Le tensioni

Crisi Russia-Usa: da Navalny al Mar Nero, prove di guerra e minacce

Bruxelles chiede il rilascio immediato per l’oppositore russo. Ma preoccupa quanto sta accadendo ai confini dell’Ucraina. La Russia invia navi nel Mar Nero

Crisi Russia-Usa: da Navalny al Mar Nero, prove di guerra e minacce

La dottoressa di Alexej Navalny, Anastasia Vasiljeva, non ha dubbi: le condizioni dell’oppositore russo stanno peggiorando visibilmente e che rischia l’arresto cardiaco “da un momento all’altro”. Per questo sia l’Unione europea che gli Stati Uniti ne hanno chiesto il “rilascio immediato e incondizionato” per permettere di curarlo.

Il suo caso ha alzato ancora di più la tensione tra Washington e Mosca, già presente a causa del caso Ucraina. Nelle ultime ore la Russia ha aumentato le proprie truppe al confine del Paese. Il Cremlino ha anche inviato due navi da sbarco nel Mar Nero, dove sono già presenti 15 unità impegnate ufficialmente in una imponente esercitazione che prevede anche l’impiego di aerei militari.

 

Navalny rischia di morire

L’Unione Europea ha chiesto il “rilascio immediato e incondizionato” di Alexei Navalny, oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin che da febbraio si trova in una colonia penale, dopo la condanna a 3 anni e mezzo (poi ridotti a due e mezzo) per aver violato i termini della libertà condizionata quando è stato curato in Germania per avvelenamento da gas nervino Novichock. L’appello è arrivato dall’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell.“Le autorità russe sono responsabili per la sicurezza e la salute di Navalny nella colonia penale e noi le riteniamo tali” ha aggiunto Borrell, lasciando intendere che Bruxelles è pronta a ritorsioni nei confronti di Mosca. Stessa linea per gli Usa, con Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale americana, che ha annunciato “conseguenze” se Navalny dovesse morire in prigione: “Abbiamo comunicato al governo russo che ciò che accade a Navalny sotto la loro custodia è una loro responsabilità e saranno ritenuti responsabili dalla comunità internazionale”.

 

Crisi Usa-Russia anche sul Mar Nero

Intanto la crisi tra Usa e Russia si consuma anche sulle sponde del Mar Nero e nei pressi dell’Ucraina. Mosca ha inviato due navi da sbarco della flotta baltica, la Kaliningrad e la Korolyov, nel Mar Nero, dirette a Sebastopoli, in Crimea, come riferisce l'agenzia Interfax. Continua quindi la concentrazione di personale e mezzi militari russi ai confini dell'Ucraina. Nelle prossime ore, inoltre, è in programma un’esercitazione che vede impegnato uno squadrone della flotta del Caspio con 15 unità navali militari e diversi mezzi aerei.

Nei giorni scorsi anche gli Stati Uniti avevano inviato nella zona un cacciatorpediniere, in seguito all'escalation nel Donbass, la regione russofona dell’Ucraina che vorrebbe separarsi dall’Ucraina, con l’appoggio della Russia. Quanto sta accadendo è stato al centro di un incontro tra il numero 1 della Nato, Stoltenberg, e il segretario di Stato Usa, Blinken, a Bruxelles.

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