Il caso Navalny

Navalny, condanna a 3 anni e mezzo: perché, cosa accade adesso

Confermata la condanna, le proteste continuano mentre l’oppositore attacca nuovamente Putin. La situazione in vista del nuovo processo e del voto a novembre

Navalny, condanna a 3 anni e mezzo: perché, cosa accade adesso

Sul fatto che Alexej Navalny sarebbe stato condannato in pochi nutrivano dubbi alla vigilia dell’udienza di ieri. La sentenza di ieri sera non ha fatto che confermare le previsioni: i giudici hanno deciso per 3 anni e mezzo di reclusione, che di fatto saranno 2 anni e 8 mesi perché l’oppositore russo ha già trascorso un anno agli arresti domiciliari.

Ma per molti osservatori dietro alla condanna per violazione della libertà vigilata (per una precedente sentenza a seguito di un processo per motivi fiscali e per non aver rispettato l'obbligo di firma mentre era in ospedale a Berlino) si nasce un durissimo scontro politico tra Navalny e il presidente russo, Putin. Proprio contro il capo del Cremlino si è scagliato nuovamente l’attivista nell’udienza, definendolo “Vladimir l’Avvelenatore di Mutande” per aver ordinato il suo tentativo di omicidio, con l’avvelenamento da gas nervino Novichock, che sarebbe opera dei servizi segreti russi. 

 

Navalny contro Putin “l’avvelenatore”

«C’erano Alessandro il Liberatore e Jaroslav il Saggio. Beh, ora avremo Vladimir l’Avvelenatore di Mutande». Così in aula Navalny, secondo cui il suo arresto, non appena rientrato in Russia dopo la convalescenza in Germania in seguito all’avvelenamento, è un modo per impaurire i russi. Poi il ringraziamento a “chi combatte e non ha paura”, riferendosi alle migliaia di suoi sostenitori scesi in piazza per chiederne la liberazione. Soltanto domenica 31 gennaio sono stati arrestati in 4.000, anche se per l’oppositore non si può “mettere in prigione tutto il Paese”.

 

Cosa accadrà adesso

Secondo diversi giornalisti presenti in aula, le proteste di strada non termineranno, anzi ci sarà da aspettarsi nuovi corte, scontri e arresti anche nei prossimi giorni e in particolare nel fine settimana. Intanto il 5 febbraio è in programma una nuova udienza per Navalny. In questo caso dovrà rispondere dell’accusa di diffamazione contro un veterano di guerra. Si tratta di un processo nato in seguito ad alcune dichiarazioni di Navalny, quando via Twitter definì “vergogna del Paese” e “traditori” un veterano e altre persone apparse in un video a sostegno della riforma costituzionale approvata lo scorso anno, fatto realizzare dal Cremlino.

 

Elezioni di settembre 2021: Navalny fuori gioco?

L’arresto e i guai giudiziari di Navalny, contro cui si è mobilitata la comunità internazionale, sono ritenuti da molti un modo per escludere l’oppositore di Putin dalle elezioni legislative in programma il prossimo 19 settembre. Lo stesso Navalny, in una intervista video dopo l’avvelenamento di agosto, a ottobre aveva dichiarato: “I servizi russi mi hanno avvelenato in vista delle elezioni del 2021”. In quell’occasione il partito di Putin, Russia Unita, punta a confermare la propria maggioranza alla Duma, il Parlamento di Mosca.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA