Da Bruxelles all’Italia: “incastrato” in volo

Puidgemont a Bruxelles il 9 settembre: perché non lo hanno arrestato

Dal 2017, ha scelto l’autoesilio in Belgio. Lo scorso 9 settembre il leader separatista festeggiava il Giorno nazionale della Catalogna. Oggi il rilascio

Puidgemont a Bruxelles il 9 settembre: perché non lo hanno arrestato

Già apparsa sulle rassegne internazionali, sta diventando ora un trending anche sui Social la vicenda e i dettagli degli spostamenti dell’ex-Presidente separatista catalano, Carles Puigdemon, arrestato in Italia per ordine di un tribunale spagnolo.

Accusato di essere stato il fautore della rivolta politica della Catalogna, è stato al centro dei riflettori europei quando, il 27 ottobre 2017, il Parlamento di Barcellona ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza. È così che, il 30 ottobre, Carles Puigdemont ripara per la prima volta a Bruxelles con alcuni suoi collaboratori. Il primo di una serie verso la libertà, è stato un viaggio improvviso – di fatto un autoesilio - che fa parte di una strategia che va oltre la fuga dalla giustizia spagnola.

 

Puigdemont è stato rilasciato 

Carles Puigdemont è stato rilasciato questa mattina dalle autorità italiane a Sassari. Le autorità hanno affermato che Puigdemont era libero di viaggiare senza restrizioni, sulla base del fatto che e' stata programmata, per il 4 ottobre, un'udienza per pronunciarsi sulla sua estradizione. Da Madrid, Sanchez gli invia il messaggio di non fuggire nuovamente e "sottomettersi alla giustizia spagnola". Ma alla fine, qualsiasi decisione che verrà presa dai giudici dovrà comunque essere approvata (dall'Italia) anche dal Ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

 

La storia complicata di Puidgemont

Da allora, i tribunali belgi hanno bloccato l’estradizione di Puidgemont e di altri ex-leader catalani sulla base di un processo che avrebbero dovuto affrontare in Spagna. È stato anche arrestato in Germania, ma è è riuscito a sfuggire dopo che un tribunale ha deciso di mandarlo in Spagna solo con accuse meno gravi di quelle richieste dalle autorità del Governo di Madrid. Un mandato di cattura revocato poco dopo. Ma questa volta, in Italia, Puigdemont è stato arrestato in base a un nuovo mandato d'arresto europeo emesso dalla Corte suprema spagnola a ottobre 2019. Puigdemont, nel 2020, era un eurodeputato eletto. È stato privato dell’immunità parlamentare europea a marzo dello stesso anno. Si è rivolto alla Corte di Giustizia dell’Ue nel tentativo di far sospendere la revoca della sua immunità, ma la richiesta è stata respinta, lasciandolo aperto al processo e alla possibile estradizione in Spagna.

 

Strategia della fuga a Bruxelles: evitare la prigione

In questo contesto turbolento, perché Carles Puidgemont ha deciso di abbandonare la Spagna per cercare rifugio a Bruxelles? Perché proprio il Belgio? Non ha certo condizioni climatiche ideali per un catalano. Alcuni osservatori internazionali associano questa scelta a parte di una strategia che considerano piuttosto intelligente. Aveva le sue ragioni, dato che rischiava di essere arrestato e che la Corte spagnola aveva avviato un procedimento contro di lui per “ribellione” a seguito della sua dichiarazione di indipendenza, considerata illegale e incostituzionale da Madrid. Puigdemont è perseguito inoltre per “sedizione, appropriazione indebita di fondi pubblici e disobbedienza alle autorità”, così come 4 dei suoi soci. Reati che potrebbero fargli scontare fino a 30 anni di carcere.

L'ex-presidente catalano si è recato a Bruxelles, consapevole che, il giorno prima, l’allora Segretario di Stato belga per l'Asilo e la Migrazione aveva dichiarato pubblicamente che si sarebbe potuta valutare l’ipotesi che il leader catalano tentasse di chiedere asilo politico al Belgio. Secondo l’avvocato di Puigdemont, tuttavia, questo invito non sarebbe stato determinante per la decisione di trasferirsi in Belgio.

Consideriamo, allora, che il Belgio è un Paese che ha sofferto, in passato, certe tendenze separatiste. A Bruxelles, c’è chi vede nella vicenda di Puidgemont una situazione controversa che potrebbe far pensare ad un tacito sostegno (di una parte del Governo) al movimento indipendentista catalano. Il Belgio era infatti governato dalla coalizione di 4 partiti politici, uno dei quali è Nieuw-Vlaamse Alliantie (N-VA). Una compagine politica che ha lottato per l’indipendenza delle Fiandre. Ecco perché non dovrebbe sorprendere che Puigdemont abbia scelto rifugio in un paese governato (in parte) da sostenitori di una causa simile alla sua. In uno dei suoi discorsi pubblici, l’ex-Presidente ha anche espresso parole di gratitudine agli “amici fiamminghi della N-VA”.

 

Reazioni in Belgio: il “taboo” dell’indipendenza

Fino a qualche anno fa in Belgio, alcuni politici del Belgio temevano che il Paese potesse rischiare di essere ridicolizzato sulla scena europea. Oltre ad entrare in un potenziale scomodo conflitto con Madrid, lo Stato belga non voleva risultare il “brutto anatroccolo” del clan dei 27. Tutti gli Stati membri dell’Ue, infatti, avevano dichiarato – da subito – il loro sostegno indissolubile alla Spagna. Ai tempi in cui Charles Michel era Premier, il Presidente del Partito Socialista belga si diceva preoccupato per la “credibilità (europea) del Paese”, dopo l’accoglienza di Puigdemont e di altri separatisti catalani all’interno dei confini del Belgio. Ad ogni modo, Carles Puidgemont si costituì lo stesso anno alla polizia belga, seguito da alcuni connazionali. Sono stati tutti rilasciati con la condizionale. Le regole, inoltre, imponevano loro di non lasciare il territorio belga senza l’autorizzazione di un giudice, l’obbligo di partecipare in persona a tutte le udienze e soggiornare presso un indirizzo fisso.

 

A Bruxelles: applausi alla festa della Catalogna

A distanza di circa 2 settimane dalla celebrazione della “Giornata Nazionale della Catalogna” organizzata quest’anno dall’ufficio regionale di rappresentanza presso la Ue (in una delle venue più belle della social life di Bruxelles), la presenza di Puidgemont, affiancato da autorità di spicco del Parlamento catalano, personalità culturali di riferimento della Catalogna (applaudito da un pubblico numeroso), ha suscitato qualche domanda da parte di chi non era al corrente di questa contorta vicenda. Perché Puidgemont non è stato arrestato in Belgio?

 

 

Beccato “in volo” con il Passenger Name Record

Secondo fonti, le autorità italiane hanno rilevato l’arrivo di Puigdemont dal Belgio grazie al sistema Passenger Name Record, un programma che raccoglie informazioni sui passeggeri che viaggiano in aereo all’interno dell’Unione europea. Serve per monitorare la presenza di terroristi ricercati o altro sospetti ed è stato approvato dalla Commissione europea nel 2016. Partito per partecipare all’evento folcloristico in Sardegna e incontrare i leader del movimento indipendentista sardo, Puidgemont è finito così agli arresti all’Aeroporto di Alghero. Numerose restano le caricature (come quella di Puidgemont accanto al Manneken Pis) che appaiono sul Web. Comunque sia, Carles Puigdemont sembra essere riuscito ad “europeizzare” ampiamente la complessità della sua storia su tutti i media europei che si occupano del caso.

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