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Ballottaggi, l’analisi del giorno dopo di Salvini, Meloni, Conte

Sconfitta del centrodestra, che vince solo a Trieste, ma anche le valutazioni del M5S. La Lega, invece, sminuisce, FdI chiede un vertice agli alleati

Ballottaggi, l’analisi del giorno dopo di Salvini, Meloni, Conte

"Il vero protagonista di questa tornata di ballottaggi è in modo drammatico l'astensionismo".

Non ha dubbi il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che punta il dito sui numeri di coloro che si sono recati ai seggi, troppo bassi e analizza: "Un astensionismo che sfiora il 60% è un dato che deve farci riflettere".

Si fatto i pentastellati si trovano ora all’opposizione nelle tre città-chiave di questa tornata elettorale, che si è conclusa con una evidente vittoria del centrosinistra e, in particolare, del Pd a Roma e Torino (ma anche a Milano), e con il M5s di fatto costretto all’opposizione anche a Trieste, che rimane roccaforte del centrodestra, con la vittoria di Dipiazza, al suo quarto mandato e dunque in grado di incassare un risultato storico.

“Lavoreremo in modo costruttivo, ma senza fare sconti a chi governerà perché la nostra stella polare sarà sempre l'interesse esclusivo dei cittadini" ha quindi concluso il leader M5S, Conte, che aggiunge: "Vince l'astensionismo, il dovere del M5s è dare una risposta".

"È un dato che deve farci riflettere e dovrebbe allarmare tutte le forze politiche", ha sottolineato l'ex premier. Il Movimento 5 Stelle "ha il dovere di dare una risposta a chi non crede più nella politica come soluzione".

 

Meloni: “Subito un vertice con gli alleati”

È convinta che abbia trionfato l’astensionismo anche Giorgia Meloni, che ammette la sconfitta, pur chiarendo: "Non è stata una debacle".

"Non riusciamo a strappare al centrosinistra le grandi città, ma definirla una debacle mi sembra eccessivo. Debacle è quella del M5s, il Pd sta festeggiando sulle spoglie degli alleati pentastellati".

La leader di Fratelli d’Italia ha anche annunciato un vertice in settimana con Forza Italia e Lega, puntando poi il dito contro gli avversari: "La sinistra ha trasformato questa campagna in una lotta nel fango e l'ha fatto criminalizzando l'avversario, cercando di rendere impresentabile l'altro ritirando fuori slogan degli anni 70". "Ha allontanato tantissimi elettori normali che avrebbero voluto sentir parlare dei temi di ogni giorno", dice Meloni, secondo cui si è causata la "mobilitazione di un elettorato e il disimpegno di molti e di tutti gli altri".

 

Salvini minimizza il risultato

Sminuisce l’esito elettorale, invece, il leader della Lega, Matteo Salvini: "Passiamo da 8 a 10: il centrodestra ha più sindaci rispetto a 15 giorni fa". Per il segretario del Carroccio, poi, il vero sconfitto è l’affluenza alle urne, in calo: "Se uno viene eletto da una minoranza della minoranza è un problema non per un partito, ma per la democrazia. Il problema non è destra o sinistra, ma la campagna surreale di questi giorni passata a inseguire i fascisti che sono solo sui libri di scuola".

Poi l’analisi degli errori, in vista della prossima tornata elettorale in primavera. L’errore commesso a questo giro, con la presentazione dei nomi in ritardo, non dovrà ripetersi, secondo Salvini: “Io voglio entro Natale i nomi dei candidati a sindaco: non faremo lo stesso errore commesso in alcune grandi città".

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