La dura legge della Brexit

Post Brexit, Regno Unito: cittadini Ue detenuti alla frontiera

Preoccupa la vicenda dei cittadini europei fermati, detenuti ed espulsi da autorità britanniche di frontiera. Tra loro anche l’italiana Marta: la sua storia

Post Brexit, Regno Unito: cittadini Ue detenuti alla frontiera

Pugno duro del Regno Unito dopo la Brexit con chi decide di entrare nel paese senza un visto di lavoro.

 

Circa una trentina di cittadini europei, tedeschi, greci, italiani, rumeni e spagnoli, sono stati trattenuti dalle autorità britanniche fino a sette giorni nei centri per l'immigrazione prima di essere rimpatriati nei loro Paesi d'origine.

 

La denuncia è partita dal sito Politico.eu ma si sta espandendo a macchia d’olio sui media, da Repubblica al quotidiano britannico Guardian.

 

Brexit: cittadini europei trattenuti ed espulsi se privi di visto per lavoro

Tentare di superare la frontiera britannica senza un adeguato visto lavorativo ha delle durissime conseguenze: detenzione nei centri di accoglienza per immigrati ed espulsione. Questa la dura realtà della Brexit.

 

Chi vuole superare la frontiera britannica per cercare lavoro deve necessariamente possedere un visto o lo status di residenza previsto dallo 'EU Settlement Scheme', altrimenti queste saranno le conseguenze, avverte il governo Johnson dichiarando di essere nel giusto.

 

Così si difende il Regno Unito dalle accuse dei media dopo alcune testimonianze che parlando di drammatiche ed umilianti esperienze di cittadini europei con le autorità britanniche di frontiera.

 

Tra i 30 espulsi c’è anche l’italiana Marta Lomartire, fermata a Heathrow perché "migrante senza visto lavorativo". "Mi hanno sequestrato tutto, anche il cellulare", ha dichiarato la giovane 24enne pugliese partita per Londra per iniziare un lavoro come ragazza alla pari. La lettera del cugino, medico della sanità pubblica inglese e residente a Londra, che attestava l’ingresso nel Paese come ragazza alla pari non è bastata: Marta è stata fermata dalle autorità di frontiera britanniche, trasferita all'Immigration Removal Centre di Colnbrook dove è stata trattenuta per 12 ore e poi espulsa.

 

Regno Unito: la storia di Marta arrestata ad Heathrow ed espulsa

"All'aeroporto mi hanno annunciato che mi avrebbero mandato in prigione. Non me ne capacitavo. Non avevo fatto nulla di male. E invece: filo spinato, sbarre alle finestre, cancelli enormi blindati. È stato uno shock. Sono scoppiata a piangere", ha dichiarato la giovane.

 

"Mi hanno sequestrato il cellulare. Temevano che avessi potuto girare video o scattare foto. I miei familiari non sapevano che fine avessi fatto", ha aggiunto Marta spiegando che nel centro di detenzione c’era anche un’altra italiana trattenuta da cinque giorni.

 

"Questo caso rappresenterebbe un atteggiamento discriminatorio nei confronti di chi arriva dall’Europa. Oltre che una triste rappresentazione delle politiche migratorie post-Brexit", ha dichiarato la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri.

 

"Sono certa che Londra vorrà chiarire quanto accaduto. Per questo, ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri, affinché chiarisca con le autorità inglesi quanto accaduto. E per chiedere se attualmente risultino altri italiani bloccati nello stesso centro di detenzione".

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