Tendenze social

“Cringe” è la parola di tendenza del 2021: cosa significa e perché

Il termine, molto usato sui social, è stato “sdoganato” dalla Crusca e considerato uno dei più rilevanti di quest’anno. Indica una situazione di “imbarazzo”

“Cringe” è la parola di tendenza del 2021: cosa significa e perché

Chi è abituato a navigare in Rete e soprattutto sui social non si stupirà: “Cringe” è la parola di tendenza del 2021. A certificarlo è anche l’Accademia della Crusca, che ha inserito il termine tra quelli nuovi più utilizzati, insieme a “contact tracing” e “contact tracer”. Ecco perché, cosa significa e da dove deriva.

 

Cosa significa “cringe”

Si tratta di una parola che, a detto anche degli esperti dell’Accademia della Crusca, sempre molto attenti alle evoluzioni della lingua italiana, hanno inserito questo termine tra le new entry, di cui occorre conoscere il significato. Per “cringe” si intende un senso di imbarazzo che si prova di trova a situazioni di disagio. Queste possono essere dovute sia qualcosa che si osserva sia a immagini o video che causano la stessa sensazione. Può quindi essere “cringe” sia una scena inappropriata, sia una ridicola se queste provocano appunto imbarazzo in chi vi assiste.

 

Perché si dice “cringe”?

Il termine indica la smorfia di chi si sente a disagio e che in modo spontaneo digrigna i denti, arricciando le labbra e assumendo dunque un’espressione di imbarazzo. La prima volta che è apparsa sui social è stato tra il 2015 e il 2016 quando su YouTube è apparsa una serie intitolata Try not to cringe, cioè letteralmente “cerca di non imbarazzarti”. Si trattava di filmati comici, divertenti, ricchi di battute che appunto potevano anche mettere a disagio chi le ascoltava o guardava i video, come nel caso di “freddure”. Nel 2019 anche la Treccani ne ha segnalato l’uso sempre più frequente, mentre lo scorso anno Licia Corbolante, terminologa della stessa Treccani ed esperta di comunicazione interculturale, ha dedicato due interventi sul proprio blog (terminologiaetc.it) a “cringe” e due suoi derivati: l’aggettivo “cringissimo” e il nome “cringiata”. Secondo l’esperta “cringe” è “un anglicismo che commenta negativamente comportamenti imbarazzanti”.

 

Dove si usa “cringe”

Come accaduto anche con altri vocaboli, anche “cringe” si è diffusa soprattutto sul web e in particolare su canali come YouTube o app come TikTok e Instagram. Tra le ricerche Google appare in oltre 400.000 risultati.

 

Le altre parole “trendy”

Tra le altre parole maggiormente di tendenza l’Accademia della Crusca cita anche “Contact tracing” e “contact tracer”, entrambe legate alla pandemia. Si tratta, infatti, di vocaboli che indicano l’azione di tracciamento dei contagi da Covid-19.

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