La fiducia sulla riforma Cartabia

M5S: la leadership di Conte alla prima, vera prova in Parlamento

Dopo le assenze registrate ieri in Aula, l’ex premier assicura: “Andrà tutto bene. Saremo compatti”. Intanto gli iscritti votano on line il nuovo Statuto

M5S: la leadership di Conte alla prima, vera prova in Parlamento

Giuseppe Conte è sicuro: stasera “il M5s voterà sì alla riforma della giustizia”.  Rassicurazioni in questa direzione il leader dei Cinque Stelle le avrebbe date anche alla ministra, Marta Cartabia, nei pochissimi secondi in cui si sono incrociati a Bologna, nel corso delle celebrazioni dell’anniversario della strage del 2 agosto dell’80.  Un saluto cordiale, una stretta di mano e solo poche parole: “Andrà tutto bene”, avrebbe detto alla Guardasigillli.

 

Sono ore cruciali per il giurista. Oggi e domani la base degli iscritti vota il nuovo Statuto del Movimento. Alle 12 di oggi oltre 12 mila iscritti certificati si erano già espressi sulla piattaforma on line relativamente alle nuove regole associative. Uno step fondamentale per la sua leadership che, a detta dei maggiorenti pentastellati, segna l’inizio della “nuova fase” del Movimento.

 

Intanto, nelle prossime ore, è sulla giustizia che si consumerà la prima, vera prova parlamentare di Conte: ovvero sulla sua capacità di tenere uniti i gruppi in Aula. Il voto di fiducia arriverà in tarda serata. L’esordio non è stato granché. Ieri alla Camera mancavano quaranta deputati 5S. Assenze che hanno irritato molto il leader in pectore che ha dovuto prendere atto di una mancata partecipazione ai lavori di un gruppo consistente delle sue truppe. Ma, oggi, assicura, “i parlamentari del Movimento daranno il loro voto ed esprimeranno compattezza”. Nessuna defaillance, la questione è chiusa. “Ieri abbiamo avuto un confronto. Ho voluto inaugurare questo nuovo corso del M5s. Discuteremo molto, ci confronteremo, lo faremo sempre in assoluta trasparenza. Arriviamo a questo voto con la coscienza pulita”.  

 

Conte rivendica il ruolo del Movimento per le modifiche apportate al provvedimento Cartabia sul processo penale: “Abbiamo fatto il possibile per migliorare gli ultimi interventi in materia di giustizia, in un impianto che abbiamo costruito col ministro Bonafede. Abbiamo aggiunto dei significativi miglioramenti”. Dunque, ogni malumore nelle file pentastellate sarebbe rientrato.

Nel nuovo corso del M5S la presenza compatta sarà la cifra della nostra forza politica”, afferma l’ex presidente del Consiglio. “Sulle assenze mi sono espresso: non mi piacciono. Ma la fiducia è assicurata”, ha detto anche stamane in un’intervista alla Stampa. E sui rapporti con Palazzo Chigi smentisce ogni tentativo o volontà di scardinare il rapporto di alleanza: “Mai pensato a causare una crisi di governo”. Il riferimento è alla minacciata astensione giovedì sulla fiducia se non si fosse trovato un accordo sull’improcedibilità per i reati di mafia, terrorismo e corruzione. Su cui poi l’intesa si è trovata.

 

Ma che nel Movimento non siano tutte rose e fiori lo dimostrano alcuni temi aperti. Ad esempio, quello delle sanzioni nei confronti di chi non rispetta la linea del partito, come accaduto durante il voto parlamentare sul Sostegni bis di pochi giorni fa. Nel ‘vecchio’ Movimento fioccavano le espulsioni. Nel ‘nuovo’?  In ogni modo “sulla giustizia” il leader ammette: “ci siamo fatti trovare forse un po’ impreparati, perché eravamo in piena transizione”. Ma sul reddito di cittadinanza annuncia già battaglia: “Non ripeteremo lo stesso errore. Il reddito non si discute, al massimo si migliora”. 

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