Stop “abbuffate”

Videogiochi, riconoscimento facciale per i minori. Accade in Cina

La norma è stata introdotta per vietare l’utilizzo di videogames da parte di under 18. Stop dalle 10 di sera alle 8 del mattino per i giovanissimi

Videogiochi, riconoscimento facciale per i minori. Accade in Cina

Niente videogiochi di notte. In Cina si vuole vietare che i minori di 18 anni possano passare le ore notturne con gli occhi incollati agli schermi, giocando ai videogames.


Ma siccome gli appelli lanciati finora pare non abbiano avuto successo, ecco che a Pechino e dintorni si è deciso di passate a misure drastiche.

Non potendo verificare e controllare “di persona” che i giovanissimi rispettino il “coprifuoco”, è stato deciso di ricorrere al riconoscimento facciale.

 

Riconoscimento facciale per i minori

L’iniziativa è stata lanciata da Tencent Games, il leader cinese nella produzione di videogames, che ha deciso di introdurre una misura per impedire l’accesso ai videogiochi nelle ore notturne ed esattamente dalle 10 di sera alle 8 del mattino. Si tratta del riconoscimento facciale diventato obbligatorio per utilizzare 60 tra i più popolari titoli della propria produzione.


È la misura decisa per dare seguito alle norme volute dalle autorità di Pechino per arginare il fenomeno della dipendenza videoludica tra i più giovani.

 

Essendo impossibile verificare l’età e corrispondenza di identità da remoto (per molti videogames è richiesta un’età minima per l’iscrizione, come previsto per alcuni social come TikTok o Instagram), si è pensato a questa soluzione.

Ma non si tratta dell’unica novità.

 

Tempo massimo per i videogiochi

Come riferisce Wired, “si avranno massimo 90 minuti da spendere durante la settimana e tre ore nei weekend o durante le vacanze nazionali”.

 

Il meccanismo è semplice: dopo il periodo di tempo previsto per la fruizione del videogioco, questo si mette in standby in modo automatico. Scatta il blocco, invece, se si è minori di 18 anni e si cerca di giocare nelle ore del “coprifuoco”.

 

Ludopatia tra i giovani

L’abuso nel consumo di videogiochi è diventato un problema sociale in Cina. Il tempo trascorso dai giovani davanti agli schermi è in aumento e con esso la dipendenza. Non solo. Si calcola che sia cresciuto anche il mercato delle App e dei videogames, con oltre 30 miliardi di spesa all’anno (nel 2018).

 

Ora i videogiochi per i quali è previsto il “filtro” d’accesso sono alcuni tra i più popolari, come Honor of Kings, che è quello più diffuso nel Paese e che frutta maggiori introiti. A breve potrebbero essere interessati anche Pubg e League of Legends: il messaggio è chiaro, niente più “abbuffate notturne di videogames”.

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