La contesa Salvini-Meloni

Copasir, la Lega fa un passo indietro. Volpi si dimette da presidente

Meloni: “questione di regole. Ma tutto bene quel che finisce bene. Ora i presidenti delle Camere non abbiano un atteggiamento pilatesco come in passato”.

Copasir, la Lega fa un passo indietro. Volpi si dimette da presidente

Dopo settimane di stallo il pasticcio del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, cui spetta il controllo dei servizi segreti, sembra sbrogliarsi. I componenti leghisti – il presidente Raffaele Volpi e Paolo Arrigoni - si sono dimessi. Ora il Carroccio “pretende l’immediata, integrale applicazione della legge 124 del 2007 che prevede l’assegnazione all’opposizione di 5 componenti su 10 tra cui poter scegliere l’eventuale presidente”. Immediata la reazione di Giorgia Meloni:Non era una questione di partito ma di regole. E le regole è giusto rispettarle, quando quelle della democrazia vengono meno non è una cosa positiva. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Ora la soluzione è in capo ai Presidenti delle Camere e speriamo che abbiano un atteggiamento meno pilatesco del passato”.

 

Dunque, il tiro alla fune tra la Meloni e Matteo Salvini si conclude a favore della prima. In ogni caso, si riparte da capo per tornare al dettato legislativo, secondo cui la presidenza del Copasir, come di tutti gli organi di garanzia, spetta all’opposizione. La permanenza di Volpi al vertice non era più solo un problema di ordine politico, ma stava diventando una questione delicatissima attinente alle regole della democrazia e agli equilibri tra maggioranza e opposizione, oltre che alla separazione dei poteri.  

 

I leghisti fanno sapere che “non parteciperanno alla votazione di nessun presidente fino alla completa applicazione della legge e si attendono istantanee dimissioni di tutti gli altri componenti del Comitato al fine di consentire ai presidenti di Senato e Camera le conseguenti valutazioni”. Gli stessi ricordano anche che Fico e Casellati, interpellati sulla questione, “avevano dichiarato completamente legittima sia la composizione del Comitato, sia la sua presidenza”, appellandosi a quello che accadde nel 2011.

Quando Massimo D’Alema, nonostante il suo partito fosse passato in maggioranza per sostenere il governo di Mario Monti, non si dimise da presidente del Copasir. Ma oggi la rinuncia allo scranno più importante del Comitato non avviene senza strascichi. La Lega parte all’attacco e polemizza: “non ritiene di dover inficiare organi istituzionali per questioni politiche, o ancor di più per dispute interne a ‘non partiti’ di cui non si capisce nemmeno chi sia il capo politico”. Via Bellerio difende l’“ottimo” lavoro svolto dai suoi senatori e getta l’ombra del sospetto che “la presidenza di Raffaele Volpi abbia infastidito e disturbato qualcuno”. Poi partono le frecciate a Pd e M5S: “ora attendiamo immediate determinazioni politiche da parte di chi negli ultimi mesi ha cercato di delegittimare il prezioso lavoro del Copasir”. 

 

 

A mettersi, però, di traverso rispetto alla richiesta della Lega di azzerare l’intero organismo c’è subito Claudio Fazzone del gruppo Forza Italia-Udc.  “Non mi dimetto e non entro nella diatriba sulla presidenza del Copasir”, dichiara il senatore. “La questione non si risolve dimettendosi tutti ma con l’intervento di chi ha il ruolo, la funzione e la responsabilità di interpretare la legge, vale a dire i presidenti del Senato e della Camera. Se poi si ritiene che occorra un intervento correttivo sulla legge lo si faccia”. L’esponente centrista esclude l’ipotesi di una composizione completamente rinnovata: “La legge parla di proporzionalità. Per quanto mi riguarda ho intenzione di continuare a svolgere il mio compito Quando poi ci sarà da votare un nuovo presidente lo farò”.

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