Il responso

Alessandro Di Battista lascia il M5s dopo il voto su Rousseau

Arrivato il responso degli attivisti M5S. Anche se risicato, il voto significa via libera a Draghi, forse domani al Quirinale. Di Battista si tira fuori

Alessandro Di Battista lascia il M5s dopo il voto su Rousseau

Gli iscritti alla piattaforma Rousseau, chiamati a votare sul Governo Draghi, hanno espresso la propria preferenza: alla fine ha vinto il sì con una percentuale del 59,3%.

 

La consultazione, rinviata in un primo momento, è stata successivamente convocata solo dopo che il presidente incaricato Draghi ha fatto sapere di aver accettato la proposta di Beppe Grillo sulla creazione del Ministero della Transizione Ecologica

A favore del nuovo governo si erano esposti la maggior parte dei parlamentari e i principali esponenti del M5S.

In seguito al risultato del voto, Di Battista ha deciso di lasciare il M5s: lo ha annunciato tramite un video su Facebook.

 

Governo Draghi, vince il sì sulla piattaforma Rousseau

I risultati della votazione, iniziata questa mattina alle ore 10, è arrivata poco prima delle 19.

Sul blog dei Pentastellati si legge: «Alle ore 18:00 di oggi, giovedì 11 febbraio 2021, si è conclusa la consultazione su Rousseau attraverso la quale gli iscritti aventi diritto di voto hanno potuto esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi.
Hanno espresso la propria preferenza 74.537 iscritti su una base di 119.544 iscritti aventi diritto di voto.»
Il quesito era il seguente: «Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?»
Il sì ha quindi vinto con una percentuale del 59,3% (44.177 voti) contro il 40,7% del no (30.360 voti).

 

Voto Rousseau, Di Battista: «Mi faccio da parte»

«Le decisioni di una comunità si possono accettare. Ma non ce la faccio ad accettare un governo con questi partiti. Non posso che farmi da parte»: così Alessandro Di Battista ha annunciato, in un video condiviso sui social, che non farà più parte del Movimento Cinque Stelle. «Non posso far altro che parlare a nome mio. Se un domani la mia strada si incrocerà di nuovo con quella del M5s sarà solo per le idee politiche. Faccio un grande in bocca al lupo ai miei ex colleghi. È stata una bellissima storia d'amore.»

 

Governo Draghi, sì M5S: le reazioni

Luigi Di Maio è stato il primo a esprimere soddisfazione per l'esito del voto. In un post su Facebook ha scritto: «La responsabilità è il prezzo della grandezza. Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese.»

Vito Crimi ha così commentato il voto: «La democrazia del Movimento passa per il voto degli iscritti che è vincolante. Il lavoro più difficile ora sarà esprimere questo mandato che ci hanno dato». Per poi aggiungere: «Siamo pronti a metterci al lavoro e a disposizione del presidente incaricato.»

 

Governo Draghi, Zingaretti: «La squadra Draghi sia autorevole e pluralista»

Intanto Nicola Zingaretti ha confermato il sostegno al Premier incaricato, aprendo la direzione Pd. 

«Draghi è figura non espressione dei partiti ma avanzata direttamente, nel pieno rispetto delle sue prerogative, dal presidente della Repubblica. Da Draghi, nel rispetto dell'articolo 92 della Costituzione, verrà formata la squadra di governo che sosterremo. Noi chiediamo una squadra autorevole, formata nel rispetto del pluralismo politico e che rispetti la differenza di genere nella sua composizione.»

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