Il confronto

Sblocco licenziamenti, i sindacati da Draghi per sancire l’accordo

Landini (Cgil): “Non andiamo per essere semplicemente informati”. Bombardieri (Uil): blocco selettivo “non funziona. Piuttosto ripensare la Cig ordinaria”.

Sblocco licenziamenti, i sindacati da Draghi per sancire l’accordo

Non è piaciuto ai sindacati l’accordo trovato nel corso della Cabina di regia presieduta da Mario Draghi sullo sblocco dei licenziamenti. Oggi pomeriggio Cgil, Cisl e Uil saranno a Palazzo Chigi per un incontro con il presidente del Consiglio ma già annunciano battaglia.

 

È sbagliato utilizzare i licenziamenti ora”, dice Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. “Ci sono altri strumenti che sarebbe interesse di tutti gestire. Dobbiamo capire anche i tempi della riforma degli ammortizzatori sociali”. Le principali sigle avevano chiesto al governo “la proroga” dei licenziamenti “per tutti” e “allo stesso tempo l’utilizzo della Cig ordinaria a zero”. Oggi “andiamo a discutere come abbiamo fatto per gli appalti”, aggiunge, “e alla fine con il governo che ha accettato il confronto abbiamo trovato una soluzione. Non andiamo per essere semplicemente informati. È interesse del governo gestire questa fase per evitare i licenziamenti: la strumentazione c’è. Se così non fosse valuteremo con Cisl e Uil come muoverci”.

 

L’intesa di ieri in seno alla cabina di regia – cui hanno partecipato i ministri Brunetta, Orlando, Giorgetti, Speranza, Bonetti, Franco e Patuanelli - prevede il blocco dei licenziamenti selettivo. In sostanza, la fine dello stop ai licenziamenti riguarderà l’industria manifatturiera e l’edilizia con eccezione del settore tessile e di quelli ad esso collegato: calzaturiero, pelletteria, moda.
Le aziende in stato di crisi, che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, avranno la possibilità di erogazione di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione straordinaria. Un punto di mediazione su cui il premier e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, si sono trovati d’accordo.

 

Per quest’ultimo “la discussione è andata nella direzione giusta per aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco dei licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi”. Il ministro però sottolinea anche l’importanza “di sottoporre le misure al confronto con le parti sociali”.

 

Il clima in casa delle confederazioni sindacali però non è disteso, visto che chiedevano la proroga del blocco per tutti fino all’autunno. “Oggi ripeteremo al presidente Draghi che abbiamo bisogno di evitare la solita narrazione di Omero. Ci auguriamo che ci sia un cambio di passo al di là delle scelte ideologiche”, afferma il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, molto critico sulle scelte dell’esecutivo. “Non crediamo si possano definire aree di lavoro in modo chirurgico e preciso. Se blocchiamo i licenziamenti nel settore tessile, cosa succede a chi produce i bottoni di quelle camicie? Cosa accade all'indotto? Questa tecnica non funziona”.

Bombardieri ritiene che “più che il blocco selettivo dei licenziamenti sia necessario ripensare la Cig ordinaria, pagata dai lavoratori. È uno strumento che aiuta tutti e non esclude nessuno”. Intanto, i tempi stringono per un eventuale decreto-ponte da emanare entro domani, ultimo giorno utile per estendere le proroghe.

 

L’incontro di oggi a Palazzo Chigi sarà fondamentale per trovare un compromesso tra le posizioni in campo. Tutto dipenderà dal punto di caduta di entrambi i fronti, ovvero dai confini oltre i quali - governo da un lato, sindacati dall’altra – non saranno disposti a spingersi.

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