Bufera a La Spezia

Covid, La Spezia: per la Asl “omosessualità comportamento a rischio”

E’ quanto previsto sui moduli per le vaccinazioni anti-Covid. Nelle categorie “a rischio” anche tossicodipendenti e prostitute. La Asl si è poi scusata

Covid, La Spezia: per la Asl “omosessualità comportamento a rischio”

Il caso La Spezia conquista le prime pagine nazionali. A far discutere e scatenare un vespaio di polemiche è un documento dell’Azienda sanitaria locale, la Asl 5, nel quale sono elencate le categorie a rischio, alle quali dare precedenza per le vaccinazioni anti-Covid. Così, accanto alle donne in stato di gravidanza, agli operatori delle forze dell’ordine e agli studenti di ambito sanitario (quindi gli specializzandi), sono inseriti anche gli omosessuali, insieme a tossicodipendenti e a “soggetti dediti alla prostituzione”.

Dura la reazione delle forze politiche di opposizione in Comune (e Regione), dove governa una coalizione di centro destra. Dal direttore della Asl, però, è poi arrivato un messaggio di scuse, mentre il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha preso le distanze.

 

Covid: omosessuali, tossicodipendenti e prostitute “a rischio”

Proprio mentre parte da fase 2 delle vaccinazioni anti-Covid, dopo la fase 1 riservata al personale sanitario e ospiti delle Rsa, ecco che scoppia la polemica. Dopo gli anziani over 80, infatti, tocca alle categorie a rischio. Ma insieme ai medici specializzandi e agli operatori delle forze dell’ordine, ecco che a far discutere sono alcune delle 30 categorie alle quali dare priorità, tra le quali proprio “soggetti tossicodipendenti”, “soggetti dediti alla prostituzione” e “omosessuali”. La dicitura è comparsa nei moduli per accedere alla vaccinazione anti Covid dell’Asl5, l’azienda sanitaria locale dello Spezzino, in Liguria.

 

Le polemiche, Paita (IV): “Non è uno scherzo, ma una vergogna”

Immediata la polemica politici. In un tweet Raffaella Paita (Italia Viva) ha commentato: “Non è uno scherzo ma una vergogna che deve essere subito cancellata”. “Ci augureremmo che fosse un fake. Per questo abbiamo cercato di chiedere informazioni all'Asl 5: dopo 13 telefonate senza risposta, compresi l'ufficio relazioni con il pubblico e il servizio covid-19. Finalmente l'ufficio igiene pubblica e vaccinazioni ci ha risposto: ‘Sì, conosciamo quel foglio, ma non l'abbiamo fatto noi’”: così invece il consigliere regionale Ferruccio Sansa (PD). A prendere le distanze, però, è stato anche il Governatore ligure e Assessore alla Sanità, Giovanni Toti, che “stigmatizza e condanna fermamente quanto accaduto in Asl5, in relazione alla comunicazione, fortemente discriminatoria, per l'accesso alla fase 2 della campagna di vaccinazione anti Covid-19” come si legge in una nota.

 

Cosa è successo?

Un chiaro errore, lo riconosciamo, per cui possiamo solo scusarci – ha dichiarato il direttore dell’Asl 5, Paolo Cavagnaro - ma stiamo anche tentando di spiegarci”. Il motivo della “svista” sarebbe l’aver realizzato il modulo utilizzando "un vecchio documento usato per le donazioni di sangue, quando ancora l’omosessualità era indicata tra i comportamenti a rischio”, come spiegato dall’Asl”. “Nel caso verrà subito eliminato dai moduli” conclude Cavagnaro.

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