Il giallo

Morto McAfee, il “re degli anti-virus” si sarebbe suicidato in Spagna

Il fondatore dell’omonimo sistema contro i virus informatici aveva 75 anni. Arrestato per evasione fiscale, era stata appena decisa l’estradizione negli Usa

Morto McAfee, il “re degli anti-virus” si sarebbe suicidato in Spagna

E’ stata una vita di alti e bassi, di successo e stravizi, di notorietà e stima, ma anche di lati oscuri, di reati o presunti tali quella di John McAfee, una vera “leggenda” nel mondo informatico, famoso per aver fondato il sistema anti-virus che porta il suo nome.

Si è tolto la vita in una cella di un carcere in Spagna, a 75 anni, molti dei quali trascorsi tra il centro e il sud America.

Era accusato di evasione fiscale ed era in attesa di essere estradato negli Stati Uniti.

 

“Se mi suicido non sono stato io”

A prevedere (o programmare, come fosse un sistema informatico, la sua morte era stato lui stesso, John McAfee, in un post dello scorso anno: "Sono contento qui dentro. Ho degli amici. Il cibo è buono. Tutto va bene. Sappiate che se mi impicco alla Epstein non sarà stata colpa mia" si leggeva in un tweet del 15 ottobre 2020, che poche ore fa molti suoi fan hanno rilanciato sui social, non appena appreso della sua morte.

 

Le autorità di Barcellona, dove era detenuto, hanno fatto sapere che "tutto indica che potrebbe trattarsi di un suicidio".

McAfee era accusato di reati fiscali e il tribunale nazionale spagnolo aveva approvato la sua estradizione negli Usa proprio poche ore prima.

 

Lui, però, negava le accuse e ancora negli ultimi tweet ribadiva la propria innocenza.

Il 16 giugno scriveva "Gli Stati Uniti credono che io abbia nascosto le criptovalute. Vorrei averlo fatto, ma si sono dissolte in molte mani del Team McAfee, mentre le mie risorse rimanenti sono tutte sequestrate. I miei amici sono evaporati per paura di essere associati a me. Non ho niente - scriveva - eppure, non rimpiango nulla".

 

Una vita di stravizi e accuse giudiziarie

Ingegnere informatico, aveva raggiunto la popolarità come pioniere nei sistemi anti-virus, fondando il Team McAfee nel 1987, ma nel corso degli anni il suo nome è stato associati a diversi episodi legati alla cronaca giudiziaria. Per esempio, nel 2012 la polizia lo cerca per interrogarlo dopo la misteriosa morte del suo vicino di casa a San Pedro, in Belize, dove si era trasferito dopo aver perso parte delle sue finanze nella crisi del 2008.

 

La vittima è Gregory Faull, 52 anni, trovato in una pozza di sangue ucciso con un colpo di pistola. L’abitazione non presenta segni di effrazione, ma sono scomparsi telefono, computer e appunto John McAfee, suo vicino di casa con cui pochi giorni prima aveva avuto una violenta lite a causa delle chiassose feste organizzate dall’ingegnere informatico, a cui erano solite intervenire molte giovani donne, comprese squillo, e dove sarebbe girata anche droga. Ma McAfee scompare, salvo essere ritrovato un mese dopo in Guatemala, dove viene arrestato per immigrazione clandestina.

 

Per evitare di essere trasferito in Belize finge un attacco cardiaco e rimane ricercato come persona informata sui fatti per la morte di Faull. Sempre nel paese dell’America centrale, alcuni mesi prima era stato smantellato un laboratorio per la produzione di antibiotici, da cui però si sospettava che uscissero anche anfetamine. Eppure, chiuso “il caso Faull”, il sindaco di San Pedro aveva elogiato MCafee per aver donato alla polizia locale 40 teaser, manette e manganelli per contrastare la criminalità e rilanciare il turismo.

 

L’ingegnere informatico viene poi deportato a Miami, dove in un ristorante incontra la sua futura moglie, l’ex prostituta Janice Dyson, con la quale poi si trasferisce a Portland, Oregon, e successivamente a Lexington, in Tennessee. Tenta anche la strada della politica, candidandosi senza successo alle primarie del Partito Libertario, salvo poi dedicarsi al mondo delle criptovalute.

 

I guai giudiziari

A pesare sulla sua vita, negli ultimi anni, sono stati però i guai giudiziari. Il dipartimento di giustizia statunitense aveva emesso un mandato di arresto nei suoi confronti con l’accusa di evasione fiscale e mancata compilazione delle dichiarazioni dei redditi nel periodo tra il 2016 e il 2018. Secondo l’Internal Revenue Service (IRS), l’agenzia governativa americana di riscossione delle tasse, non avrebbe dichiarato 23 milioni di dollari di utili, ottenuti tramite la promozione di criptovalute.

 

A ottobre del 2020 era stato arrestato all’aeroporto di Barcellona mentre si stava imbarcando per Istanbul con un passaporto britannico. Da lì l’arresto e ora la morte.

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