Scatti dall’Afghanistan

Sharbat Gula: chi è e dov’è la ragazza afgana foto di Steve McCurry

Che ne è di Sharbat Gula, volto in copertina del National Geographic. Mentre una bimba evacua da Kabul a Belgio, Jolie regina di Instagram con Afghan Girl.

Sharbat Gula: chi è e dov’è la ragazza afgana foto di Steve McCurry

Vi ricordate lo sguardo magnetico degli occhi verdi della giovane afgana immortalata dalla celebre fotografia di Steve McCurry, reporter del National Geographic, nel 1984? Quel volto appartiene a Sharbat Gula, ragazza che finì in copertina l’anno successivo, diventando un’icona globale facendo il giro dei Paesi occidentali (e non solo) attraverso i banner di numerose ONG esposti anche per strada e i post dei media globali. L’immagine divenne una sorta di simbolo dei conflitti e le tensioni con Kabul che hanno caratterizzato gli anni Ottanta.

 

Chi è Sharbat Gula

Al momento in cui la ragazza apparse nello scatto di McCurry, su pellicola per diapositive Kodachrome 64 a colori, il fotografo non ne conosceva il nome. Si apprese in seguito che si tratta di Sharbat Gula, orfana dodicenne del campo profughi di Peshawar, raggiunto dopo la fuga attraverso le montagne del Pakistan. Classe 1972, oggi ha 49 anni. Negli ultimi anni (ancor più in questi giorni in cui la crisi ed il caos riemergono in Afganistan), si è detto molto – in Occidente - parlando di quegli “occhi di ghiaccio”, per conoscere la storia della ragazza e capire quale sia stato il suo destino. È così che, nel gennaio 2002, McCurry si imbarcò in una spedizione – per conto del National Geographic - per scoprire se la ragazza fosse ancora viva.

 

Stando a quanto pubblicato dalla rivista, dopo mesi di ricerche Sharbat Gula fu ritrovata e fotografata ancora una volta da McCurry che la rivide dopo 17 anni. A narrare le sue vicende è anche il docufilm del National Geographic intitolato Cercando la ragazza afgana. Tra i 13 e i 16 anni, Sharbat ha sposato Rahmat Gul (di cui oggi è vedova) per poi essere deportata nel suo villaggio afgano nel 1992, assieme ai suoi figli. L’intera famiglia era stata arrestata per aver vissuto in Pakistan con documenti falsi, nonostante le critiche di Amnesty International. Il Governo le ha assegnato una residenza di 280 m2 a Kabul per sostenerla finanziariamente.

 

La rivista indiana The Wire riportava un’intervista in cui Sharbat avrebbe affermato di essersi innervosita per la pubblicazione della foto senza il suo consenso. Forse perchè una ragazza della cultura tradizionale pashtun non può rivelare il suo volto, nè condividere uno spazio o stabilire contatto visivo con un uomo estraneo alla famiglia. In questi giorni, in molti si chiedono che ne sarà di lei alla luce dei fatti accaduti a Kabul.

 

 

L’Afghan Girl di Angiolina Jolie

Si dice sia stato il post più veloce della storia, quello che è valso ad Angelina Jolie la nomina di “regina di Instagram”. A difesa dei diritti delle donne e dei profughi, è stata Ambasciatrice di Buona Volontà dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU. A far impazzire il Social (2,1 milioni di follower in 3 ore) è stata la pubblicazione di una lettera inviatale da un’adolescente afgana, l’Afghan Girl, conosciuta durante la missione della star di Hollywood a Kabul nel 2011. Ed è stato così che il viaggio della Jolie le ha offerto ispirazione per una creazione cinematografica.

 

Diretto da Angelina, il film d’animazione Parvana (The Breadwinner) sull’Afganistan, uscito nel 2017, è oggi tra i top 10 suggeriti per capire molto del contesto in cui vivono le donne nel Paese. Tratto dal romanzo Sotto il burqua di Deborah Ellis, narra la vicenda di una ragazzina della capitale che scrive lettere durante l’occupazione talebana degli anni Novanta.

 

Intanto oggi una nuova “foto di bambina” è diventata virale sui Social Media dopo la pubblicazione della Reuters: l’arrivo all’aeroporto militare di Melsbroek (Belgio) di una famiglia evacuata dall’Afganistan dopo il ritiro degli Stati Uniti e successiva acquisizione da parte dei talebani. Ritrae la piccola (circa 9 anni) che saltella di gioia mentre – dopo lo sbarco – segue in fila genitori e fratello.

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA