Cyberguerra Usa-Russia

Cyberattacco all’oleodotto Usa, Biden “assolve” Mosca. Ma è giallo

L’infrastruttura torna a funzionare. “No comment”, però, sul riscatto da 5 milioni di dollari. Biden smentisce la tesi di Bloomberg sugli hacker russi

Cyberattacco all’oleodotto Usa, Biden “assolve” Mosca. Ma è giallo

Un nuovo “incidente diplomatico” rischia di minare i rapporti tra Washington e Mosca. Questa volta si tratta di un attacco cyber all’oleodotto americano della Colonial Pipeline, i cui serve sono andati in tilt per ore e sono stati sbloccati solo ieri. Mentre l’infrastruttura tornerà a pieno regime solo tra qualche giorno, è giallo sul pagamento di un riscatto. L’agenzia Bloomberg sostiene che dietro al guasto ci sia la mano di hacker russi e che gli Usa abbiano ceduto al ricatto, versando 5 milioni di dollari di “riscatto”.

Il presidente statunitense, Joe Biden smentisce, ma ammette: “Parlerò di quanto accaduto con Vladimir Putin”.

 

Cosa è successo

Tutto è nato dal blocco dell’oleodotto americano lungo 8.850 chilometri, messo fuori uso da un attacco cibernetico avvenuto venerdì 7 maggio. Dopo quasi una settimana la società che lo gestisce ha annunciato di aver riavvito l’attività, anche se ci vorrà ancora qualche giorno per tornare a pieno regime nei tredici Stati del Sud e della Costa Orientale attraversati dalle condutture, che ogni giorno garantisce approvvigionamenti di greggio, diesel, gas per uso domestico, combustibile per le basi militari e per gli aeroporti civili, per oltre 378 milioni di litri.

 

Biden: “Parlerò con Putin, ma Mosca non c’entra”

Secondo Bloomberg dietro l’attacco di sarebbero hacker russi. Non solo. La struttura avrebbe ricominciato a funzionare solo il pagamento di un “riscatto” da 5 milioni di dollari ai responsabili. Ma il presidente americano, Joe Biden, ha escluso che dietro il blocco dell’oleodotto ci sia la responsabilità diretta di Mosca: “Non crediamo che il governo russo abbia un ruolo, ma abbiamo forti ragioni per pensare che l’attacco sia partito dalla Russia” ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca, che ha aggiunto: “I sospetti convergono su un gruppo di incursori chiamato «Darkside”. Ancora una volta, dunque, si parla di attacchi cyber , anche non diretti a un social, come accaduto con Facebook di recente.

Non senza un certo imbarazzo è stato affrontato anche il nodo del presunto riscatto.

 

Il riscatto è stato pagato?

A rispondere alla domanda, dopo il “no comment” del Presidente, è stata la portavoce dell’Amministrazione Biden, Jen Psaki, che ha detto: “Il pagamento di un riscatto incentiva questo tipo di attacchi, ma questa è solo una nostra raccomandazione”. La prassi di non cedere ai ricatti è condivisa anche dall’Fbi, anche se non esiste una legge in materia. Dal canto suo la Speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha invitato “le aziende vittime di cyberattack a non versare il riscatto” senza però aggiungere altro.

 

L’incidente al centro di colloqui con Putin

Intanto il Presidente Joe Biden ha annunciato che di quanto accaduto “ne parlerà con Putin”. Proprio nelle scorse ore Washington ha avviato un piano per il rinforzo delle difese digitali dei gestori di elettricità, acqua, telecomunicazioni, per evitare nuovi episodi come quello della Colonial Pipeline.

 

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