata Inps.
L’Iscro andrà a fornire supporto reddituale a 300 mila nuovi professionisti tra web manager, comunicatori, pubblicitari, venditori porta a porta, consulenti pubblicitari, traduttori, in caso di flessione dell’attività economica pari o superiore al 50% a causa dell’emergenza Covid-19.
Per ottenere la cig bisognerà dimostrare che rispetto all’anno precedente a quello in cui è presentata la domanda il professionista o autonomo abbia registrato una flessione del fatturato o dei compensi pari o superiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei 3 anni precedenti.
Altro requisito, l’iscrizione alla gestione separata Inps da almeno tre anni durante i quali non deve essere cessata la Partita Iva e un reddito dichiarato che non dovrà superare gli 8.145 euro.
La cassa integrazione pensata per i lavoratori autonomi avrà una durata massima di sei mesi, l'assegno mensile andrà da un minimo di 250 a un massimo di 800 euro. La cifra totale non potrà superare i 6.516 euro in sei mensilità, non sarà cumulabile con il Reddito di cittadinanza e non concorrerà alla formazione del reddito, sarà esentasse. Potrebbe essere previsto un percorso di aggiornamento professionale.
Cassa integrazione autonomi e professionisti solo per iscritti gestione separata Inps: criticità
La novità chiamata Iscro sembra piacere a maggioranza e opposizione, ma restano dei nodi da sciogliere come quello riguardante le coperture. Si teme che la misura in questione possa essere finanziata aumentando le tasse sugli autonomi stessi, con un incremento dell’aliquota aggiuntiva dello 0,28%.
Sconcertata Emiliana Alessandrucci, presidente CoLAP - Coordinamento libere associazioni professionali: “servono interventi che diano reali aiuti ai professionisti, non il contrario”. Il CoLAP non può fare a meno di sottolineare le incongruità dell’Iscro. Il sostegno, infatti, andrà solo a chi avrà maturato un reddito inferiore a 8.145 euro, poco più di 650 euro al mese, mentre il costo della misura sarà spalmato su tutte le Partite Iva, visto che verrà finanziato con un aumento dell’aliquota aggiuntiva dello 0,28%.
Oltre al nodo coperture resta aperta un’altra questione: questa misura esclude una larga fetta di professionisti, tutti quelli iscritti a una cassa di previdenza privata, come architetti, avvocati, medici, giornalisti, etc. L’Iscro, dunque, risolve il problema solo a metà.